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Mordecai Richler - La Versione di Barney

Ho comperato questo libro al supermercato,dopo che ho visto una ragazza indecisa, rigirarlo tra le mani per un quarto d'ora, so che ne avevo letto la recensione (tralaltro positiva) su tuttolibri de La Stampa, ma in quel momento esisteva solo quella ragazza, quel libro (anche se ce ne erano altre copie sullo scaffale) ed io.

Lei poi si è allontanata ed io ho preso questa copia, se la dovessi reincontrare (la ragazza intendo) non la riconoscerei, bah ... forse mi ricordava qualcun'altra..

Il libro comunque è straordinario, nonostante sia voluminoso, si legge quasi tutto d'un fiato

 

Scritto in forma di diario, ci presenta Barney Panofsky, un brillante produttore televisivo di serie B o schifezze come dice lui (la sua casa di produzione non a caso si chiama Totally Unnecessary Productions), che giunto quasi al termine della sua vita dissoluta tra whiskey e sigari Avana, prende carta e penna per difendersi dalle calunnie e dall'accusa di omicidio che gli lancia un suo acerrimo nemico lo scrittore Terry McIver. Barney racconterà la sua intensa vita, spesa tra colpi di genio, dissolutezze e scorrettezze, il vezzo di scrivere lettere assurde ma credibili ai quotidiani, alla radio alla TV, la passione per l' hockey, la figura del padre poliziotto ebreo

Barney è una simpatica canaglia, che spesso non ricorda i nomi delle persone che ha incontrato confonde le date, ma per esercitare la memoria recita un mantra personale, con titoli di romanzi, o i nomi dei settenani e se per caso non ne ricorda qualcuno non esita a telefonare al figlio in un altro continente incurante della differenza di fuso orario.

Si tratta di una storia divertente, ma anche di una storia di amore suddivisa come la vita del protagonista in relazione alle tre donne da lui sposate ed amate, una vita vissuta in modo originale ed imprevedibile.

Alla notizia mamma era scoppiata in lacrime, e appena si era ripresa aveva chiamato papà, 
dicendogli che voleva vederlo.
"Non credo di sentirmela".
"Ti prego".
"No ".
Ma intanto Barney aveva ricominciato a radersi regolarmente, beveva e fumava molto meno, e 
ogni volta che suonavano alla porta o che squillava il telefono sobbalzava.
 Solange aveva telefonato a Miriam: "Vieni appena puoi".
"Ma lui ha detto di no".
"Non mette nemmeno più piede fuori di casa per paura che tu possa arrivare e non trovarlo ".
Miriam era arrivata il mattino dopo e lo aveva portato a colazione al Ritz, dove il maitre aveva 
pensato bene di dire: 
"I signori non li vedevamo da un pezzo. Proprio come ai vecchi tempi, eh?".
Più tardi Miriam aveva raccontato a Saul: "Ho visto che col menu aveva qualche problema, e 
ha fatto ordinare a me. Ma all'inizio era molto allegro. Scherzava, addirittura. 
Non vedo l'ora di giocare a nascondino o alla bottiglia con gli altri pazzerelloni dell'ospedale 
in cui finirò, ha detto. Chissà, magari ci daranno dei tricicli. Chewing-gum per fare le bolle. 
Tripli coni. Gli ho detto di piantarla, e allora lui ha ordinato lo champagne. 
Cioè, veramente ha chiesto una bottiglia di quella roba, sa, quella che frizza, quella che 
bevevamo sempre qui da voi, e il cameriere ha riso, credendo che Barney facesse lo spiritoso. 
Mi sono sentita così mortificata per lui. 
Avevo voglia di dirgli, guardi che quando mio marito vuole essere spiritoso ci riesce benissimo.
"Se avessi accettato di andare a Parigi con lui la sera del suo matrimonio sarebbe stato 
strepitoso, ha detto papà. E così ci siamo messi a ricordare i bei tempi, il nostro aperitivo, 
per così dire, e lui ha promesso che stavolta non avrebbe vomitato come al nostro primo 
appuntamento, anche se in fondo, se fosse successo, sarebbe stato un epilogo in armonia 
col prologo, no? Ma questa non è l'ultima volta che mangiamo insieme, gli ho detto. 
Ora possiamo essere amici. 
No, ha detto lui, non possiamo. O tutto o niente. 
Sono dovuta andare due volte in bagno per non crollare lì, davanti a lui. 
Ha mandato giù non so quante pillole, ma continuando a bere champagne. 
A un certo punto mi ha preso la mano sotto il tavolo e ha detto che ero la donna più bella 
che avesse mai visto, e che una volta aveva osato sperare che saremmo morti insieme a 
novant'anni, come Filemone e Bauci, e che uno Zeus misericordioso ci avrebbe trasformati in 
alberi, con i rami che d'inverno si tengono caldo a vicenda, e le foglie che in primavera si 
intrecciano.
 
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