N O T I Z I E
numero 55
Anno XXX
LUG - SET 2007
LA SPEZIA - BASE NAVALE E MUSEO VISITA AMIREL
segue dal n° precedente
Abbiamo interrotto la cronaca della gita con i nostri che, dopo il frugale (si fa per dire) pasto, si sono recati a visitare il Museo Navale. Preferiamo in questa sede presentare parte della brochure del Museo, per meglio inquadrarne la storia.
Foto ricordo |
Nel museo abbiamo visto una grandissima collezione di modelli navali di ogni epoca (tre di questi sono stati donati dal nostro ex socio Miani), di polene, di bandiere, di armi leggere, di cimeli di ogni genere. Particolare interesse hanno suscitato in noi un esemplare di SLC, e due Barchini di tipo diverso utilizzati nella 2° GM dalla X Mas. Di molto interesse sono stati due modelli dell’Olterra (la nave che si era fatta internare nel porto di Algesiras, per servire da base operativa e di rifornimento per i nostri incursori) uno dei quali rappresentava la sezione della nave adibita a deposito e allestimento dei SLC; interessante il boccaporto subacqueo che serviva per l’uscita ed il rientro degli incursori
Un padiglione ospita diversi pezzi d’artiglieria minore (mitragliere e cannoncini) e telemetri; nel giardino un’ancora ed un’elica della V. Veneto (della 2° GM), un esemplare del paramine utilizzato dalle nostre navi sempre nella 2° GM ed il monumento ai sommergibilisti. E qui la dolente nota.
Nota a cura di V. Galeani
Tra i vari reperti che abbiamo visto in giardino alcuni cimeli recuperati dallo Scirè (il sommergibile che insieme al gemello Gondar trasportava i SLC e gli incursori nei pressi delle Basi nemiche) abbandonati alle intemperie; c’è uno dei tre contenitori di SLC (siluri a lenta corsa, chiamati maiali), uno dei timoni anteriori di profondità, un portello e il rostro anteriore tagliareti. Un pezzo della torretta è stato utilizzato nel monumento ai sommergibilisti.
Poichè siamo rimasti sconcertati dallo stato di abbandono in cui versavano questi importantissimi reperti, abbiamo deciso di esporre il nostro disappunto al direttore del museo CV A. Camaiora, che ci ha ricevuto con molta cordialità nel suo studio.
Ci ha spiegato che, purtroppo, per mancanza di fondi e di sponsor, non poteva per il momento intervenire per mettere fine al degrado di cui sopra, ma sperava quanto prima di poter realizzare una nuova ala del Museo dove poter accogliere tutti i reperti dello Scirè ed altri, conservati in locali troppo mal ridotti per essere aperti al pubblico.
Gli abbiamo suggerito di trasferirli almeno in locali chiusi, anche a costo di ridurre gli spazi di passaggio intorno ad altre apparecchiature esposte. ad esempio nell’ala che ospita vari tipi di cannoni, mitragliere e sistemi di puntamento, e lui ci ha detto che, essendo questi rimasti per oltre 50 anni in fondo al mare, restare ancora per qualche anno alle intemperie non avrebbe loro causato altri danni.
Tali risposte ci hanno lasciati sconcertati e non ci hanno convinto, perchè sappiamo benissimo che materiali lasciati all’aperto in balia degli agenti atmosferici e dell’inquinamenyo subiscono col tempo danni irreparabili, che nessun restauro, per quanto meticoloso può risanare.
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Alcuni dei reperti abbandonati all’aperto |
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Il giorno dopo è stata la volta della visita all’Arsenale,
Siamo stati accolti da una gentile signora che ci ha guidato per i viali della Base facendoci visitare i bacini di carenaggio (in uno era tirata a secco la Libeccio) e le banchine di attracco delle unità.
Abbiamo visto il Carabiniere, la Vesuvio, la Galatea, il sommergibile Da Vinci e altre unità minori, nelle banchine lontane Ardito e Audace (in disarmo); visitato le officine di assemblaggio navi (siamo entrati nei locali dove si preparano e collaudano le zattere di salvataggio e il salone in cui vengono cucite e revisionate le vele della Vespucci e delle altre navi a vela della MM).
