N O T I Z I E

numero 30

Anno XXV

GEN - FEB 2002

RASSEGNA STAMPA

A cura della redazione

PROPOSTE DEL TOURING CLUB PER GITE DI PRIMAVERA

Qui Touring - lug 2001

Arsenali Medicei di Pisa

da Mart a Domen 10-19
tel 05021441

Navi romane di S. Rossore
IV sec d C.

Comacchio (FE)

da Mart a Domen 10-19
tel 0533311316

Nave oneraria romana
II sec a. C.

Portocanale
Cesenatico (FE)

tel 0547673287

Barche a vela
storiche per la pesca

Pordenone

da Lun a Ven 9-17.30
tel 0434392315

Velieri in vetrina
(modelli di velieri)

Marina di Camerota (SA)

su richiesta
tel 0974932900

Leone di Caprera
(veliero ottocentesco)

La redazione augura buone gite.

Se ci andate inviateci foto, depliant ed impressioni, le pubblicheremo.

UN VECCHIO SOGNO DEI ROMANI DIVENTERA' REALTA ?
(la soluzione nel prossimo numero)

Il Tempo - 13-19 agosto 2001

Il cacciatorpediniere "Granatiere" ormeggiato a Ponte Sublicio nel 1908

(foto di repertorio)

Il Tempo 18 sett 2001

segue nel prossimo numero

Nota di REDAZIONE

Ho ricevuto richiesta da parte di alcuni soci di creare, nel nostro sito internet, delle pagine personali in cui ogni socio può inserire le foto dei propri modelli e quant’altro gli può servire per farsi conoscere.
Poiché ciò ricade nella tutela della privacy personale, ho bisogno che gli interessati mi comunichino, per iscritto o via e-mail, la propria disponibilità e cosa vogliono pubblicare.
Mi dovranno inoltre fornire le foto (o l’elenco dei modelli che intendono presentare). Io ho già una bella collezione di foto di repertorio, tratte dai nostri album o prese in occasione di mostre e gare, e posso fornirne l’elenco agli interessati.

Come esempio di quello che possiamo fare visitate, nel nostro, sito la pagina Ultimora;
qui abbiamo inserito in via provvisoria, su richiesta dell'interessato, alcune foto del modello La Belle di F. Lombardi che desiderava renderle pubbliche.

Attendo le vostre adesioni.

TECNICA MODELLISTICA - 10

IL BALSETTA R.C.

Alberto Zanardi

Penso che pochi "vecchi" aeromodellisti non si siano cimentati in gioventù con i cosiddetti "libratori" o balsetta che dir si voglia. Soldi in tasca ce n’erano pochi all’epoca, vigore fisico invece in abbondanza, per cui costruire un modellino capace di bei voli (se lanciato da mano scattante ed esperta), con poche lire di spesa e poco ma attento lavoro, costituiva un’attrattiva irresistibile!.

Ricordo che, dopo le quotidiane cinque ore di lezione all’Istituto Tecnico, spesso ci sfidavamo in lanci collettivi di libratori di carta – scrupolosamente progettati e costruiti in classe – effettuati dal culmine del ….. Ponte di Rialto a Venezia!!. L’aeroporto "Nicelli" al Lido fu invece successivamente teatro di sfide tiratissime di veri balsetta sia lanciati a mano, sia fiondati con mezzi di fortuna (strisce ricavate da vecchie camere d’aria od altro).

L’avvicinarsi della pensione mi ha spinto a costruire di nuovo… balsetta sempre più sofisticati (con aperture alari fino a 90/100 cm), anche grazie alla utilissima lettura di un libretto quasi introvabile sull’argomento (Il BALSETTA – aerei da lanciare a mano - di John Kaufmann – Il Castello editore), con l’idea di passare prima o poi a quelli radiocomandati.

L’attuale miniaturizzazione degli apparati di bordo (rx, servi e batterie), praticamente ottenuta senza reali aggravi di costo, mi è venuta grandemente incontro e qualche anno fa sono quindi passato dai primi grossi "balsetta r.c." da … 600/700 grammi (con servi standard e batterie stilo, ottimi comunque per il pendio!) agli attuali da 300/340 gr. (con microservi e batterie da 110/230 mA) adatti al lancio fiondato in pianura oppure a spiralare nelle più leggere termodinamiche del Tuscolo, di Trevignano o del Sasso (vicino a Furbara) piuttosto frequenti con la buona stagione quando spira, nelle ore pomeridiane, una leggera brezza di mare.

