LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

di Andrea Parola

In economia la “distribuzione della ricchezza” è costituita dalla ripartizione del reddito delle attività produttive (impresa, lavoro) tra i componenti del sistema economico. In altre parole, la capacità di un’organizzazione economica nel distribuire benessere a tutti i livelli sociali.

Oakshire Financial è una società di consulenza finanziaria, composta da professionisti provenienti dalle maggiori e riconosciute società finanziarie di tutto il mondo. Essi sono operatori di borsa, esperti del mercato dei capitali, analisti finanziari, affermati legali e liberi opinionisti, con background e provenienze formative differenti.



Obiettivo di Oakshire Financial è quello di fornire idee ed analisi innovative, in aiuto a chi vuole investire in un mercato in continuo cambiamento.

Recentemente, Oakshire Financial, ha divulgato un grafico, molto esplicativo, che mette a confronto la ripartizione della ricchezza fra le fasce sociali della popolazione, mettendo in relazione i dati così ottenuti con ciò che è già avvenuto in passato.

Il grafico, che utilizza dati governativi, parla di concentrazione di ricchezza, con la quasi eliminazione di quella classe media che è sempre stata la spina dorsale di ogni sana nazione. A partire dall’America.

Praticamente siamo tornati al ’29, con l’1% della popolazione che detiene quasi il 70% dei redditi (in aumento), come negli anni ’20, prima della grande crisi. Cinquant’anni fa, l’1% più ricco aveva il 10% dei redditi.



In una recente intervista e alla domanda precisa su come porre rimedio a questo pericoloso fenomeno, il nostro Presidente del Consiglio (sostenendo che una buona o cattiva distribuzione dei redditi non dipende solo dall’evasione fiscale), si rifà alle parole di Einaudi, il quale sosteneva che se il sistema di mercato economico-finanziario, vigente in un determinato momento storico, non permette una distribuzione del reddito equa, diventa necessario ed improrogabile agire sul sistema fiscale del paese, per ridurre la pressione su chi normalmente grava la maggior parte delle tasse, per prelevare maggiormente sui soggetti più ricchi.

Parole sacrosante. Quindi, caro Professore, aspettiamo con fiducia un cenno concreto da parte Sua, in modo che ciò che Lei afferma verbalmente possa anche diventare la pratica quotidiana di una politica rigorosa e equidistante.

Da parte nostra Le rammentiamo, ammesso che ce ne sia bisogno, che negli Stati Uniti ci sono 11.800 detenuti nelle carceri per il reato di evasione fiscale, in Italia nemmeno uno.

(29 Gennaio 2012)
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