Infine siamo saliti a bordo della Scirocco dove siamo accolti dal 2° Uff. CF Gianluca Attolina che ci ha illustrato, per quasi un’ora, con l’aiuto di un proiettore le caratteristiche e le incombenze della nave. E’ poi iniziata la visita dell’unità (quasi tutti i locali, con l’esclusione della sala macchine e degli alloggi equipaggio) che si è protratta per un’altra ora e mezza.
L’immenso Arsenale di La Spezia in una foto satellitare - Nel riquadro il Museo Navale
Ci è stato consentito di fotografare da per tutto con l’esclusione della COC (Centrale Operativa di Combattimento) nella quale però tutti i monitor erano spenti.
Alla fine una foto ricordo su ponte di volo con l’omaggio all’AMIREL di un bellissimo volume sulla Marina Militare (ed. Dic 2006); i soci che non hanno potuto o voluto accompagnarci si dovranno accontentare di sfogliarlo e vedere le foto della navi che noi abbiamo potuto ammirare e visitare.
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Dopo una sosta ristoratrice nella nostra solita trattoria (ormai i proprietari e la cameriera ci consideravano di casa) abbiamo ripreso la strada di Roma, non senza fare una sosta al parcheggio della Fincantieri dove è in allestimento la Cavour; questa purtroppo l’abbiamo potuta ammirare e fotografare solamente da lontano.
Campionato Regionale Laziale Naviganti RC -Trofeo AMIREL
Le successive Gare del Trofeo si sono svolte: 2° Gara a Nettuno (30 giugno), Gara extra a Gaeta (7 luglio), 3° Gara a Nettuno (28 luglio); 4° Gara a Paliano (16 settembre); per queste non abbiamo note di cronaca e fotografie perchè nessuno si è preoccupato di farle o di farmele avere.
Vi fornirò pertanto solamente i punteggi relativi a tutte e 5 le Gare, in rigoroso ordine alfabetico.
Concorrente |
Modello |
22/4 |
30/6 |
7/7 |
28/7 |
16/9 |
Classe A |
||||||
Campenni |
Star Sirius |
88 |
83 |
|
|
94 |
Consolidani |
Freccia |
97 |
96 |
|
|
94 |
Garbero |
Majestic |
|
82 |
94 |
94 |
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Luciani |
Beausite |
21 |
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|
33 |
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Maretti |
Bruma |
91 |
|
100 |
94 |
94 |
Maretti |
Sissi |
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|
92 |
Ruggiu |
Naiade |
|
97 |
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Sagnotti |
S. Lucia |
100 |
96 |
|
90 |
55 |
Salinetti |
Carola |
|
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|
|
94 |
Zannini |
Riva |
88 |
83 |
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|
Classe B |
||||||
Consolidani |
De La Penne |
100 |
89 |
|
|
88 |
Curti |
Corsaro II |
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|
|
88 |
Fulvio |
Orchidea Nera |
85 |
|
|
88 |
|
Fulvio |
Ulisse |
|
68 |
|
78 |
|
Galeani |
Etna |
89 |
|
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|
Mitrano |
Cap Carbon |
94 |
|
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|
Parasassi |
Lupo |
55 |
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|
Restani |
Garibaldi |
|
82 |
87 |
82 |
|
Ruggiu |
Oriana |
|
90 |
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|
Sagnotti |
Fiorillo |
94 |
98 |
94 |
89 |
98 |
Sagnotti |
MZ710 |
95 |
92 |
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|
Salinetti |
Cristina |
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|
88 |
89 |
Zannini |
S. Diego |
65 |
89 |
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La prossima e ultima Gara si svolgerà a Bracciano (Ristorante Alfredo) il 13 ottobre con successiva premiazione.
COMUNICATO IMPORTANTE
Nel prossimo Novembre l’AMIREL festeggerà i suoi 30 anni di vita con un pranzo celebrativo
a cui tutti i Soci, familiari e simpatizzanti sono invitati a partecipare.
