Eddi Reader
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Eddi Reader – Sings The Songs Of Robert Burns

Testo di Alfredo De Pietra

Un colpo di fulmine vecchio di oltre due secoli

È possibile prendere una sbandata, non solo artistica, per un poeta vissuto oltre duecento anni fa? L’ultimo album della cantante scozzese ne è la prova. Una splendida dichiarazione d’amore per l’uomo e il poeta.

La casa discografica inglese Rough Trade (www.roughtraderecords.com) si sta seriamente candidando a diventare una delle più attive nel campo della musica tradizionale e folk, grazie alla oculata decisione di puntare su artisti di sicuro valore. Così, dopo la presentazione dell’ultimo album di Cara Dillon sull’ultimo numero di “Keltika”, eccoci ora alle prese con un altro disco di grandissimo valore, questa volta a opera di Eddi Reader. Aggiungiamo inoltre che la collaborazione con la Rough Trade proseguirà anche sul prossimo numero del nostro magazine, con l’ultimo, bellissimo disco di Alasdair Roberts.

Torniamo a questo eccellente Eddi Reader Sings The Songs Of Robert Burns: si tratta di un album che era molto atteso dai tanti fan della cantante scozzese, e che di certo non li deluderà. Undici sono i brani che lo compongono, registrati da Reader con la Royal Scottish National Orchestra, e che vedono la presenza del gotha della musica folk scozzese: tra gli altri basti citare Ian Carr al piano e alla chitarra, Phil Cunningham all’accordion, John McCusker al vionino, cittern e whistles e il grande Colin Reid alla chitarra.

Lasciamo che sia la stessa Reader (indirizzo web: www.eddireader.com) a descrivere il “colpo di fulmine” che l’ha spinta alla registrazione di questo album: “Stavo cantando “My Love Is Like A Red, Red Rose” in un pub di Glasgow, una fredda sera di gennaio, e improvvisamente sentii che stava accadendo qualcosa che coinvolgeva me, le parole della canzone che cantavo e il pubblico che mi stava ascoltando, qualcosa di molto profondo ed emozionante. Dopo tanto tempo passato a girare il mondo cantando, avevo come la sensazione di aver trovato un filone d’oro in una miniera ancora da esplorare. Così cominciai quasi a parlare con lui; si può dire che iniziai quasi un viaggio per arrivare a Robert Burns, quel ragazzo dell’Ayrshire con cui avrei voluto ubriacarmi, passeggiare e magari anche inguaiarmi. E così cominciai anche a voler presentare i suoi testi a chiunque: “Gente, sedetevi e ascoltate! Veramente, ascoltate, vi prego, ascoltate questa canzone di un certo Robert Burns…””

Ed è così che il celebre poeta scozzese, vissuto nel XVIII secolo, trova quasi una nuova vita nell’arte canora di Eddi Reader. Una nuova vita, nel senso che manca in questo splendido album qualsiasi tipo di timore reverenziale nei confronti di testi tanto famosi in patria: Reader tratta Burns da pari a pari, con la confidenza (ma anche con il rispetto) con cui ci si comporta con un amico, e il risultato è un disco del tutto “naturale”: l’approccio a queste poesie, moderno al punto giusto, riesce a renderle gradevolmente senza tempo, quasi fossero state scritte pochi mesi addietro, e non più di due secoli fa.

La cantante scozzese, va detto, è una vera summa di tecnica e di sensibilità: in lei passione e istinto vanno di pari passo con precisione e cura del dettaglio, e in questa occasione un particolare apprezzamento va riconosciuto agli arrangiamenti di Boo Hewerdine, partner artistico di Reader ormai da molti anni.

A scegliere il brano per i lettori di “Keltika” è stata la stessa Eddi Reader. Il brano designato è stato “Ae Fond Kiss”, scritto da Robert Burns nel 1791, che ci viene presentato con queste parole: “Si tratta di una canzone che canto ormai da molto tempo: ne incisi una versione su un vecchio album dei Fairgroud Attraction pubblicato dalla BMG. Solo, non mi consultarono, e come risultato il testo sul booklet era pieno di errori! Così eccomi di nuovo a reinterpretarla con i miei meravigliosi compagni di questa avventura discografica, per rimediare al misfatto!