Il Cimitero degli Eroi

 

 

 

 

 

 

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O Aquileia, donna di tristezza, sovrana di dolore,
tu serbi le primizie della forza nei tumuli di zolle,
all’ombra dei cipressi pensierosi.
Custodisci nell’erba i morti primi:
una verginita’ di sangue sacro e quasi un rifiorire di martirio
che rinnovella in te la melodia.

La madre chiama e in te comincia il canto.
Nel profondo di te comincia il canto.
L’inno comincia degli imperituri
quando il divino calice s’ innalza.
Trema a tutti i viventi il cuore in petto.
Il sacrificio arde fra l’Alpe e il mare.


Gabriele D’Annunzio
2 Novembre 1915

 

Il Cimitero degli Eroi di Aquileia fu iniziato nel 1915, per accogliere le prime salme dei soldati caduti sul Carso, e acquisì la forma che conosciamo all’inizio degli anni Venti. Dai diari di Monsignor Celso Costantini emerge il suggestivo racconto dei primi lavori realizzati per tracciare il viale dietro la Basilica e la messa a dimora delle piccole siepi di bosso, portate da Concordia Sagittaria a sottolineare l’antico legame tra le due città. Dalla Toscana, dono del Comune di Firenze per intervento dello scrittore Ugo Ojetti, giunsero invece i lauri e i cipressi che ancora oggi adornano questo luogo di memoria e di riflessione.

Più tardi, nel tempo in cui le salme dei cimiteri di guerra, disseminati lungo l’intero arco alpino, furono raccolte per essere ricollocate nei grandi ossari che avrebbero dovuto indicare al mondo la grandezza di quegli eroi, i caduti sepolti ad Aquileia non furono toccati, ma rispettosamente lasciati nel luogo primo della loro sepoltura. Questo accadde per una serie di ragioni, tra queste, non da ultima, la consapevolezza che qui era stata ospitata la salma del Milite Ignoto prima di essere trasportato nella cripta dell’Altare della Patria a Roma.

Il cimitero è caratterizzato dalle eleganti croci in ferro battuto e bronzo che nella targa circolare contengono la scritta Dulce et decorum est pro Patria mori e all’interno recano il nome del caduto, realizzate da Alberto Calligaris (1880 – 1960). All’interno del cimitero si trovano importanti gruppi marmorei, quali il Cristo morente di Edmondo Furlan, L’Angelo della Carita’ di Ettore Ximenes e L’arcosolio in pietra che sovrasta la tomba dei 10 militi ignoti realizzato in asse con la basilica per concludere idealmente un percorso ideale fra l’antichità romana e la Grande Guerra. Ai piedi del monumento si trova la sepoltura di colei che scelse la salma del milite da trasferire a Roma: “Maria Bergamas per tutte le madri – IV Novembre MCMLIV”.

Qui ogni Primo novembre scortiamo la Fiaccola della Fraternità proveninte da Timau, per rendere omaggio a tutti i caduti. Vi invitiamo a visitare e, se ne avete la possibilità, a partecipare a questa breve manifestazione in questo importante luogo Sacro.

Nel caso vogliate visitarlo lungo l'arco dell'anno e rendere omaggio hai Caduti durante la vostra visita, se ne avete piacere,vi inviatiamo ad avvisarci così da organizzarci e unirci a voi con una piccola rappresentanza del Gruppo.

A breve metteremo on line una pagina dedicata al Milite ignoto e l'elenco di tutte le Salme sepolte nel cimitero.