Anno III n° 1 – Febbraio 2001

Indice

Editoriale

I venerdì dell’Airone

Chi si rivede…

Come siamo caduti in basso!

Dal Consiglio comunale

Par Condicio

Assistenza : è ora di voltare pagina

E-Mail 

Ciao “Settimo Giorno”!

Ultim'ora...

La vignetta

                                                                                                                                                        

 

 

 

 

 

 

Editoriale

Dopo la distribuzione del precedente numero del nostro giornale, abbiamo ricevuto nella casella di posta elettronica diverse lettere. Abbiamo deciso di pubblicarle tutte, anche se per le dimensioni contenute del nostro periodico questo ci crea qualche problema di spazio. Abbiamo limitato un po’ i nostri interventi, ma crediamo giusto dare spazio alle voci di chi ci conforta con il proprio sostegno e chi, pur dissentendo dalle nostre opinioni, apprezza la funzione di una voce libera che nel panorama sociale e politico del paese vuole rappresentare una riflessione critica, ma soprattutto uno stimolo continuo al dibattito e alla crescita culturale di chiunque ha la pazienza e la cortesia di leggerci.

Ci hanno chiesto di ridurre il tono delle polemiche; aderiamo all’invito, anche perché gli strilli non ci sono congeniali: se qualche volta vi è parso che vi abbiamo indulto è sempre stato di rimessa a polemiche che già erano veicolate con altri mezzi nei nostri confronti. Abbiamo solo dovuto difenderci e lo rifaremo se ve ne sarà occasione.

Non tolleriamo però gli abusi e la protervia del potere: l’ostracismo tentato da alcuni amministratori nei confronti della nostra Associazione e, peggio, la pessima abitudine del Sindaco di non rispondere alle interpellanze e alle richieste dei cittadini.

Abbiamo notato un crescendo di interesse anche per il nostro sito web. Per questo invitiamo gli “appassionati” a fornirci strumenti e informazioni per renderlo sempre più completo e attuale. Da parte nostra utilizzeremo questo strumento per le notizie di più rapida divulgazione e per quelle che la tirannia dello spazio non ci consente ospitare sul periodico che resta anche quest’anno a cadenza bimestrale.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                         

 

 

 

 

 

                                                         Proseguono i venerdì dell’Airone

 

                                          Titolo:                           DONARSI AGLI ALTRI

                                   Dove e quando:                Cinema Centrale – Pantigliate

                                                                                 23 febbraio 2001 – ore 21

 

In quest’epoca di confronto, incontro e, ahimè, a volte scontro tra culture diverse, abbiamo occasioni ricorrenti di riflettere sui valori che caratterizzano quella occidentale, alla quale noi apparteniamo. Essa è frutto di un lungo processo storico che le ha dato la connotazione sovranazionale contemporanea, ma si basa tuttavia sui  principi fondamentali e universali che ci derivano dalla civiltà classica e cristiana: il rispetto della legge, il diritto inalienabile alla vita, la solidarietà  umana.

Sono valori questi che ci permeano e, facendo ormai parte di un nostro consolidato bagaglio culturale, ci portano a considerare scontate alcune manifestazioni che sono invece forme estreme di grande civiltà, come quella delle donazioni: d’organi, di sangue, di midollo osseo.

Donare sé stessi agli altri, come potremmo definire queste azioni, significa spesso salvare la vita di un nostro simile, oppure restituire un senso perduto, come la vista, e ridare la gioia di vivere a qualcuno.

A volte, come nel caso della donazione degli organi, purtroppo ciò comporta la perdita di un’altra vita e quindi tali donazioni, ma anche quelle di sangue e midollo, comportano aspetti giuridici, etici e morali non indifferenti, ai quali s’aggiungono quelli medici e, perché no, psicologici altrettanto importanti.

Si tratta quindi di argomento che merita d’essere affrontato nel modo più ampio possibile, al fine di rendere disponibili a tutti informazioni complete e veritiere, tali da consentire una doverosa riflessione su quanto ognuno di noi può e vuole fare come membro di una comunità la cui esistenza necessita della partecipazione di ogni suo singolo componente.

