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Dal n.41 del 03 novembre 2001 - pag. 20

Acquedotto della Acque Striate: la storia dei "chissā"

di Luigi Francesco Traverso
La storia dell'acquedotto non ha momenti di tregua.
La Arquata Cementi, che dal 25 settembre 2001, in uno dei tanti balletti di fusioni ed incorporazioni che hanno costellato la propria vita č tornata a chiamarsi nuovamente CEMENTIR CEMENTERIE DEL TIRRENO.
Potrebbe sembrare una sfumatura ma chissā quale recondito interesse nasconde questa manovra.
Proprio nei giorni caldi del presidio alle Acque Striate, i grandi manovratori del Cemento stavano modificando gli assetti societari.

Perché quelle manovre?

Le motivazioni possono essere molte e la fantasia puō sbizzarrirsi.
Mi ricordo che un tempo, quando ancora lavoravo nella Guardia di Finanza feci un'indagine personale per comprendere chi fosse il proprietario degli immobili sede del Comando Generale del Corpo, quando questi era in via Sicilia a Roma e scoprii che la Guardia di Finanza era in affitto da una societā cosiddetta "ombra" con sede nel Liechtestein.
Le societā sono infatti cose strane: nascono si trasformano, si modificano, si eclissano, ricompaiono, muoiono e risorgono, trasferiscono le proprie sedi in paradisi pių o meno fiscali, a seconda delle proprie ovvie convenienze e gestiscono come logico i propri interessi.
Anche l'Arquata Cementi non si discosta dal trend nazionale. Per chi avesse voglia di smentirmi vorrei tanto che l'Azienda pubblicasse sulle pagine de "Il nostro Giornale" le Visure della Camera di Commercio per avere contezza dei fatti.
Ma questo non mi preoccupa, sono un uomo di mondo e tutto fa parte delle regole o non regole del gioco.
Quello che invece mi lascia perplesso č il balletto di interessi attorno alla costruzione dell'acquedotto che si stanno pian piano delineando.

La lettera del 1° agosto

La Cementir con la sua lettera del 1° agosto designa come ditta esecutrice dei lavori la Vianini industria SPA con sede in Roma via Montello 10.
Alle Acque Striate arrivano durante il mese di settembre scorso lavoratori extracomunitari con mezzi operativi di una ditta di Tortona che pretendono di iniziare i lavori di costruzione del nuovo acquedotto.
Non si č in grado di sapere se si tratti o meno di un appalto, di un subappalto, di un sub-sub-sub-appalto peraltro penso regolare sotto ogni punto di vista.
Ma con il passare del tempo l'affare si tinge di colori strani.
Adesso che i lavori sono bloccati qualche personaggio continua ad aggirarsi e ad attivarsi per la causa del Dio Cemento.

Tutte quelle voci...

Ci sono voci facilmente controllabili e verificabili, che parlano di un geometra, sembra di Molini, che a quanto pare lavora alle dipendenze di una grossa impresa dell'Alta Val Lemme che in maniera a dir poco insistente tenta di convincere uno dei proprietari del terreno dove dovrebbe essere realizzata l'opera di presa, a cedere l'area alla Cementir.

I tanti "chissā"

Ma che strano. Chissā a quale titolo questo signore spende il suo tempo per questa causa.
Chissā se il suo mandante ha la propria residenza o la propria sede a Roma, ad Arquata, a Carrosio o chissā dove.
Chissā se invece sta lavorando a titolo personale, chissā se invece sta scherzando.
Chissā se invece ha deciso di rompere le palle al popolo dell'acqua e chissā per quanto tempo il popolo dell'acqua č disposto ad accettare ancora queste interferenze.
Quanti chissā.
Personalmente vorrei dire al caro geometra che forse sarebbe il caso che la smettesse di interessarsi cosė attivamente, facendo finta di non essersi accorto che la popolazione della Val Lemme era ed č mobilitata sul problema.

Quel signore "poliedrico"

Ma c'č un altro personaggio che si aggira astutamente e furbescamente a trattare la questione.
Non ha i baffetti neri.
Forse perō potrebbe anche averli o prestare la sua attivitā lavorativa in uno studio tecnico di Novi dove un signore con i baffetti neri magari c'č veramente.
Potrebbe magari essere di un comune dell'Alta Val Lemme, che si presenta anch'esso dai proprietari dei terreni e cerca cinque firme per togliere un tratteggio mappale su un terreno o cose di questo genere.
Chissā se anche questo signore č mandato da Roma, da Arquata, da Voltaggio, da Fraconalto o da Carrosio.
Chissā se il suo capo lo comanda nelle vesti di progettista dell'Acquedotto, come consulente del Comune di Fraconalto, di quello di Voltaggio, di Arquata o di Carrosio, (quanti soggetti raggruppati in una sola persona), o chissā sotto quale altra veste.
Chissā perché č cosė interessato a modificare una mappa catastale e ad ottenere le firme dei proprietari senza che i proprietari stessi gli abbiano mai chiesto nulla.
Chissā se invece anche lui sta scherzando.
Chissā se invece ha deciso anche lui come il suo collega di cui ho narrato prima di rompere le palle al popolo dell'acqua e chissā per quanto tempo il popolo dell'acqua č disposto ad accettare ancora queste interferenze.

Un "racconto burlone"

Questo č quanto.
Sembra un racconto quasi burlone, sembra quasi un racconto fatto da chi potrebbe essere internato al reparto di igiene mentale, ma vi garantisco che, a parte tutti i chissā, č un racconto che sembra corrispondere amaramente a fatti accaduti.
Non voglio lanciare messaggi ma vorrei dire che se per caso il sub appalto dei lavori dell'acquedotto fosse stato acquisito da una ditta che opera in Val Lemme, questo comportamento mi sembrerebbe a dir poco "inopportuno" e non voglio credere che sia vero.
Se poi invece oltre che aver acquisito il sub-appalto, la ditta ha deciso di fare opera di convincimento a nome e per conto della Cementir, questo non puō rientrare nei compiti di sub-appalto ma rientra sicuramente nella scorrettezza pių assoluta a danno di una Valle che da molti anni la ospita con assoluto rispetto.
In questo pezzo non ho fatto affermazioni ma solamente supposizioni da verificare e spero tanto (ma ho dei dubbi) che le cose non siano vere.


Luigi Francesco Traverso



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3 NOVEMBRE 2001 ANNO VIII- N. 41 - L. 1.500 (Euro 0,77)



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