N O T I Z I E

STAMPATO IN PROPRIO PER DIFFUSIONE INTERNA

numero 15

Anno XXII

MAG - GIU 1999

TACCUINO DI VIAGGIO

S. MARGHERITA LIGURE – LIVORNO

(Alberto Zanardi & Enzo Galeani)

La presenza, nei giorni 11–18 aprile a S. Margherita Ligure, del campionato italiano NAVIMODEL per modelli statici aveva suscitato in vari soci il desiderio di farvi una puntatina, magari nel week-end del 17-18. In effetti, detto fatto, nel senso che Francesco Lombardi, sentiti i pareri dei soci corroborati dalla loro volontà …. monetaria, dava seguito all’impresa procurandosi a noleggio un pulmino a nove posti; i partecipanti in realtà sono stati undici ma, fortuna ha voluto che il socio Ivo Schiavo dovesse accompagnare l’arzilla zietta novantenne in quel di Chiavari, per cui ci siamo entrati tutti e undici, comodamente e variamente distribuiti fra pulmino (un Fiat Scudo Combi che ha 8 posti effettivi) e macchina di Ivo.

La mattinata del 17 è stata spesa nel trasferimento fino alle Cinque Terre ove poi, dietro suggerimento di Ivo, abbiamo pranzato (porchetta al forno, faraona arrosto ed altre amenità varie) in una trattoriola contigua ad una stazione di servizio sull’autostrada ….. "intercomunicante" tramite una porticina a tamburo ….. (in modo che le macchine non possano squagliarsela prima di pagare al casello!!!!). Nel frattempo ha preso a diluviare … diluviare …..

S.Margherita ci ha accolto verso le 15 sotto un diluvio nient’affatto primaverile che si è protratto tutto il pomeriggio e la notte successiva. Sistematici confortevolmente al panoramicissimo Park Hotel Suisse (****), siamo subito andati al molo del porticciolo ove era allestita la Mostra, che ci è parsa piuttosto piccola ed affollata ma con vari modelli eccellenti e molti di buona fattura.

In effetti, la sala ove erano raggruppati circa una quarantina di modelli era alquanto angusta e con un’illuminazione assolutamente inadeguata che non valorizzava le opere esposte. Erano esposti galeoni e navi da guerra dei secoli 16°, 17° e 18° ben realizzati ed alcuni con intagli da cesellatore e decorazioni stupende. C’era un modello di "Stella Polare" che avrebbe suscitato l’interesse di Giancarlo Navarro, grande assente alla gita. Fra le navi moderne, oltre a Vespucci, sommergibili, un "maiale", incrociatori e cacciatorpediniere, vi era il miglior modello visto dell’attuale incrociatore "Vittorio Veneto" in scala 1/100, realizzato in ogni particolare in ben 10 anni! navigante e con 39 funzioni R.C.

Oltre ad apprezzare i modelli esposti, abbiamo potuto prendere contatto con i responsabili Navimodel, per una nostra eventuale candidatura ad ospitare i futuri Campionati italiani, e gli amici di Perugia, che stanno organizzando, non senza molte difficoltà finanziarie e logistiche, la loro Mostra che si svolgerà dal 16 al 22 maggio nella Rocca Paolina.

Successivamente Lombardi ha individuato il "suo" ristorante tipico ove, dopo accanita contrattazione sul prezzo: "siamo in 11, il tempo è da cani …. che volemo fa?", anche noi abbiamo potuto gustare, dietro adeguato pagamento, prelibate specialità marinare liguri e non.

