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PROJECTS |
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I miei progetti:
.........Lentamente muore chi abbandona un progetto prima d'iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce ..............
Pablo Neruda
Se apprezzate il mio lavoro lasciate pure un commento nel Guestbook o
scrivetemi ! |
last update
19/08/2004 |
Progetti realizzati:
La mia Filosofia ?: Funzionalità, Semplicità, Massimo risultato !
Visitate anche la pagina download per i miei listati e software
Disclaimer: Non mi ritengo in alcun modo responsabile per gli eventuali
danni causati a cose o persone dall' utilizzo delle informazioni
contenute in queste pagine. |
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Alimentatore variabile con
LM317 |
La tensione di uscita può essere
variata tra 13.6 e 1.5 volt, la corrente media e di 1 ampere,
l'integrato dovrà essere montato su una adeguata aletta di
raffreddamento per poter avere fino a 1.5 A di corrente, R2 e un
potenziometro da 1k Lin. ( A). Questo alimentatore è ideale per walkman,
lettori compact portatili, caricabatteria gsm, offre una alimentazione
sicura, affidabile e ben stabilizzata (bassissimo ronzio), in generale
può essere utilizzato per tutte le apparecchiature funzionanti con una
corrente massima di 1 amp, ovviamente il trasformatore dovrà essere
adeguato alla corrente richiesta. |
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Amplificatore per telefono |
Si tratta di un amplificatore per
telefono da 0.5 watt che utilizza un trasformatore di disaccoppiamento
per la linea telefonica ed un trasformatore audio per l'amplificazione. |
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Carica batterie da auto per
Nokia 8210 |
Vi siete mai chiesti cosa contenga
l'alimentatore originale nokia per l'8210 , beh, ve lo dico io, un
semplice trasformatore da 4.5 volt, un ponte raddrizzatore e
nemmeno un condensatore elettrolitico. Da qui l'idea di questo
caricabatteria ausiliario. Si tratta di un semplice alimentatore che usa
un regolatore 7805, il chip deve essere montato su un piccola
aletta di raffreddamento poiché la corrente richiesta dal telefono è
quasi di 0.4 ampere ma l'assorbimento del regolatore sfiora i 0.5 A
poiché deve abbassare una tensione di 12 volt, naturalmente nessuno vi
vieta di inserire una resistenza in serie sull'ingresso da 10 ohm 2w
(10x0.4=4volt). Infatti, anche se sull'involucro dell'alimentatore
originale c'è scritto 3 volt in realtà, da una verifica fatta
personalmente, la tensione dell'alimentatore originale è di 4.7 volt. Il
circuito risulta comodissimo per la macchina. Perché può essere
collegato alla presa accendisigari.
Per finire, i tempi di ricarica sono pressoché
identici a quelli del normale alimentatore, giacché la carica viene
gestita dal telefono e non dall'alimentatore. |
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Convertitore vga to tv |
Ecco qui 2 schemi elettrici ed il software per windows
Io personalmente ho realizzato il primo schema qui presentato, molto più
semplice rispettando però per gli altri pin colore (vga e scart ) le
connessioni del secondo schema.
In fase di realizzazione sarà necessario che controlliate accuratamente
le connessioni sulla scart e sul connettore della vga. Io personalmente
ho posto il tutto direttamente nel mio monitor uscendo poi con una presa
scart. Prestate attenzione al cavo scart alcuni di questi hanno i pin
19-20 non invertiti. Questo progetto vi permette di giocare, guardare
immagini sul vostro tv, ma scordatevi di utilizzare windows. Sul
televisore e' infatti presente un fastidioso sfarfallio che se
accettabile per i giochi e le immagini diventa fastidiosissimo per la
lettura del testo .( tutto ciò è inevitabile con questo tipo di
convertitori).
Per utilizzarlo vi occorre
il software
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Cuffia wireless (fai da te) |
Quante volte avreste desiderato una cuffia senza fili per ascoltare la
tv in pace.