In quest’ottica di partecipazione agli interessi della nostra comunità, gli Amici dell’Airone invitano i propri concittadini all’incontro  organizzato per il giorno 23 Febbraio, ore 21, presso la sala del cinema  parrocchiale. Gli aspetti etici, morali, giuridici e pratici saranno affrontati e discussi da medici e da un sacerdote particolarmente qualificati a dibattere la questione, in rappresentanza delle associazioni dei donatori (AVIS, ADMO, AIDO), della Pubblica Amministrazione (ASL) e della Fondazione Don Gnocchi.

Vi aspettiamo.

 

                                                                                                                                    Renato Bucci

 

 

 

                                                                                                           

 

 

 

 

CHI  SI  RIVEDE  ……

 

Il 21 Novembre  scorso alcuni componenti della Giunta comunale hanno indetto una pubblica assemblea per illustrare alla Popolazione la situazione o lo stato di fatto dei progetti e delle opere promesse in campagna elettorale.

Uno dei progetti che ha più interessato i presenti è stato quello relativo alla palestra o palazzetto dello sport  (al momento la denominazione può sembrare formale ma i significati tra le due realizzazioni sono sostanziali) ed è stato presentato il progettista Architetto  Spinelli.

Siamo rimasti alquanto sorpresi di questo incarico e Vi spieghiamo i motivi.

Gli architetti Spinelli e  Laverda nella legislatura 1980/1985 erano stati incaricati dalla  Giunta municipale di quel tempo (Sindaco Trevenzuoli) di progettare un palazzetto dello sport collocato nell’ attuale area del fontanile. Costo dell’incarico circa 210.000.000 (lira più lira meno) il progetto fu presentato in tempo ed ottenne l’omologazione del CONI per la funzionalità e per l’eventuale finanziamento.

Subito dopo il nulla osta del CONI ci furono le elezioni, cambiarono le forze politiche in campo e venne eletto Sindaco Cassavia e Assessore allo Sport Ottavio Carparelli attuale Sindaco. L’Assessore allo Sport Carparelli affermò in varie sedi che il progetto del Palazzetto dello Sport era progettato in modo sbagliato e inadeguato per Pantigliate ed era inutile spendere soldi per un’opera di quel genere.  Tenne fermo nel cassetto per 10 anni la pratica ripromettendosi appesa avesse avuto la possibilità di progettarlo di nuovo.

Potete immaginare la sorpresa nel rivedere incaricato per la stessa opera lo stesso progettista di allora e ci siamo chiesti chi  o come questo progettista è riuscito a convincere il nostro Sindaco che per tanti anni aveva denigrato e fermato  il progetto precedente  ed ora gli rinnova la fiducia  e l’incarico (con benefici economici che non ci sono stati comunicati). Sarebbe interessante conoscere queste motivazioni altrimenti ci potrebbe venire un dubbio: visto che gli incarichi finora assegnati sono stati dati a professionisti che in passato hanno militato in certe aree non vorremmo che il tanto sbandierato nuovo assomigli molto (se non addirittura copiato) al vecchio.

 

                                                                                                                                             P.T.

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come siamo caduti in basso!

 

La nevicata di Natale ha chiaramente dimostrato il grado di efficienza raggiunto dal settore Lavori pubblici del nostro Comune, sotto l’attenta regia del nuovo Assessore, sempre che dopo quasi due anni possa ancora definirsi nuovo. E’ stata solo la punta dell’iceberg dei danni che pressappochismo e pignoleria continuano a produrre: l’elenco delle cose che non vanno è troppo lungo per il poco spazio concesso dal nostro giornale, dalle buche sulle strade alla segnaletica inesistente ai lampioni spenti, che in alcune zone superano quelli accesi, alle cabine telefoniche incerottate con chilometri di nastro rosso e mai più riparate.