Di buon mattino, dopo aver apprezzato finalmente il panorama incantevole che si godeva dalle stanze dell’albergo, a picco sul porticciolo gremito di battelli e battellini anche se illuminati da un sole non proprio primaverile, ci siamo recati di nuovo alla Mostra per incontrare vecchi e nuovi amici e completare gli accordi presi la sera precedente. Successivamente, data l’ora, Roberto Leotta, nostro autista capace ma spericolato, ha suggerito di rientrare fermandoci all’Accademia Navale di Livorno per vedere, anche se giocoforza di sfuggita, la 6° Mostra Nazionale di Navimodellismo e Aeromodellismo statico/dinamico, allestita nei locali del Circolo Sottufficiali. In realtà la decisione, non presa all’unanimità, ha visto poi tutti soddisfatti per aver allungato di poco il percorso e i tempi, ma per aver visto in compenso varie opere egregie e modellisti capaci; l’organizzazione era efficiente (T.A.N.), i locali adeguati ed ampi e l’accoglienza ottima (ci hanno fatto parcheggiare all’interno dell’Accademia). La "chicca" della Mostra livornese: l’impianto trinato da 381/50 in scala 1/100 della corazzata "Vittorio Veneto" della II G.M. realizzato completamente in acciaio, completo e funzionante in tutti i suoi dettagli!!!!!!.

All’una ce ne siamo andati un poco a malincuore … per poi sostare quasi subito a Cecina, ove qualcuno ricordava di aver apprezzato la cucina locale! Il pasticcio di lasagne ed il baccalà alla livornese hanno messo d’accordo tutti i partecipanti che, dopo un break adeguato, sono salpati "via terra" alla volta della Capitale contenti di aver passato due giorni assieme e visto opere stupende realizzate da gente come noi.

UNA S. A. M. PER AMICA

(Alberto Zanardi)

"The Society of Antique Modelers", associazione nata in U.S.A. per riunire e regolamentare gli appassionati di aeromodellismo d'epoca, si è espansa anche in altri Paesi. Da noi è stata fondata e riconosciuta ufficialmente la S.A.M.- Italia nel 1986.

Per mancanza di spazio siamo costretti a rimandare al prossimo numero il pregevole articolo dell’amico Alberto, che ci illustra adeguatamente scopi ed attività della SAM; dobbiamo però estrapolare e pubblicare il calendario delle manifestazioni previste, in modo di dare a tutti la possibilità di parteciparvi. NdR

Il calendario S.A.M. del Lazio per i prossimi mesi è il seguente:

I soci SAM dell’AMIREL (Cannarsa, Sagnotti, Zanardi) invitano tutti a presenziare e a partecipare alle anzidette manifestazioni ed a contattarli per avere ulteriori dettagli e notizie.

1° GARA AMIREL DI VELEGGIATORI HLG. e ALIANTI RC.

A. Zanardi

Come da calendario, sabato 13 marzo si è svolta la gara aeromodellistica AMIREL, ospiti del GRUSPAR di Fiano Romano cui vanno i nostri sentiti ringraziamenti.

Partecipazione discreta: più simpatizzanti che concorrenti! che sono stati comunque una decina. Tempo ottimo con leggera brezza. Fattiva l’ospitalità degli amici del GRUSPAR, in particolare di Gianni Trincia e del Presidente Giorgio Carbonara.

Abbiamo visto solo 4 H.L.G. "veri" che si sono data amichevole battaglia con questi risultati:

1° - Tomaiuoli (Mostico) con 248 secondi,

2° - Zanardi (CNN 5) con 212 secondi,

3° - Cannarsa (CNN 8) con 198 secondi

4° Sagnotti (Step one) con 116 secondi.

La classifica è stata redatta come da regolamento SAM: somma dei tre migliori punteggi.

Nella categoria H.L.G. "unlimited", cioè senza limitazioni di apertura alare, vi sono stati tre concorrenti con modelli molto diversi tra loro: dall’Old Timer di Vittori (Excelsius) al Wanderer del giovane Marco Presi e al F1A "radiodisturbato" di Zanardi che si è esibito in un bel "pieno" di vololiberistica memoria.

Nella categoria "fino a due Chilogrammi" per vari motivi vi sono state molte defezioni …. involontarie: Campanella (Thermic Palio) e Sagnotti (OTVR Professor) per ….. incidenti più o meno gravi, Zinno ha portato un ottimo veleggiatore da pianura ma ancora in fase di messa a punto, mentre Presi (Arizona) ha dimostrato la sua volontà di combattere, ma con un modello poco adatto.

