string-2
di Pablo Ayo

Una formazione trilitica a Stonehenge Nella piana di Salisbury, dove la superstrada A360 si unisce alla A303, non lontano dal fiume Avon e dalla cittadina di Amesbury, si trova uno dei monumenti megalitici più antichi e famosi del mondo: Stonehenge. Circoli di pietra e antichi siti rituali sono frequentissimi in Gran Bretagna: Maes Howe, The Ring of Brodgar, Averbury, Callanish, Newgrange, Glastonbury, Cerne Abbas, sono solo alcuni di essi. Ma cosa si trova all'origine di questi cerchi che, circondati o meno da pietre di diversa fattura, ricoprono gran parte del nord Europa?

Le caratteristiche di Stonehenge
Sicuramente, per fama internazionale e per l'energia mistica che ne scaturisce, Stonehenge è la principale struttura megalitica del mondo. Studiamone velocemente alcune caratteristiche basilari:

Il circolo esterno
Le pietre del circolo esterno sono trenta, di una qualità particolare di arenaria, poste a formare un cerchio di trenta metri circa di diametro. I massi posti verticalmente sono alti circa quattro metri e larghi due, e supportano degli architravi posti orizzontalmente che conferiscono maggiore continuità al cerchio. Notevole l'incastro a 'tenone e mortasa' che collega in modo pratico e sicuro gli architravi orizzontali ai sostegni verticali.

Stonehenge al solstizio d'estate Il circolo di Bluestone
È formato da trenta rocce ignee bluastre, chiamate per l'appunto Bluestone. Sono alte circa due metri, e tranne due sono tutti massi grezzi. Le uniche due Bluestone lavorate hanno un buco a 'mortasa' nel centro, probabilmente dovevano essere usati come architravi per i triliti centrali e poi furono riutilizzate come semplici pietre verticali.

I triliti interni
Il termine triliti, coniato nel 18 secolo da William Stukeley (dal termine Greco "tre pietre"), sta ad indicare le strutture formate da due pietre verticali che sostengono un architrave orizzontale. Il circolo interno originale era formato da cinque triliti, che sembravno formare altrettante porte o finestre verso diversi punti cardinali e astronomici.

Il 2° circolo interno di Bluestone
All'interno del circolo di triliti troviamo un secondo circolo di Bluestone, originariamente 19. Di queste, poste in altezza crescente verso sud-est (da un metro e ottanta a due e quaranta), rimangono oggi solo sei pietre.

L'altare di pietra
Deposta nel terreno, all'apice del cerchio di triliti, giace una tavola di pietra arenaria grigio-verde differente dalle altre, di cinque metri circa, spaccata in due parti e semisepolta dai resti dei triliti crollati. Il suo nome, l'Altare, così come quello di Slaughter (massacro), derivano dal folklore popolare che identificava con la stessa un sito pagano e sacrificale.