Owens, in un suo articolo apparso anni fa su Model Aviation, riassume così la sua filosofia di aeromodellista riguardo ai piccoli veleggiatori radiocomandati di apertura alare attorno al metro e mezzo (ora comunemente detti H.L.G. ossia: Hand Launch Gliders = veleggiatori per lancio a mano):

Egli conclude osservando: "……mi piace far volare tutti i tipi di modelli radioguidati ma, quanto più essi sono elaborati, tanto più io divento teso. Non così con questi mini-veleggiatori: non c’è ansietà perché tempo e denaro in essi investiti sono pochi".

Come si dice….. mi ha tolto le parole di bocca!.

L’obiettivo da prefiggersi è di avere (con un’ap. alare di 150 cm.) un peso in ordine di volo di 290/330 grammi max. con un carico alare attorno ai 12/13 gr/dm2. I profili che vanno per la maggiore devono avere: naso piuttosto sottile, scarsa concavità, spessore max. del 7-9%; una concavità leggermente maggiore (ma comunque inferiore a quella degli F1A) è conveniente solo se si lancia esclusivamente con la fionda. Nel primo caso è più utile usare un timone di profondità a tavoletta più o meno arrotondata ed alleggerita; nel caso si usi sempre la fionda, lavora meglio un profilo piano convesso molto sottile (6-7%) con normale struttura centinata.

Enfatizzerei al massimo che in coda va fatto ogni sforzo per tenersi leggeri (12/15 grammi il profondità e 7/9 grammi il direzionale, compresi squadrette e pernetti di fissaggio), in modo da non dover zavorrare il muso altro che con il pacco batterie.

La gran parte dei modelli transalpini adottano per questo scopo il timone a farfalla o a V che dir si voglia. Indubbiamente questa soluzione può potenzialmente risultare molto leggera (a scapito però della semplicità e della economicità della radio, che deve avere il miscelatore, e della trasportabilità per via del difficile smontaggio dalla fusoliera). A mio modesto avviso, la coda con impennaggi a croce (di cui il profondità "tutto mobile"), se costruita in modo estremamente attento alla leggerezza, risulta più efficace nel controllo del modello in volo e soprattutto sotto traino in giornate ventose, annullando di fatto i vantaggi in peso dell’impennaggio a V. Rimane un minimo di maggiore finezza aerodinamica e di pulizia delle linee, pagata però a ben caro prezzo!.

Da ultimo vorrei aggiungere che purtroppo molti artigiani d’oltre cortina (una volta) hanno fiutato l’affare e stanno inondando il mercato occidentale con prodotti ottimi ed a prezzi competitivi per cui si assiste ad un proliferare di modellisti nostrani che, per cercare di vincere le gare, pongono mano al portafoglio invece che al tagliabalsa!.

Ma, tant’è, così va il mondo!

Ricordiamo a tutti i soci di rinnovare l'associazione all'AMIREl per il 2002.

Se siete impossibilitati a venire in sede potete versare la quota di € 35 (equivalenti a circa £ 67'800) a mezzo cc postale n° 33562034 intestato: AMIREL - Modellisti Romani.

Facciamo presente, come già annunciato, che la quota di quest'anno è leggermente aumentata, rispetto a quella degli anni precedenti, principalmente per far fronte alle spese di stampa e spedizione del Notiziario, il quale non ha più la sponsorizzazione de L'Aquilotto che copriva tutte le spese.

Per la stessa ragione, e per limitare al minimo le spese postali, lo abbiamo dovuto far rientrare nella categoria lettere riducendo a 6 il numero di pagine. Inoltre, sempre per limitare le pagine, alcuni articoli saranno scritti con caratteri più piccoli; di questo ci scusiamo con quei soci che non sono più …. occhio d'aquila.

Speriamo di trovare quanto prima un nuovo sponsor.

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