Quante volte siete costretti
ad ascoltare la tv del vicino che è un pò sordo?
Bene i vostri problemi sono
finiti perché da oggi potrete costruire con le vostre mani una
fantastica Cuffia wireless.
Attenzione ! non stiamo
parlando di inutili aggeggi ad infrarossi che al massimo fanno scappare
o diventar ceco il vostro gatto e da utilizzare come fermacarte, ma di
una vera e propria cuffia ad onde radio.
Ricetta per una cuffia
wireless (mono) fai da te:
Ingredienti:
Un transistor
Due Euro di
radiolina pocket (scan reset)
3 Cm quadri di basetta
millefori
Un anno di esperienza
in alta frequenza(optional)
Un sabato pomeriggio
Un bel martini con
ghiaccio (niente sigarette, ho smesso !)
Un buon saldatore 25 w
Una frequenza libera
(Io ho scelto gli 85 Mhz)
Un frequenzimetro da
100Mhz (opzionale ma utilissimo)
Un metro di cavo audio
stereo (da maschio a maschio)
Una scatolina da
circuiti elettronici
Un pizzico di fantasia
e pazienza quanto basta.
Per un costo totale
inferiore ai 10 €
Questo articolo senza dubbio
darà molta soddisfazione a coloro che cercano una cuffia wireless
economica (super mono ;-)!) e amano il fai da te elettronico, esso
rappresenta l'emblema del mio onnipresente principio ispiratore:
funzionalità, economicità, massimo risultato.
La grande novità è che sia
il trasmettitore che il ricevitore utilizzano 2 pile ministilo da 1.5v
650 mA NiMh, ricaricabili, in questo modo si eliminano lacci e laccioli
di un alimentatore wall-cube vicino al vostro televisore e si aumenta la
portabilità dell'apparecchio trasmittente (semplificando ulteriormente
il circuito). Questo articolo pur nella sua semplicità vuole essere un
utile strumento di avvicinamento al fantastico mondo
delle radiotrasmissioni. In effetti esso descrive la realizzazione di
un trasmettitore di bassa potenza con una alimentazione di soli 2.6 v.
Ovviamente non posso negare che per la sua realizzazione è necessario un
minimo di pratica con il montaggio di circuiti radiofrequenza (vedi
anche il mio articolo sui GDO), tuttavia un GDO e un frequenzimetro come
quelli che trovate in questa stessa pagina vi permetteranno in un batter
d'occhio di tarare la frequenza di trasmissione con esattezza, che
è poi la parte più difficile di tutto il progetto. Il circuito utilizza
una radio pocket(scan reset) come ricevitore ed un trasmettitore libero.
La scelta della frequenza è
stata dettata da semplici motivi pratici:
Si tratta di una
frequenza al di sotto del Broadcasting fm e questo consente una
maggior portata anche con bassissima potenza (20 mt a circa 5 mW e con
antenne ad 1/4 d'onda).
Per adeguare la radio
alla nuova gamma, è sufficiente il più delle volte stringere la bobina
dell'oscillatore locale senza dover aumentare le spire dell'OL
(Oscillatore Locale, vedi bobina in basso nella seconda fotografia).
Si tratta di una
modifica che è sempre possibile in qualsiasi radio.
Infine il chip tda7088
con cui normalmente sono equipaggiate tali radio ha una frequenza
massima di ricezione di 110 Mhz, pertanto non sarebbe stato
possibile utilizzare una frequenza maggiore dei 109 Mhz, anche se ciò
avrebbe comportato una maggior riflessione del segnale e dunque una
migliore ricezione a parità di altre condizioni.
Bando alle ciance e veniamo
al sodo.
Il ricevitore:
Una volta in possesso della
radiolina, apritela e modificate la bobina dell'oscillatore locale
stringendo le spire in modo tale da spostare in basso la gamma di
ricezione, in questo modo invece di ricevere gli 88-108 riceverete gli
80-100 Mhz circa, è la bobina che trovate in basso nella seconda
fotografia (già modificata), di ciò vi accorgerete quando scandendo
dall'inizio, la radio impiegherà diversi secondi prima di arrivare alla
prima stazione fm.