Ancora oggi all'interno di Stonehenge è rilevabile una forte emissione energetica I Celti
L'immaginario colletivo, dai dipinti di druidi celti celebranti riti all'interno dei siti megalitici, fino ai dolmen e menhir di Asterix e Obelix, ha sempre identificato i costruttori di Stonehenge con i Celti. Ma questo non è proprio esatto. I Celti sono il popolo che per secoli ha custodito il segreto delle origini e dell'uso di queste antiche costruzioni. Nonostante Giulio Cesare nel suo De bello Gallico li descriva come "esseri primitivi che si aggirano seminuidi camminando carponi e che si cibano di carne cruda", avvezzi alle atrocità più impensabili (tra cui l'antropofagia e il sacrificio umano), i Celti formarono una delle più antiche culture del pianeta, assieme a quella semitica, egizia e orientale. Sono molti gli studiosi propensi a indicare i Celti come una popolazione di origine Indiana (definita degli Ari nei testi sanscriti), che nella loro massima espansione conquistarono tutta europa (Italia inclusa), giungendo fino in Inghilterra e in Irlanda. In un secondo momento, l'incursione dal nord di popolazioni barbariche (Vikinghi Norvegesi, Angli dai paesi bassi e Sassoni dalla Germania) e dal sud di popoli proto-arabi, diedero origine ad una fusione fisica e culturale. In questo contesto La cultura Celtica venne assorbita in breve, anche perché mancante di una tradizione scritta (voluta per evitare di far cadere in mani sbagliate le loro conoscenze magico-astronomiche), e sopravvisse solo là dove durò più a lungo il loro isolamento e indipendenza, come in Scozia e Irlanda. Tuttavia concetti ed abitudini celtiche filtrarono nell'allora nascente tessuto europeo, a tal punto che nacora oggi, nonostante la possente opera di distruzione operata nel medioevo dalla chiesa, sopravvivono diverse tradizioni celtiche. La festa dei morti agli inizi di novembre (Shamain), la festa dei contadini il 1° maggio (allora sacra a Balder, dio della rinascita), la festività di Agosto dedicata a Lugh (Lughnassad) e quelle della dea tutelare della luce che cade a febbraio, ora 'riciclata' con S. Lucia (Brigantia o Candelora). Ma la cosa più incredibile è che gli stessi Celti, secoli fa (secondo la Historia Britannicum), ammisero che i siti megalitici erano presenti sul territorio molto prima del loro insediamento, databile approssimativamente attorno al 5000 A.C. Ma se i Celti, nonostante la loro antica cultura, non erano i responsabili della costruzione di Stonehenge, chi lo fu? Anticamente alcune pietre si dicevano dotate di poteri taumaturgici, e ancora oggi, riscoperti dalla New Age, si trovano in vendita cristalli atti a curare ogni tipo di malessere. Alcuni medium, toccando delle pietre, si dicono capaci di visualizzare eventi passati, quasi che la stessa pietra, assorbendo l'energia di un luogo, potesse in una certo qual modo 'registrare' gli avvenimenti svoltisi nei loro pressi. Molti studiosi sostengono che le pietre, al di là di una valenza magica attribuitagli nel passato, possiedano realmente la capacità di immagazzinare dati. Lo stesso silicio utilizzato nei computer in fondo non è altro che un minerale altamente stabile e conduttivo. Le pietre ed i cristalli allora sono un'antica cura o moderna tecnologia? Forse tutt'e due. I siti megalitici sorgono immancabilmente su incroci di due o più Leys, o canali energetici della Terra. Questi, postulati nel 1925 dall'Archeologo inglese Alfred Watkins, sono il corrispondente geologico dei meridiani energetici del corpo umano studiati dagli agopuntori cinesi. Sul terreno (o poco sotto di esso) scorrerebbero insomma canali di energia elettromagnetica, da cui dipenderebbe tutto l'ecosistema naturale e in maniera più o meno diretta la vita umana. Non a caso anche gli UFO, nei loro movimenti aerodinamici all'interno dell'atmosfera terrestre, sembrano seguire percorsi o corridoi preferenziali, quasi sicuramente in diretto rapporto col magnetismo terrestre. Questo perché anche la natura propulsiva degli UFO sarebbe basilarmente elettromagnetica, e quindi collegata alla struttura energetica del pianeta. In effetti molti dei messaggi extraterresti sembrano incentrarsi sul problema ecologico-ambientale, visto che l'inquinamento, oltre alla natura, sembra danneggiare addirittura la stessa struttura bioenergetica del pianeta. Secondo quest'ottica, i circoli di pietre sarebbero dei depositi di energia o accumulatori, nei quali il naturale flusso elettromagnetico della Terra verrebbe incanalato ed incrementato. Tale energia poi sarebbe richiamabile o riattivabile tramite processi a noi sconosciuti, che però molto probabilmente hanno a che vedere con l'utilizzo di poteri mentali e telepatici. Sembra