Del lungo elenco di lavori previsto nel Piano opere pubbliche, allegato al bilancio di previsione 2000, non è stato realizzato quasi nulla, nemmeno quelli di più modesta entità.

Ma c’è di peggio. La Legge imponeva la predisposizione del Piano opere pubbliche per il 2001 entro il 30 settembre scorso e prescriveva la sua pubblicazione, per trasparenza nei confronti dei cittadini. Si sono dimenticati di farlo. Questo condizionerà in maniera pesante la possibilità di realizzare opere pubbliche quest’anno. Certo non è prevista una sanzione specifica, ma il non rispetto delle norme crea sempre dei problemi!

A questo proposito i cittadini devono sapere che i nostri Consiglieri comunali hanno ricordato con un’interpellanza del 24 ottobre questa carenza, sollecitando il rispetto delle procedure.

Ebbene dopo essere stati più volte sollecitati, hanno risposto all’interpellanza solo il 15 gennaio. Il responsabile del Servizio scrive: “ La presente per comunicare che questa Amministrazione, avuta la conferma dell’obbligo della redazione del Piano Comunale delle Opere Pubbliche, sta procedendo, in tempi rapidi, alla sua predisposizione.

Il Piano dovrà poi essere pubblicato per un mese e i cittadini potranno far pervenire le proprie osservazioni e proposte di modifica. Tutto questo prima dell’approvazione del Bilancio di previsione 2001.

Se si fossero fidati prima dei nostri suggerimenti avrebbero guadagnato quasi tre mesi!

Cari cittadini, c’è proprio di che meditare…

 

                                                                                                                                          G.C.

 

                                                                                                                                                                                                                  

 

 

Dal Consiglio comunale

 

Due notizie meritano di essere segnalate tra le decisioni del Consiglio comunale negli ultimi mesi. Sono state approvate le modifiche allo Statuto comunale. La revisione era necessaria per adeguare questo strumento alle numerose leggi che negli ultimi anni hanno rivisto l’ordinamento delle autonomie locali.

Prendendo spunto da ciò sono stati rivisti  anche i primi articoli sulle finalità dell’Ente e quelli relativi alla partecipazione popolare. Su questo argomento spicca l’importanza attribuita alle associazioni per concorrere alla crescita sociale della comunità e la previsione di referendum consultivi e abrogativi su delibere degli organismi collegiali dell’Amministrazione. E’ stato assunto l’impegno, una volta divenute esecutive le modifiche di illustrare alla popolazione lo Statuto e i suoi elementi più innovativi e di pratica utilità.

La seconda decisione riguarda la previsione dell’addizionale Irpef che dovremo pagare con la futura dichiarazione dei redditi. Il Comune infatti pur disponendo di notevoli risorse di investimento (malgrado non sia stato fatto nel 2000 quasi nulla del piano opere pubbliche presentato nel bilancio di previsione, o forse proprio per questo, il Sindaco ha dichiarato che nelle casse del Comune ci sono oltre 2 miliardi che serviranno per le opere pubbliche) il bilancio è invece carente per le spese correnti, quelle cioè che attengono ai servizi, agli stipendi, alle manifestazioni, ecc. La delibera è passata malgrado la contrarietà dei consiglieri di Rifondazione che si sono astenuti così come i consiglieri di opposizione. Quest’ultimi dopo aver espresso difficoltà a ben giudicare dal momento che ancora non è stato presentato il bilancio di previsione per il 2001, hanno proposto un intervento complessivo di riorganizzazione delle tasse decise dal Comune con revisione delle aliquote ICI che dovrebbero a loro giudizio essere portate al minimo per quanto riguarda la prima casa. Solo in questo modo la manovra sull’Irpef potrebbe anche ottenere un effetto di giustizia nella ridistribuzione delle contribuzioni secondo la capacità di ognuno.

                                                                                                                      Andrea  Scaravaggi

 

                                                                                                                                                                                                                  

                                              

 

 

 

 

 

Par condicio

 

Qualche cittadino si lamenta che la propria via è piena di buche.