Ancora non conosciamo la data (sicuramente uno di questi venerdi: 16 - 23 - 30), località e prezzo,
ma non appena avremo organizzato il tutto vi informeremo.
Intanto comunicateci in sede la vostra disponibilità (se non altro per sapere grosso modo in quanti saremo).
BUON COMPLEANNO |
TECNICA MODELLISTICA - 27
BATTELLI DI SALVATAGGIO - GOMMONI
Parte 2°
In questa 2° parte dell’articolo vediamo un modo semplice per realizzare i gommoni.
Io ho utilizzato due metodi, in dipendenza delle misure del gommone da costruire.
Il primo metodo consiste nell’utilizzare degli anelli di gomma (O-ring) di misura opportuna e costruirsi una dima di legno. Infatti poichè i gommoni sono oblunghi e gli O-ring sono rotondi, è necessario schiacciarli e farli rimanere in questa posizione.
Incolliamo su un foglietto di compensato da 5-6 mm, due listelli 10x10 a distanza uguale alla larghezza del gommone. All’interno di questi listelli inseriamo gli O-ring schiacciati e manteniamoli in posizione con alcuni chiodini per dare loro una forma rettangolare. Prepariamo con del filo di ottone 2-3 tiranti per ogni gommone, di lunghezza un poco inferiore alla larghezza del gommone stesso e con due piegature di 2-3 mm alle estremità. Sull’O-ring incolliamo con Attak Gel uno spezzone di rete per zanzariera e quando il collante si sarà seccato pratichiamo dei forellini su ognuno dei lati lunghi del gommone e inseriamoci i tiranti; una goccia di Attak li fisserà definitivamente. Quando estrarremo i gommoni dalla dima, questi tiranti impediranno all’O-ring di distendersi e strappare la rete (in fig. 14-15 è illustrata la sequenza).
Per garantirci una migliore stabilità nel tempo sarà opportuno inserire anche dei tiranti in posizione longitudinale.
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In fig. 16 i due gommoni estratti dalla dima e pronti per la verniciatura .
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Su questi anelli si incollerà uno spezzone di tulle da bomboniere o di rete da zanzariera (la scelta dipenderà dalla scala del modello) e volendo, si potranno anche incollare delle traverse di rinforzo.
Il secondo metodo per costruirli è molto più semplice.
Si prende uno spezzone di catena di plastica (i cui anelli siano della grandezza del gommone da realizzare) e si separano i vari anelli tagliandoli, uno si e uno no, da un solo lato.
Gli anelli tagliati potranno essere incollati ed utilizzati al pari di quelli integri (fig. 17); anche su questi si incollerà uno spezzone di tulle.
Una buona verniciatura con aeropenna ed i gommoni saranno pronti.
In fig. 18, invece, quattro gommoni realizzati con O-ring di due diverse misure, due con fondo a rete (zanzariera), altri due con fondo chiuso e due realizzati con anelli di catena e fondo a rete (tulle), con la prima mano di vernice (visti dalla parte superiore e inferiore).
Su questi canotti (i più grandi) sarà poi necessario incollare, dalla parte esterna, un filo di refe da 0.25 mm a modo di festone così da realizzare le maniglie di appiglio. Per realizzarlo è necessario forare con una punta da 1 mm la gomma lungo il contorno del canotto; in questi fori si infilerà il refe utilizzando una pinzetta a punte sottili: una goccia di attak in ogni foro bloccherà il refe (v. fig 19).
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In fig. 20-21 i gommoni terminati, verniciati, con incollati i remi e, su quelli più grandi, anche le maniglie d’appiglio e i fuoribordo.
Infine in fig. 21-22 quattro canotti, tra quelli presentati nell’articolo, già imbarcati sulla mia Mastino (scala 1/100) in costruzione.
A tutti coloro che seguiranno i miei consigli auguro un buon lavoro.
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La 1° parte dell’articolo è stata pubblicata sul Notiziario 54
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