La devolution di Bossi

da "Operai contro", n. 82, 1 dicembre 2002

Il 13 dicembre 2001 il Consiglio dei Ministri approvò il disegno di legge di Umberto Bossi sul federalismo, la Devolution, che trasferiva competenza esclusiva alle Regioni in materia di scuola, sanità e polizia locale.Il testo riformava gli articoli 117, 116, 118 e 123 della Costituzione. Oggi Bossi chiede che la proposta diventi legge. Vediamo in sintesi la proposta di Bossi:

Sanità
La Regione può varare in modo autonomo leggi sull'assistenza e sull'organizzazione sanitaria a cui devono attenersi ospedali pubblici, privati e Asl. Le leggi regionali per essere valide dovranno solo essere legittimate dalla Corte Costituzionale.

Scuola
La Regione può varare in modo autonomo leggi sull'organizzazione scolastica e degli istituti, compresa la gestione del corpo insegnanti, gli orari e le materie. Anche in questo caso ci vuole il via libera dalla Consulta.

Polizia locale
La Regione può varare in modo autonomo leggi sulla polizia locale. Anche qui ci vuole la legittimazione della Consulta.

Nel marzo 2001 il vecchio Parlamento, a maggioranza centro-sinistra, approva una riforma costituzionale in chiave federalista che prevedeva i seguenti punti:

1 - Un nuovo assetto delle competenze legislative, con la riscrittura dell'articolo 117 della Costituzione nel quale – invertendo quanto previsto dai costituenti nel 46-‘48 - si afferma il principio che le Regioni hanno competenza legislativa piena in tutte le materie per le quali non sono espressamente riservata allo Stato.

2 - Un regionalismo differenziato che permetterà di riconoscere a Regioni dotate di particolare capacità di Governo la possibilità di dotarsi di uno statuto di autonomia con un contenuto “più sostanziale” rispetto a quello riconosciuto ad altre Regioni a statuto ordinario.

3 - L'autonomia finanziaria, e cioè la territorialità dell'imposta, in base alla quale ogni Regione si sostiene con proprie risorse.

4 - La soppressione di tutti gli istituti di impronta statalistica e centralista ancora presenti nella Costituzione.

E’ difficile dire quale delle due proposte federaliste mini maggiormente il centralismo statale. Eppure di fronte alla proposta di Bossi il centrosinistra è insorto. I grandi difensori dell’autonomia sono diventati i più accaniti sostenitori del centralismo statale e dell’unità della patria. Sono 4000 gli emendamenti presentati dai partiti d’opposizione per fare ostruzionismo. Per Fassino: “c’è il rischio di una crisi civile”.D’Alema propone di fermare la devolution di Bossi con il Referendum. Rutelli si appella a Ciampi come garante dell’unità nazionale. Nel centrodestra AN e centristi sono preoccupati anche se dichiarano pubblicamente sostegno alla legge di Bossi. Il federalismo non è un’organizzazione statale estranea alla borghesia. Gli USA sono uno stato federale e non è certo venuta meno la centralizzazione. La proposta federalista di Bossi è un fenomeno europeo (esperienze simili vanno avanti in Francia e Gran Bretagna) nel tentativo di razionalizzare e rafforzare il funzionamento della macchina statale borghese indebolito dagli avvenimenti economici e politici degli ultimi anni. Bossi: il feroce secessionista borghese della Padania si è trasformato in un leale sostenitore dello stato borghese federalista.