In questo periodo tutte le vie di Pantigliate sono piene di buche e tutti i cittadini godono quindi democraticamente gli stessi disagi.

Sembra che sia allo studio  la possibilità di nominare una apposita commissione di esperti per decidere quali interventi debbano essere attuati per riportare le strade del paese ad una condizione accettabile.

 

Sono trapelate alcune proposte:

 

promuovere alcune assemblee per ciascuna via o rione per sensibilizzare i cittadini a partecipare alla costituzione di una Associazione che abbia in cura le buche.

Sarà promosso, nel frattempo, un concorso di idee per disegnare il logo della Associazione che pare sarà denominata “Adotta una buca”;

 

affidare il controllo delle buche ad un Ente in grado di garantire l’integrità dei pedoni e degli automobilisti; sarà pertanto attivata una verifica con la Protezione Civile per accertare se può dirottare qualche volontario dal controllo del parco al controllo delle buche;

 

la proposta di asfaltare una strada al mese è stata subito bocciata per non distogliere i fondi destinati allo studio di fattibilità del Palazzetto dello Sport.

 

Si continuerà quindi a riempire le buche di sabbia migliorando però la rotazione fra le diverse vie.

 

Si spera che il maltempo lasci le nostre zone, per evitare che la sabbia continui a finire nei tombini creando ulteriori problemi.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

Assistenza : è ora di voltare pagina

 

Fino ad oggi il settore assistenziale in Italia è stato un grande caos. Sussidi disparati e spesso erogati a pioggia, servizi sociali inefficienti e male organizzati, forti disparità territoriali.

Finalmente dopo 110 anni ,  con l’approvazione della “ Legge-quadro : di riforma per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, il sistema italiano dei servizi alla  persona ha una nuova legge – la cosiddetta Riforma dell’assistenza sociale – con il duplice obiettivo di promuovere la qualità della vita di tutti i cittadini e di contrastare le forme del disagio sociale. “Un tassello importante si è aggiunto – a parere dei tecnici e dei politici - a quel nuovo stato sociale che il paese sta cercando faticosamente di costruire : un Welfare più equo ed efficiente più in linea con gli standard europei”.

Si delinea così un nuovo scenario delle politiche sociali, dove la nuova assistenza dovrà avvalersi soprattutto delle competenze e delle risorse degli Enti Locali e dei Comuni in particolare, i quali dovranno garantire non solo le cosiddette prestazioni minime essenziali, ma interventi di promozione, coordinamento, consultazione, partecipazione e di tutela del cittadino. Un richiamo importante della nuova legge va alla sussidiarietà ed ai valori della solidarietà e l’attenzione maggiore è posta al ruolo che la famiglia, nella sua accezione più ampia cioè  attraverso le reti familiari, amicali e di buon vicinato,  può svolgere nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale.

I PRINCIPALI INTERVENTI DELLA LEGGE

 

 

Servizi alle famiglie

 

Erogazioni aggiuntive di assegni di cura a sostegno della maternità e della paternità responsabile; benefici economici e servizi per le famiglie che si occupano di disabili, anziani e bambini in difficoltà.

 

Buoni servizio

 

I Comuni potranno prevedere la concessione, su richiesta degli interessati, di titoli validi per l’acquisto di servizi erogati anche da terzi.

 

Assegni di cura

 

Assegni aggiuntivi per chi si impegna quotidianamente nella cura degli anziani di casa.

 

Interventi contro la povertà

 

Fondi per la lotta all’emarginazione e per la lotta alla povertà.

 

Prestiti d’onore e agevolazioni fiscali

 

Finanziamenti da parte dei Comuni, anche a tasso zero, per le esigenze di giovani mamme sole, di coppie giovani con figli e famiglie che hanno in casa handicappati. Sono previsti anche prestiti per le famiglie in difficoltà.