Per concludere, una accettabile prova di assaggio (adeguatamente pubblicizzata) e che ha visto quindi diversi spettatori interessati alla formula ed anche al sistema del lancio fiondato (con cavi elastici diversi a seconda del peso dei modelli).

Per la cronaca sono state usate due fionde: la prima per i modelli fino a 700 gr, con 12 metri di elastico 4x4 e 25 metri di filo trecciato da 1 mm., la seconda (più potente) adatta a modelli fino a 2 Kg, con 16 metri di elastico 6x6 e 35 metri di filo trecciato da 1,7 mm..

Gli organizzatori: Zanardi e Cannarsa, hanno dimostrato che con le fionde il lancio è:

- semplice da eseguire (anche da soli),

- sicuro (perché dosabile) e

- efficace (buona la quota di volo raggiunta);

merita perciò molta più diffusione anche nelle gare di Old-Timers, OTVR e in quelle di HLG"

CLASSIFICA PROVVISORIA

H.L.G.

Classifica

Partecipante

1° Prova

2° Prova

Totale

Tomaiuoli (Mostico)

248

 

 

Zanardi (CNN5)

212

 

 

Cannarsa (CNN8)

198

 

 

Sagnotti (Step One)

116

 

 

LI HO VISTI PARTIRE . . . . LI AVEVO VISTI ARRIVARE !

(M.Parasassi)

Il 21 aprile scorso mi trovavo ad Ancona, stavo bighellonando in automobile nei dintorni della città, era una giornata uggiosa, pioveva a tratti, quella pioggerellina che non sembra neanche pioggia, sembra nebbia più spessa. Ascoltando il giornale radio ho saputo che il primo squadrone di Apache, in volo di trasferimento tra la Germania e l’Albania, aveva effettuato presso l’aeroporto di Falconara uno scalo tecnico ed era in procinto di ripartire. Il modellista, appassionato di aerei e mezzi militari, che è nascosto in me non ha avuto esitazioni e immediatamente l’automobile si è ritrovata sulla strada per Falconara. Non mi volevo perdere lo spettacolo. Dopo circa mezz’ora ero in aeroporto e mi sono unito alla folta schiera di appassionati e curiosi che, dall’alto del viadotto della strada di accesso, era intento ad osservare, chi con binocolo, chi senza, i 14 elicotteri parcheggiati sul piazzale. Avevano già acceso i rotori, quindi erano in procinto di partire. Alle 13.15 sono partiti, uno per volta come uno stormo di anatre, a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro, disegnando nel cielo una lunga fila che poi ha curvato verso il mare. Sono passati uno alla volta sulla mia testa ad un’altezza di circa 30 metri, due Iroquis, due Black Hawk, otto Apache, due Chinook, ed ho così potuto osservare bene l’armamento di cui erano dotati; missili, bombe, cannoncino brandeggiabile.

Gli elicotteri visti all’aeroporto di Falconara

AH64 Apache

CH47 Chinook

UH60 Black Hawk

UH1 Iroquis

Che bello spettacolo, dicevo tra me, e mi dispiacevo di non avere né un binocolo, né una macchina fotografica.

Mentre stavo guardando ammirato, a naso in su, lo spettacolo degli … indiani … che sfilavano sulla mia testa, l’immagine reale si confondeva con un’altra immagine dimenticata da tempo in qualche sperduto cassetto della memoria, unico ricordo flash che ho della guerra.

Vedevo un Apache poi un B17, un Iroquis e poi un B17, un Chinook e poi un B17.

Avevo meno di tre anni e stavo giocando sul balcone di casa, quando improvvisamente mia madre mi afferrò per un braccio e mi tirò dentro; alzando per un istante gli occhi al cielo vidi una squadriglia di aerei, poi più nulla, solo il ricordo confuso del rifugio antiaereo. Molti anni più tardi, in età scolare, ho saputo che avevo veduto la prima ondata dei B17 diretti verso S. Lorenzo il 19 luglio 1943, il più sanguinoso dei bombardamenti di Roma.

