Dov'è il welfare emiliano?

comunicato stampa del "Coordinamento Migranti di Castel Maggiore (BO)", 27 settembre 2010


Stamattina il Coordinamento Migranti di Castel Maggiore insieme ad Asia/Usb ha organizzato un presidio a S.Giorgio di Piano contro lo sfratto di una famiglia di origine tunisina. E' stato ottenuto il rinvio di 2 mesi.
La colpa: da un anno non riescono a pagare l'affitto. Il marito giovanissimo vittima di un incidente sul lavoro con 3 vertebre compromesse, vittima della burocrazia e di un gioco di rimpallo tra Inail e Inps non solo non ha ricevuto alcun soldo, ma è stato licenziato! Lei disoccupata, colpevole di avere da poco partorito un figlio!
Le proposte messe in campo dal comune: vi paghiamo i biglietti per ritornare in Tunisia e ritornerete in Italia quando avremo ristrutturato l'alloggio popolare (che gli spetta per diritto di graduatoria).
Il comune non ha soldi per ristrutturare le case ma è disposto a sborsare quattrini per "rimpatriare" migranti di seconda generazione nati in Italia, con i genitori che vivono qui da trent'anni,  che la Tunisia la vedono ogni tanto, quando possono permettersi di andare in vacanza a trovare i pochi parenti rimasti.
In una situazione sociale al collasso il così tanto bramato welfare emiliano non è più in grado di dare risposte!
E così come fanno i padroni, le amministrazioni di centro sinistra attuano lo stesso meccanismo: si espellono i migranti dal tessuto sociale di questo paese.
Abbiamo sempre sostenuto che la lotta per i diritti dei lavoratori migranti è una lotta per i diritti di tutti. I padroni in accordo con le politiche razziste e securitarie del governo nel momento in cui si è affacciata la crisi hanno iniziato a espellere dalla produzione i migranti, i più ricattabili. Purtroppo la profezia è stata infame. Oggi siamo tutti lavoratori migranti!
Lo stesso vale per il welfare. Cambiano gli attori, ma non le politiche. I comuni a fronte dei tagli governativi fanno scelte di campo.
Welfare negato oggi ai migranti, domani a tutti!!!