 

Rete di servizi

 

Omogeneità di servizi su tutto il territorio nazionale

 

Carta dei servizi

 

Dovrà definire i criteri per l’accesso ai servizi, il funzionamento ed i criteri di valutazione delle offerte e le procedure di tutela. I Comuni dovranno dotarsi di una Carta dei Servizi con le offerte che mettono a disposizione.

 

Livelli essenziali per le prestazioni sociali

 

Livelli garantiti in tutto il paese: misure di sostegno al reddito per i poveri; misure per favorire la permanenza a casa delle persone non autosufficienti  sostegno ai minori e delle donne in difficoltà; favorire l’integrazione dei disabili;  misure per lotta alla dipendenza da droghe ed alcool; consulenza per la fruizione dei servizi sociali.

 

Reddito minimo di inserimento

 

Misure di contrasto alla povertà.

                     

 

                                                                                                                                        Antonino Scafa

 

                                                                                                                                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
Mail
 
Riceviamo e … pubblichiamo
 
 
 
 

Caro Airone

  

         vivo ormai da 10 anni in questo paese che ho scelto forse in un momento di grande crescita, dove tutto quello che ti circondava ti stimolava a fare. Sono profondamente dispiaciuto per il continuo degrado strutturale che ti si presenta in ogni momento. I vigili che compaiono solo durante il lavaggio delle strade infierendo su chi disgraziatamente ha dimenticato la propria automobile in sosta vietata  o ha semplicemente sbagliato il conteggio, visto il macchinoso calcolo che sei costretto a fare, senza minimamente controllare l'operato dei responsabili alla pulizia che nella migliore delle ipotesi ti riempiono con un potente getto d'aria l'interno di cancelli e portoni con foglie od ogni altra cosa che un attimo prima erano in strada.

Ho tre figli e ho pensato che d'ora in poi li porterò a giocare a Peschiera, se facciamo eccezione di uno scivolo montato pochi mesi fa nel parco per le prove di velocità dei motorini il resto è notte. Ogni luogo per bambini piccoli è cintato.                              I ragazzi  del resto non sanno dove andare, l'unico campo pubblico si trasforma in un acquitrino alle prime gocce d'acqua e non ha nessuna struttura.

Non ditemi di portarli all'oratorio io potrei credere o no e comunque sarei obbligato a fare la preghierina alla comparsa del prete.

Tutte le città Europee e non solo si sono dotate di meravigliosi parchi al centro del complesso urbanizzato accessibili a tutti mentre a Pantigliate si è pensato di erigere un bel mostro di cemento al centro del paese, come se due chiese non bastassero già, impedendo ad una parte della popolazione di sfruttare questa struttura. Anche se il comune non partecipa economicamente come ci hanno riferito,fornisce al costruttore spazi di proprietà comunale esistenti anche grazie ai contributi di ogni singolo cittadino.

Vi ringrazio per l'attenzione ma come silenzioso partecipante della vita del paese con mille altre cose da fare non riuscivo più a trattenere il mio disgusto.

 

 

 

 

                                                                                                Bottura Gabriele

 

 
 
 
 
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A PROPOSITO DI METODO...RISPONDIAMO

 

Riferendoci all'articolo apparso sulla precedente pubblicazione,vorremmo soffermarci sul significato letterario del termine "Associazione".

Per Associazione si intende l'unione di più persone in vista di un comune obiettivo: il nostro è quello di ospitare i bambini di Chernobyl.

L'iniziativa richiede grandi sforzi da parte di ogni singolo componente, ed il sentirsi affibbiare l'appellativo di "camerata" disturba non tanto gli interessati, ma risulta essere un'azione abietta per tutte quelle persone che vogliono avvicinarsi al volontariato per una crescita sia personale che sociale.

Strumentalizzare l'iniziativa, valutando e giudicandone i promotori, non favorisce nessun tipo di collaborazione e integrazione tra le persone, accomunate unicamente da un autentico spirito umanitario.