Volendo abbassare
ulteriormente la frequenza vi converrà sostituire tale bobina OL con una
nuova con filo smaltato di identico diametro e una spira in più. La
regolazione fine di tali induttanze si realizza spaziando leggermente le
spire tra di loro per salire in frequenza e viceversa.
Per maggiori dettagli sul
funzionamento delle radio pocket osservate lo schema elettrico. Il
resto del Datasheet lo potete scaricare dalla sezione download.
Una volta modificata la
spaziatura provate con un GDO settato sugli 85 mhz ha sintonizzarvi
sulla nostra frequenza. Se ciò non avviene provate a ritoccare la
spaziatura ed eventualmente aumentate le spire per diminuire la
frequenza di ricezione.
Veniamo ora al
trasmettitore:
Si tratta di uno oscillatore
libero sugli 85 Mhz composto da un modesto bc547 ed una manciata
di componenti di contorno il cui schema è riportato qui a fianco. Da
notare che la bobina di accordo e rappresentata da 7 spire smaltate
(rame da 0.5mm di diametro) su 5 mm di nucleo regolabile. La capacità
del circuito d'accordo è quella parassita del circuito stesso che
dovrebbe essere di qualche picofarad, pertanto non è necessario inserire
un condensatore in parallelo (infatti le spire sono maggiori di quelle
del ricevitore).
Nel circuito ho inserito
anche una resistenza ed un led per la ricarica della batteria a 20 mA
circa.
L'ingresso audio è prelevato
da un canale dell'uscita cuffia del vostro televisore. Il
potenziometro da 100 ohm dovrà essere regolato per la minima distorsione
di modulazione, il che corrisponde ad un volume molto basso sul
televisore. Infine due parole sulla portata, se utilizzerete uno
spezzone di filo da 88 cm come antenna ((300/85)/4=88)) riuscirete a
raggiungere i 20 mt senza ostacoli (10 tra le pareti domestiche in
cemento), la stabilità dell'oscillatore è aumentata dal disaccoppiamento
del condensatore da 5 pF sull'uscita antenna, ovviamente evitate di
toccare l'antenna del Tx. La resistenza da 470 ohm determina la potenza
del tx, se tenterete di diminuirla troppo per avere una maggiore portata
otterrete soltanto una maggiore instabilità, ricordate sempre la
relazione: maggiore è la potenza che prelevate, minore è la stabilità
del sistema, (questo circuito è per sua natura instabile se così non
fosse non potremmo nemmeno modularlo a nostro piacimento) non siate
troppo avidi in elettronica (così come nella vita !). Una maggiore
potenza richiede un altro transistor amplificatore, e noi, non possiamo
permettercelo ;-) !.
La taratura:
E' questa l'operazione più
delicata, richiede l'utilizzo di un frequenzimetro oppure una dose
infinita di pazienza.
Accendete la vostra radio
modificata e ponetela a 1 metro dal trasmettitore, cercate di
girare lentamente il nucleo della bobina Tx fino a quando non udrete in
cuffia il segnale della portante (un leggero fruscio) prima della prima
stazione fm sugli 88 Mhz. Se ciò non accade vuol dire che il circuito
non oscilla (avete fatto i collegamenti cortissimi ?) oppure oscilla ad
una frequenza inferiore agli 80 Mhz o superiore ai 110 Mhz, provate a
spazzolare tutta la gamma broadcasting. In questi ultimi due casi
provate a modificare sperimentalmente di una massimo due il numero di
spire aumentandolo (per diminuire la frequenza) o diminuendolo
(per aumentare la frequenza di trasmissione) fino a centrare gli 85 Mhz.