che in una antico passato i celti sapessero come utilizzare i circoli megalitici, sfruttando l'energia stanziata nelle pietre per comunicare a distanza telepaticamente con altre tribù, prevedere siccità, guarire malattie e provocare fenomeni quali la levitazione o la materializzazione. Le leggende che parlano di sacrifici umani o di pratiche sessuali sono per lo più leggende dovute al carattere sanguinario dei battaglieri Celti, e della segretezza che contraddistingueva le loro vie iniziatiche. Stonehenge vista dall'alto Non molto lontano da Stonehenge sono apparsi moltissimi Crop Cricles, quasi a confermare l'atmosfera magica e irreale del luogo. Tradizioni antiche chiamano le pietre usate nei circoli Rolling Stones (pietre rotolanti), perché in passato furono viste spesso rotolare da sole, come mosse da forze sovrannaturali. Quando dei contadini ebbero la malaugurata idea di prendere le pietre dal loro sito di origine per farne architravi di casa o sostegni per le staccionate, vennero schiacciati dalle stesse, di solito nottetempo. Il mattino seguente le pietre venivano immancabilmente ritrovate nel cerchio da cui erano state tolte, a volte macchiate dal sangue dell'uomo che avevano schiacciato. Pietre vive e intelligenti, dunque? O operato di entità aliene? Forse dovremmo considerare le pietre di Stonhenge come degli immensi banchi di memoria, dei giganteschi chip computerizzati construiti per immagazzinare dati ed energia, svolgendo cioé in maniera paritetica le funzioni di computer e di generatore. Vedendo le forme circolari degli antichi tumuli celtici, alcuni dei quali di enormi proporzioni, viene da domandarsi se gli antichi abitatori delle terre britanniche non abbiano costruito questi circoli di pietre nel luogo di atterraggio di un UFO, poi divinizzato, o in quello in cui venne rinvenuto un Crop Circle. Nei pressi di questi ultimi non è raro che al giorno d'oggi vengano visti esseri alieni, anche se queste apparizioni hanno radici antiche: la tradizione anglosassone parla da tempo di siti megalitici abitati da creature quali folletti, Leprechaun, Fate, Troll, Gnomi e Banshee (le streghe Irlandesi). Ma la spiegazione ai Circoli di Pietra potrebbe essere qualcosa di diverso da un culto cargo originato dai Crop Circles. Se davvero Stonehenge era già antica 7.000 anni fa, possiamo collocare la data della sua costruzione in un periodo che va da 8.000-9.000 anni fa o prima. La maggior parte dei monumenti più antichi del mondo, tra cui la piramide di Giza, la Sfinge, e altri ancora, sembrerebbero risalire all'incirca a 11.000 anni fa. Questo sembrerebbe in particolare confermato dalla posizione della sfinge rispetto le stelle del cielo egiziano. Se come sembra, in origine la sfinge rappresentava un leone (in seguito rimodellato col volto di un faraone), questa sarebbe orientata nell'esatto punto dell'orizzonte in cui, 11.000 anni fa, sorgeva l'omonima costellazione. Secondo tutte le fonti note, da medium come Cayce a dichiarazioni rilasciate da alcuni alieni, al risultato di studi comparativi, circa 11.000 anni fa Atlantide sarebbe sprofondata nelle acque dell'Atlantico. Secondo lo stesso Cayce gli antichi abitanti di Atlantide (probabilmente alieni di tipo Nordico, date le descrizioni), usavano grandi cristalli all'interno dei loro templi per immagazzinare l'energia del Sole e delle Stelle. Ritornano le pietre magiche o Litos della tradizione nordica, anche qui veicolo di potere e conoscenza. Secondo Cayce infatti l'energia generata da tali cristalli, debitamente incanalata, in quei tempi lontani permetteva a navi e aeromobili di viaggiare a velocità incredibili, garantendo al contempo le comunicazioni audio e video tra parti differenti del pianeta. Premettendo che queste visioni sono difficilmente catalogabili come immaginarie, dato che Cayce le ebbe negli anni '30 e '40, ci preme sottolineare che gli stessi Celti sembravano essere in parzialmente in grado di sfruttare le pietre, specie per quanto concerne la comunicazione. Forse la loro antica conoscenza segreta, portata seco dall'India e custodita così gelosamente da non permettere l'uso della tradizione scritta, erano istruzioni per l'uso che gli antichi abitanti di Atlantide gli avevano impartito. Non per nulla l'India è il luogo nel quale il Mahabarata colloca l'antiche guerre spaziali tra déi, i quali sembravano avvezzi nell'uso di armi mortali e veicoli volanti come i Vimana. Stonehenge, nonostante tutti i nostri interrogativi, rimane silenzioso alla luce del pallido Sole Inglese, ammantato dalla neve invernale e dal mistero, che forse solo un giorno lontano riusciremo a sciogliere.

(articolo pubblicato su UFO Network n°9)
<< INDIETRO

Homepage