L’EVASORE NELLA BOCCA DEL LEONE

di Andrea Parola

Qualche settimana fa mi è capitato per caso di ascoltare una trasmissione radiofonica, mentre ero in macchina, di ritorno dal lavoro. L’emittente era Radio 2 e la trasmissione Caterpillar. La mia attenzione è stata catturata fin dalle prime parole dei protagonisti. Si trattava infatti di collegamenti telefonici con gli ascoltatori, allo scopo di raccogliere testimonianze utili per fare un piccolo sondaggio esteso a tutto il territorio nazionale.

A questi veniva chiesto di parlare, ovviamente nel rispetto totale della privacy, di persone conosciute, che notoriamente non aderiscono, diciamo così, alle regole comuni che riguardano il pagamento delle tasse. Insomma, in poche parole, veniva loro chiesto se fossero a conoscenza, fondata, di soggetti adusi alla pratica dell’evasione fiscale.



Ebbene, di telefonate ne sono arrivate tantissime, si susseguivano ad un ritmo incalzante ed ognuno degli ospiti aveva qualcosa da raccontare. Devo dire che erano racconti molto circostanziati e ciò che ho trovato fantasticamente positivo è che i dettagli erano talmente “dettagliati” che mancava veramente solo il nome e il cognome dell’evasore.

C’era chi sosteneva che il vicino di casa gli aveva confessato di non farsi fare la fattura dal proprio dentista, con tanto di cifre risparmiate dallo stesso utente (figuriamoci quelle risparmiate dal dentista), fino ad arrivare a coloro che erano testimoni di situazioni a dir poco paradossali, come quella del titolare di attività di ambulante, con auto megagalattica e barca ormeggiata in porto, o ancora, il negozio frequentato per anni, senza mai aver ricevuto, in cambio del pagamento, uno straccio scontrino fiscale.

Beh, sapete una cosa, immediatamente dopo la fine della trasmissione, ho associato quello che avevo appena sentito con una cosa molto interessante, che avevo visto in occasione di una mia recente visita nella città di Verona, che testimonia come le abitudini, specialmente quelle cattive, non si perdano mai. A Verona, infatti, in Piazza dei Signori, proprio sulla parete dell’edificio di fronte alla statua di Dante Alighieri, ho notato un’apertura, come fosse una buca delle lettere, circondata da un’elegante cornice marmorea, sulla quale si potevano leggere le seguenti parole “Denunzie secrete contro usurari e contratti usuratici di qualunque genere”.



Mi trovavo davanti ad una delle famose “Bocche di Leone”, nome utilizzato nell’antica Repubblica di Venezia, per indicare dei contenitori, tipo le nostre cassette postali e presenti in varie zone della città, usati per la raccolta delle denunce segrete, destinate ai Magistrati. Si chiamavano così perché, nella maggior parte dei casi, raffiguravano un muso di leone, simbolo di Venezia. La dicitura riportata indicava il tipo di denuncia che quella “bocca” era destinata a raccogliere. Alle denunce veniva garantito il segreto, ma non era concesso l’anonimato, pena la distruzione.

Andando poi a cercare in rete altre immagini relative alle Bocche di Leone, ho trovato quella che più si addice alla nostra situazione contingente. E’ quella di Venezia, raffigurata in capo all’articolo, sulla quale si può leggere “Denunce segrete contro chi occulterà gratie e officii o colluderà per nascondere la vera rendita di essi”. In pratica l’evasione delle tasse.

Ebbene, credo che tutti voi vi stiate ponendo la domanda “Perché non torniamo un po’ al Medioevo?” In effetti verrebbe quasi la voglia di farlo, visto che, tutto sommato, un sistema di questo genere sarebbe applicabile anche ai giorni nostri.



Immagino che condividiate con me che qualche “Bocca” intorno al Quirinale o nei pressi dei Municipi di tutto il paese, non stonerebbe affatto. Il problema, secondo me, sarebbe rappresentato solo ed esclusivamente dalla grandezza delle “Bocche”, perché se non dimensionate correttamente, non basterebbero per contenere tutte le denunce.

Credo, infatti, che la volontà e la determinazione del popolo, per porre fine a questa vergogna sociale, siano molto più grandi di quelle dimostrate finora dalle nostre Istituzioni.

(29 Gennaio 2012)
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