Qualche anno fa, sfogliando un libro di storia ho veduto una foto che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, le bombe che cadono su S. Lorenzo viste dall’aereo che le sgancia.

E tra una bomba e l’altra la mia casa!!

Mentre io quel giorno alzavo lo sguardo verso gli aerei un altro uomo da lassù mi stava fotografando e, forse, avrebbe potuto anche uccidermi; i nostri sguardi si sono incontrati a mezz’aria, tra una bomba e l’altra.

Il bombardamento di S. Lorenzo (1943)

Ma quale spettacolo, ha urlato la mia coscienza di uomo che aveva preso il sopravvento su quella di modellista; ma quale spettacolo, qui non siamo al cinema, questi mezzi terribili sono guidati da uomini veri che stanno andando verso la guerra, stanno andando ad uccidere altri uomini, forse stanno andando a morire. E noi qui che cinicamente stiamo ad ammirare estasiati le macchine, belle, meravigliose, affascinanti, ma pur sempre macchine di guerra.

Mi sforzo di non pensarci ma purtroppo sto assistendo ad una scena di guerra, una vera scena di guerra alla quale non avrei mai più voluto assistere, ma che invece mi si presenta di nuovo davanti agli occhi, dopo oltre cinquanta anni. Lo squadrone di elicotteri nel giro di tre o quattro minuti è scomparso sul mare ed io, come tutti gli altri, ho ripreso il mio vagabondare con un groppo alla gola e gli occhi inumiditi.

TECNICA MODELLISTICA - 4

CONSIGLI IN . . . PILLOLE

ANELLINI

(M. Badoni)

Costruendo l’Amerigo Vespucci ho incontrato difficoltà a fissare gli anelli sul ponte, per inferire manovre e paranchi. Infatti quando provavo a tesare le manovre l’anellino regolarmente si staccava, non c’è colla che tenga.

Dopo vari tentativi ho trovato un sistema che mi ha soddisfatto in pieno.

Ho preso del filo di acciaio armonico da 0.5 o 1 mm (secondo la scala) e gli ho tolto la tempera sopra la fiamma del fornello da cucina. Fate attenzione alla cottura, appena diventa rosso toglietelo dalla fiamma, altrimenti diventa fragile e si romperà durante la piegatura.

Con questo filo ho costruito degli anellini del diametro opportuno, terminanti con un gambo lungo un paio di cm. (vedi fig. 1-2). Il gambo deve essere infilato nei fori praticati sul ponte.

Sarà sufficiente piegare di circa 180° la parte di gambo al di sotto del ponte e l’anello non uscirà più.

L’anellino, non essendo incollato rigidamente, potrà ruotare e orientarsi verso la manovra che è ancorata ad esso.

BOX PER LA VERNICIATURA

(M. Parasassi)

Tutti i modellisti impegnati nel plastimodellismo hanno un piccolo problema da risolvere:

"Come usare l’aeropenna per verniciare i modelli senza sporcare dappertutto".

La soluzione a questo dilemma è il classico uovo di Colombo e io l’ho risolto così.

Mi sono costruito un box con del compensato da 4 mm, opportunamente irrigidito negli angoli, da listelli 15 x 15 mm (vedi fig. 3).

Il disegno che fornisco è puramente schematico, perché non credo che ci sia bisogno di fornire altri particolari costruttivi. Le dimensioni consigliate sono tali da permettere la verniciatura di qualsiasi modello (anche i bombardieri in 1/72), ma ovviamente possono essere modificate a piacimento e secondo le esigenze di ognuno.

Internamente lo rivesto con un foglio di giornale, applicato con puntine da disegno, che sostituisco ogni tanto. Su questo giornale provo se la penna funziona, la dimensione dello spruzzo, e non imbratterò le pareti del box.

Con questo box si possono verniciare i modelli anche in cucina (se uno non ha altro spazio a disposizione e purchè la moglie sia assente da casa); non si sporcherà nulla e basterà tenere la finestra aperta per far uscire il ... profumo del solvente.

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