 

                                                                     ASSOCIAZIONE ONLUS 
                                                                     "UN BAMBINO, UN FUTURO" 

 

 

Evidentemente il nostro pezzo ha generato un equivoco e ce ne dispiace. Il metodo contestato non si riferiva certo alle finalità della Vostra Associazione, né tantomeno al nobile scopo da Voi perseguito.  Contestiamo la politica dell’Amministrazione comunale verso il mondo delle associazioni. Siamo convinti infatti che Vi vogliano usare per proprio ritorno d’immagine. Non troviamo altra spiegazione al mancato invito per le manifestazioni solidaristiche del Natale insieme della nostra Associazione, che pur ponendosi simili obiettivi, ha il torto di essere editore di un giornale cui piace esprimersi fuori dal coro (N.d.R.)

 

 

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Spettabile Redazione,

sono un'abitante di Pantigliate. Ricevo e leggo con piacere il vostro giornale.

Nell'ultimo numero, in ultima pagina c'era un elogio per Angelo che da bravo ed educato abitante della nostra cittadina esce con il cane 'armato' di paletta e sacchettino.

Sono anch’io d'accordo con voi, però vorrei anziché elogiare un atto che dovrebbe essere rispettato,  esternare una personale protesta su questo

argomento.

Credo che esista una normativa che prevede che tutti i proprietari di cani devono raccogliere i ricordini dei loro amici a quattro zampe, in realtà nessuno lo fa. Per questo motivo  tutto il verde comunale ed i marciapiedi sono infestati di escrementi,  compresi i luoghi riservati ai bambini.

Io ho una bambina di 3 anni e vi assicuro che ho qualche problema a portarla al parco, ma anche solo a camminare sui marciapiedi cittadini.

 

A tal proposito suggerirei una drastica e credo efficace soluzione per risolvere la questione. Partendo dal presupposto che tutti i cani devono essere denunciati e tatuati, assumerei uno o due ragazzi del paese disoccupati con la nomina di 'accalappiacani'.

L'idea è quella di prelevare tutti i cani pseudo randagi, che vengono lasciati uscire da soli o perché fa freddo o da fastidio portare il cane al guinzaglio tre volte al giorno.

E, tramite il tatuaggio risalendo al proprietario, punirlo con sanzioni pesanti in crescita, per esempio la prima volta che ti 'sequestro' il cane la multa è di 500 mila, la seconda di 1 milione e così via.

La stessa cosa dicasi per quelli che invece portano i cani al guinzaglio ma non raccolgono i ricordini.

 

Forse usando il pugno di ferro riusciremo ad avere marciapiedi e spazi verdi puliti.

 

Colgo inoltre quest'occasione per fare una domanda al Sindaco ed alla sua giunta. Quando avete intenzione di ripavimentare le strade cittadine?

Da quando mi sono trasferita in città quattro anni fa, questa manutenzione non è mai stata fatta, anzi qualche anno fa con la vecchia giunta, credo che abbiano toccato il massimo del ridicolo. E’ stata rifatta la segnaletica orizzontale verniciando le righe entrando e uscendo dalle buche nelle strade. Ci sono alcune vie, specialmente quando piove che sono impraticabili.

 

Spero di non avervi  annoiato con le mie piccole proteste, sperando in un futuro migliore per la nostra cittadina, vi auguro un Felice Anno.

 

Cordialmente

Patrizia Riboni

 

                                                                                                                                 ***********************************

 

 

 

Caro Galdino, non so se sei proprio tu il titolare di questo indirizzo, in ogni caso come ti avevo preannunciato ti/vi  invio alcune mie riflessioni sul vostro giornale, lasciando in ogni caso a voi la decisione di pubblicarle o meno. Esse sono in ogni caso, spero, soltanto l’inizio di un profondo dialogo tra di noi.

