Centro Interdipartimentale di Studio e di Ricerca sull’Utopia
Università degli Studi di Lecce
Direttore: Prof. Cosimo Quarta
Palazzo Parlangeli, 2° Piano – LECCE
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza
Responsabile e Coordinatore:
Prof. Arrigo Colombo, via Monte San Michele 49, 73100 Lecce
Tel/fax 0832 314160 e-mail arrigo.colombo9@tin.it
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Nota sul Centro Interdipartimentale di Studio e di Ricerca sull’Utopia:
Il Centro è nato nel 1982 come Gruppo di ricerca sull’utopia, nell’ambito
del Dipartimento di filosofia; nel 1991 è stato riconosciuto come Centro
Interdipartimentale. Suo fondamentale carattere è la comunità di ricerca. La
ricerca dei singoli viene così verificata e arricchita, v’è un continuo scambio
d’idee, v’è un arricchimento di tutti. È così che il gruppo ha potuto essere
creativo e fecondo. Ha ripensato radicalmente l’utopia scoprendo uno
strato più profondo, quello dei movimenti popolari , in cui l’utopia ha avuto
finora i suoi portatori storici e si è precisata come il “progetto della società
di giustizia”, più oltre della società fraterna, che muove l’intera storia
umana. Progetto e processo e, dalla Rivoluzione inglese in poi, costruzione in
atto, pur tra grosse difficoltà, arresti e riflussi; ma realizzando fondamentali
strutture. Ciò può aiutare l’umanità a dissipare il persistente pessimismo
storico che la pervade, e fondare la speranza, quindi l’impegno di noi tutti. Il
carattere di comunità di ricerca distingue questo Centro dagli altri. Questo
carattere ha dato al Centro di Lecce una precisa identità e ha suscitato
l’attenzione degli altri gruppi e centri anche a livello internazionale.
I
membri sono docenti
universitari, ricercatori e studiosi di varie discipline.
La sede:
Palazzo Parlangeli, via M. Stampacchia, 73100, LECCE – Tel. 0832 294619.
Nota sul Movimento per la
Società di Giustizia e per la Speranza:
Fondato nel 1998, opera nel Salento ed in altre regioni, mediante gruppi d’impegno e di azione per una società di giustizia. Dotato di un regolare statuto registrato che lo qualifica come associazione, il “Movimento è fatto di persone che condividono la speranza e l’impegno, si uniscono per vivere ed operare secondo giustizia nell’esistenza, nella vita associata, nella professione (…) per contribuire alla costruzione della società di giustizia, alla diffusione della speranza”. L’associazione “opera anzitutto attraverso incontri e dibattiti con la gente; mirando a costituire gruppi locali attivi sul territorio provinciale, regionale, nazionale (…) Attraverso anche attività giornalistiche e radiotelevisive, pubblicazioni, convegni, congressi e tutto ciò che potrà servire allo scopo” (dallo Statuto).
Dal Documento di fondazione e di adesione del Movimento:
“… l’intera storia umana persegue, pur tra tante difficoltà, il progetto di una società di giustizia”;
“… e fonda per l’umanità intera, per tutti noi, la speranza, una visione del passato, come del presente e del futuro, che ci conforta e ci spinge all’impegno”;
“I punti nodali di questa costruzione della giustizia lungo gli ultimi tre secoli:
- I grandi principi etici: il principio di uomo, dignità e diritto della persona umana; il principio di libertà e delle libertà, di eguaglianza, di sovranità popolare; il principio di ragione e interiorità, il principio di solidarietà.
- Le carte dei popoli: Patto del popolo inglese, Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, Costituzioni democratiche dei popoli, Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 ecc.
- Il modello democratico, il suo sviluppo nella fase di democrazia mediata e parlamentare, verso la democrazia diretta.
- La demolizione del potere monarchico-aristocratico.
- L’abolizione della schiavitù.
- L’abolizione della pena di morte.
- L’ascesa della condizione popolare nel lavoro, nel reddito, nella sicurezza sociale, nell’istruzione e cultura, nel benessere.
- La fine degli imperi continentali, degli imperi coloniali, il principio di autodeterminazione dei popoli.
- L’affermarsi della dignità e del diritto del figlio, del giovane, della donna, del diverso, del disabile.
- Il rifiuto della guerra, la distruzione delle armi, la riduzione degli eserciti permanenti.
- Il principio di rispetto della natura e del suo equilibrio, il rispetto dell’animale, il risanamento dell’ambiente.
Questa costruzione procede, anche se non in modo lineare, continuativo e universale, ma molti problemi restano ancora irrisolti, come le fasce di povertà e di disoccupazione; la droga, la nevrosi, la criminalità; le tensioni e le guerre locali; le egemonie, le dittature, i fondamentalismi; le migrazioni dei popoli. La costruzione procede in modo ineguale nei diversi continenti e popoli. Dalla tensione verso la società di giustizia e dalla speranza si muove l’impegno:
- a comunicare e diffondere il messaggio della società di giustizia e della speranza;
- ad operare secondo giustizia: nell’esistenza, nella vita associata, nella professione, a costruire istituzioni di giustizia.
Il Movimento è fatto di persone che condividono questo impegno. Si costituisce in gruppi locali che si incontrano in una riunione di discussione su un tema prefissato, rivolto a problemi dell’umanità, della società nazionale, delle società locale.