Il partito dei signori

di Riccardo Orioles, da "La catena di San Libero", n. 139, 14 agosto 2002


Chi sara' il prossimo leader della sinistra? Appoggiato da chi? E, soprattutto, inciuciera' o fara' una politica di sinistra? Essendo
estate, non vi tormento con i pettegolezzi e i boatos sulle varie manovre (che fa Rutelli, che fa Bianco, che fa D'Alema) che in queste settimane rimbalzano da una villa in Costa Smeralda all'altra. Facciamo invece un caso concreto e, siccome qui al sud fa veramente troppo caldo, andiamocene a Milano.
A Milano, come sapete, c'e' un sindaco di centrodestra, Albertini. Naturalmente, non e' affatto essere un peccato essere di destra: ognuno ha le sue idee. Pero' la destra e' una cosa diversa dalla sinistra -almeno, cosi' ci dicono alla televisione - e dunque un sindaco di destra ammministra la citta' diversamente da uno di sinistra, e viceversa. I cittadini, scegliendo fra l'uno e l'altro, scelgono evidentemente due diversi modi di amministrare. Scelgono loro e per questo diciamo che siamo in una democrazia. Bene. A Milano, si nomina il nuovo vice city-manager.  Sarebbe quel che una volta era il vice-segretario generale; ora lo chiamano all'americana, ma insomma e' il numero due, come potere reale, nella macchina del Comune. Inutile dire che un comune come Milano e' una macchina di miliardi (di euri) e che dunque non si nomina il primo che arriva. Siccome l'amministrazione e' di destra, ci si aspetta che in corsa per l'importante carica ci siano uno di Forza Italia, uno di An e
cosi' via. Invece, viene nominato Harald Bonura. Chi e'? E' il braccio destro dell'ex ministro degli interni del centrosinistra,
Enzo Bianco. Che, quando era sindaco di Catania, lo nomino' city manager del suo comune. Va bene: Bonura e' un tecnico, e dunque viaggia tranquillamente da uno schieramento all'altro... No, non del tutto: Bonura e' tanto schierato politicamente da essere stato candidato (per il centrosinistra) a vicesindaco di Catania, perdendo catastroficamente il comune.
Accidenti. Ma allora e' un bieco traditore, che dalla libera sinistra e' passato alla bieca destra. No, neanche questo e' vero. Bonura e' tuttora uno dei principali collaboratori dell'ex-ministro Bianco, che e' indubitabilmente uno dei esponenti principali del centrosinistra: visto che in questa veste, nonostante le rivelazioni della magistratura sui fatti di Napoli, viene tuttora consultato e incensato. C'e' da dire che non solo Bonura, attuale vice-manager di Milano, e' un uomo di Bianco, ma lo era anche il suo immediato predecessore alla carica, Tomarchio, anche lui catanese. Dal che si ricava che le cariche piu' importanti dell'amministrazione di destra, a Milano, vengono assegnate a uomini: a) di centrosinistra; b) catanesi; c) amici di Bianco.
Beh, torniamo in Sicilia, adesso. Che fa, quand'e' a Catania, il nostro (milanesizzato) Bonura? Niente di male. Organizza una societa' che si chiama Metacatania - ne abbiamo parlato l'anno scorso - il cui oggetto sociale e' la riqualificazione del quartiere di San Berillo, la zona a luci rosse della citta'. Questa riqualificazione, se la dovesse fare suor Teresa di Calcutta, consisterebbe nel recupero umano e civile delle ex prostitute. Se la dovesse fare uno dei vecchi Cavalieri, consisterebbe nel recupero dei terreni edificabili della zona, attualmente bloccata (Catania, fra destra e centrosinistra, non ha mai avuto un vero piano regolatore) ma in pieno centro. Io, che sono una persona gentile e fiduciosa, non ho il minimo dubbio che i componenti di Metacatania si ispirino a suor Teresa, anzi credo che ne abbiano un ritratto a grandezza naturale nella sede sociale. Ma
chi sono questi componenti? Lorena Virlinzi (figlia del principale imprenditore della citta'), Giuseppe Berretta (padre del segretario Ds), Carla Ciancio (figlia del padre-padrone della stampa locale), Nanni Zeno-Bianco (moglie dell'ex sindaco e ministro dell'interno), e via vippando. Di questi, alcuni sono di destra ed altri "di sinistra". Non vi dico quali sono gli uni e quali gli altri: non ha molta importanza. Quel che hanno in comune, infatti, non e' l'appartenenza politica ma il sangue blu. Tutte le famiglie piu' importanti della citta', liberali o borboniche, sono rappresentate nel Metacatania. Di cui a questo punto
non e' importante l'attivita' imprenditoriale (sicuramente lecita) o lo schieramento politico, ma il fatto stesso di esistere come luogo d'incontro trasversale della classe dirigente ereditaria. Il partito dei signori. Non e' un partito senza potere, a Catania, ne' - come abbiamo visto - a Milano. Ci piacerebbe che non prendesse troppo potere in ambito nazionale. Non, soprattutto, con l'etichetta della sinistra.