Cordialissimi saluti a tutti,

                                                     Mario Celani

 

 

 

 

 

Caro Galdino e cari amici de “Il Volo dell’Airone” che con innegabile fatica e con tanto impegno state portando avanti da più di un anno ormai la pubblicazione di questo “foglio”. E’ da un po’ di tempo che pensavo di mandarvi alcune mie semplici riflessioni indotte da una lettura attenta delle cose che di volta in volta scrivete sul vostro giornale. Sono tra quelle persone che - tanto per rifarmi  all’editoriale del  numero uscito in Ottobre – desiderano che il giornale continui ad uscire anziché sperare il contrario. Già, perché un giornale, sia pure in forma ridotta come il vostro, non è poca cosa per un paese come Pantigliate. Ciò di cui c’è tanto bisogno in un paese infatti, grande o piccolo che sia è proprio la circolazione delle informazioni e soprattutto delle idee. Tutto questo infatti serve ad esprimere la vita di una comunità. E quante più sono le persone che pensano in una comunità e si occupano e si preoccupano della sua vita all’interno della società che la compone tanto più la comunità stessa acquista consapevolezza di sé, della propria identità. Certo, non tutto ciò che viene fatto circolare è vera informazione sui fatti e sulla Vita ( con la “V” maiuscola) della comunità: il pettegolezzo, la polemichetta , l’informazione che fa clamore solo perché attiva la curiosità morbosa di tutti noi, la frecciatina lanciata all’”avversario” (tra virgolette) mentre si sta facendo un discorso di fondo, tutto questo che pure ritroviamo in abbondanza nella dialettica politica in mezzo alla quale noi tutti in Italia ci troviamo, tutto questo – dicevo – sei d’accordo anche tu Galdino, siete d’accordo anche voi che scrivete sul giornale, non serve a costruire tra la gente un vero senso di comunità. Perché dunque – vi starete chiedendo – Mario ha deciso di scriverci? Forse pretende di farci la morale dopo che noi spesso e volentieri  sulle pagine del nostro giornale in questo anno e mezzo abbiamo criticato ed espresso di tanto in tanto opinioni negative sull’operato dell’attuale amministrazione?

Se devo rispondere francamente a queste domande non posso che dire che è probabilmente la mia cattiva coscienza a muovermi. Ho piena consapevolezza infatti di quanto forti siano i condizionamenti a cui siamo esposti sin dal  momento in cui abbiamo deciso di scendere in campo e di esserci schierati da una “parte”. Questa scelta di solito ci prende totalmente, prima il cuore e poi la ragione. La nostra intelligenza perde in questo modo gran parte della propria libertà perché viene messa completamente al servizio del cuore. Ma il cuore è un despota e se non è guidato dalla ragione ci impone di vedere sempre in chi ci rappresenta la “parte” avversa non qualcuno con cui confrontarci sempre per cercare di capire quanta verità c’è in ciò che lui sostiene, ma un avversario al quale negare pubblicamente innanzitutto ogni possibilità di essere portatore di verità. Questo è quanto ci è dato di vedere in questa epoca nella scena politica nazionale e, ahimè, questo è lo schema che inconsciamente riproduciamo nei nostri rapporti a livello locale. Ma il “teatrino” che ne viene fuori non può essere di elevato livello e l’illusione che coltiviamo di essere osservati con interesse dalla cittadinanza diventa un inganno sempre più forte verso noi stessi mentre operiamo un vero tradimento rispetto al compito che alcuni di noi si sono assunti di rappresentare in Consiglio Comunale gli interessi della comunità. E’ questo dunque il motivo per cui scrivo. E’ l’augurio che “Il Volo dell’Airone” pur rappresentando una “parte” nella scena della vita pantigliatese contribuisca ad innalzare il profilo del dibattito perché solo cosi ormai possiamo contribuire veramente a far crescere il senso della comunità all’interno di un contesto sociale sempre più caratterizzato da indifferenza ed estraneità. Potreste ancora chiedervi perché ho incominciato con lo scrivere a voi e non magari al “Pantigliate Informazione” che voi avete definito il “giornale di regime”?  Non ci crederete! Ma “Pantigliate Informazioni”, forse perché esiste da tanto tempo ed ha attraversato tutte le amministrazioni degli ultimi 15 anni, forse perché ha un comitato di redazione nel quale sia la maggioranza che la minoranza politica sono rappresentate, mi ha sempre trovato tiepido nella mia attenzione. Ho sempre letto con più interesse “Settimo Giorno” nel quale trovavo più improvvisazione e spontaneità cosi come leggo con maggiore interesse qualsiasi “foglio” che è dichiaratamente di parte. E’ meglio infatti essere di una parte, cercando di rappresentarla bene, nel pieno rispetto degli altri, che pretendere di essere al di sopra delle parti sapendo che ciò è impossibile. Questo è anche l’augurio che vi faccio, con tutto il cuore .

