Il cavaliere arrivò al castello in una serata fredda e serena, lo accolse una principessa bella e triste, gli diede una stanza e dei vestiti puliti, poi lo invitò alla sua mensa e davanti alla tavola riccamente imbandita gli chiese: "Da dove vieni?"

"Da molto lontano" rispose il cavaliere, e incominciò a raccontare di feroci battaglie combattute in terre lontane, di persone curiose che aveva incontrato lungo il cammino, e di mille avventure che aveva passato. La principessa ascoltò incantata quel racconto mirabile e poi esclamò:"Resta con me, ti prego! Sarò la tua sposa, ti amerò per sempre e tu mi racconterai ancora tutto ciò che hai vissuto nel tuo viaggio.". Il cavaliere tacque, ma all’alba del giorno dopo, un leggero scalpicciare di zoccoli avvertì la principessa che egli non aveva accettato la sua offerta.

Più avanti il cavaliere si fermò ad una locanda, lo accolse una donna forte e decisa, ella gli sistemò il cavallo, poi gli diede da mangiare vino, pane e carne, e gli chiese: "Da dove vieni?"

"Da molto lontano" rispose il cavaliere, e le raccontò di mille paesi che aveva attraversato, e di paesaggi lontani e insoliti, di montagne altissime e di laghi azzurri, di cime innevate e di boschi sconfinati, popolati di animali strani e feroci. Affascinata la locandiera gli disse: "Portami con te! Sarò tua sposa e ti amerò per sempre, insieme viaggeremo ancora per mille paesi e città, vedremo nuovi posti e incontreremo nuova gente, e io mi prenderò cura di te per sempre". Ancora il cavaliere tacque, ma all’alba del giorno dopo aveva già ripreso il suo viaggio, da solo.

Qualche giorno dopo il cavaliere bussò ad una piccola casa all’ombra di una grande quercia, era ormai notte, pioveva e soffiava un vento gelido che penetrava nelle ossa. Gli aprì una ragazza giovane e bella dai grandi e profondi occhi scuri: "Dove vai?" gli chiese la ragazza, "Sto tornando a casa", rispose il cavaliere "Allora non c’è tempo da perdere" disse lei. In fretta gli portò un pane e due salsicce per il viaggio gli diede dell’acqua da bere e dissetò il suo cavallo. Poi gli disse "Va’" e stette a guardarlo mentre si dileguava nella notte.

Poco più tardi era l’aurora di un nuovo giorno, e il sole sorgendo illuminò un cavaliere lungo la strada: era immerso in mille pensieri e una lacrima gli solcò il viso per perdersi nella barba. Quando vide questo il sole andò a svegliare una ragazza nella casa sotto la quercia, e le raccontò che, mentre era ancora per strada, il cavaliere era arrivato.


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