 

                                                                                                                        

 

Pantigliate Informazioni ha compiuto 20 anni. Dopo le ultime elezioni comunali (giugno 1999) il Comitato di redazione non è ancora stato rinnovato, né sempre è stato convocato (in attesa della prevista revisione del regolamento); di certo non può essere definito rappresentativo o pluralista…(N.d.R.)

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                          

 

 

 

 

 

 

                                                     Ciao “Settimo Giorno”!

 

 

 

Con la fine dell’anno il settimanale cattolico “Settimo Giorno” ha cessato la pubblicazione.

La perdita di un giornale si accompagna ad un impoverimento di una comunità: una voce, uno stimolo, un riferimento che viene meno.

Espressione del Decanato di Melzo, “Settimo Giorno” si era evoluto dall’esperienza del “Luce” degli anni sessanta e  de “Il Popolo Cattolico” dei primi anni settanta e poi ci ha accompagnato con la testata a tutti nota fino al dicembre scorso.

Ci sentiamo di ringraziare tutti coloro che a livello di Redazione locale hanno contribuito nell’arco di tanti anni a fissare sulla carta stampata la storia pantigliatese.

Un pensiero particolare ai Sacerdoti che hanno creduto in questa opera editoriale:

Don Luigi Cavallini, Don Giuseppe Sala con Don Angelo Bazzari e Don Basilio Mascetti con il nostro Parroco Don Enzo Locatelli.

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultim’ora …

 

 

 

* Sensi unici senza senso

Sicuramente era necessario risolvere il problema del traffico sulla via Nino Bixio, ma si poteva intervenire in maniera complessiva o coinvolgendo il Comune di Mediglia, o cambiando i sensi unici anche sulle altre vie del quartiere. Così invece su cinque vie, ve ne sono quattro con la stessa direzione ed è un rebus per i poveri residenti del quartiere uscire o ritornare a casa. Una sola ne hanno fatta e pure sbagliata!

 

* Anziani al freddo

Il Centro anziani è rimasto chiuso per alcune settimane a causa di un guasto al sistema di riscaldamento, in attesa delle procedure burocratiche per chiamare un’impresa . Si è tanto criticato il sistema degli appalti nel settore delle manutenzioni, ma ci pare che “ze pezo el tacon ch’el buso”!

 

 

 

 

 

 

 

Il volo dell’Airone

 

Periodico dell’Associazione senza fini di lucro “Amici dell’Airone”

 

Direttore Responsabile:  Carmine Silvestre

 

Direttore Editoriale: Galdino Cassavia

Segretaria di Redazione: Antonella Galimberti

 

Redattori: Anna Autieri, Luca Bossi, Renato Bucci, Giuseppe Ciotta,

Marco Gioia, Liliano Inglima, Roberta Rigolini, Andrea Scaravaggi, Gianna Zeini.

 

La Redazione si riunisce il terzo giovedì di ogni mese

 

La vignetta e i disegni sono di Claudio Pozzoli

 

Composizione e stampa: Grafiche Giardini – Pantigliate

Autorizzazione Tribunale di Milano n° 203 del 17/3/2000

 

Le notizie di questo numero sono aggiornate alla data 21/01/2001

 

Questa pubblicazione viene stampata su carta ecologica e non fruisce di contributi pubblici.