Se ciò non dovesse accadere provate a modificare sperimentalmente anche
il condensatore tra emettitore e collettore del TR1. Infine assicuratevi
di non aver commesso errori o saldature imperfette (non dovrò mica farvi
un corso sulle saldature, vero ?).
Una volta che sentite la
portante provate a collegare il Jack audio su un canale (sx o dx) del tv
e ruotate il potenziometro della modulazione fino ad avere un suono
pulito e di volume adeguato.
Infine, io personalmente ho
racchiuso il tutto in una vecchia cuffia Lenoir (5 €) abbastanza
capiente con i risultati che vedete qui a fianco. Inutile dire che
questo progetto può permettere comunque l'ascolto della banda
Broadcasting ridotta in alto (<100 Mhz).
Beh è tutto ! se avete fatto
le cose a regola d'arte come me, avrete il suono del vostro televisore
forte e chiaro come una qualsiasi stazione radio, l'autonomia del
ricevitore con pile da 650 mA è di circa (650/20=) 30 ore circa
(superiore a qualsiasi cuffia stereo in circolazione), il tempo di
ricarica a 20 mA è di circa 35 ore. L'autonomia del Tx con un
assorbimento di 10mA per il led e 10mA per l'oscillatore è di circa
(650/20= ) 30 ore, il tempo di ricarica come sopra.
Buon ascolto e scrivetemi se
realizzate questo progetto !. |
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Indicatore di telefono in uso a
LED |
Questo circuito è molto utile per quanti
posseggono un modem interno, poiché visualizza l'apertura della linea da
parte di qualsiasi apparecchio collegato, è di facile realizzazione e
grande utilità, io personalmente l'ho realizzato con componenti smt,
utilizzando 2 transistor smt siglati 1P equivalenti al 2N2222, poi ho
racchiuso il tutto all'interno del telefono, di questi circuiti ne
potrete collegare al massimo 3 in parallelo, oltre i quali la centralina
della telecom penserà che avete riagganciato la cornetta e i vostri. |
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Frequenzimetro da 1 a 1300 Mhz con prescaler |
Avendo
recuperato da un vecchio sintonizzatore un prescaler U664b Telefunken ho
deciso di costruire un frequenzimetro con prestazioni d'eccellenza ,
facendo uso di un micro PIC opportunamente programmato. Il progetto
originale è di Peter Halicky ma poiché Peter utilizza un diverso
Prescaler che divide per 256 (sab6456) mentre l'u664 divide per 64, ho
dovuto anche cambiare il codice di
programmazione per modificare i tempi di apertura e lettura
del pic , essendo l' U664B perfettamente compatibile con il
sab6456 le connessioni rimangono le stesse. Per aumentare
l'affidabilità ho sostituito l'interruttore che seleziona le due gamme
0-50 MHZ , 50-1300 MHZ con un relè a 2 vie. Il frequenzimetro ha una
sensibilità discreta intorno ai 30 mV, per il transistor
preamplificatore d'ingresso ho utilizzato un bf 199 (550 MHZ).I
tempi possono essere facilmente modificati e nel code è inserita una
formula per aggiustare il timing in funzione della frequenza del quarzo
e del fattore di divisione del prescaler. Io personalmente ho modificato
tutti i tempi per un quarzo da 4.8 MHZ e fattore di divisione 64. Il
circuito utilizza per il controllo in multiplex di 7 display (catodo
comune) un chip 74hc137 (convertitore da bcd a decimale ),
non avendone la disponibilità , io ho utilizzato un 74hc138 che,
anche se leggermente diverso, và benissimo in questa applicazione e può
essere validamente sostituito all'originale PIN to PIN. Inutile dire che
si tratta di un progetto molto valido ed utilissimo per chi si occupa di
radiofrequenza, inoltre se non disponete di un prescaler simile potrete
comunque utilizzarlo con frequenze fino a 50 MHZ ...............niente
male vero? Finalmente potrete misurare ciò che nemmeno il vostro
oscilloscopio più potente riesce a vedere, Buon lavoro e scrivetemi se
avete bisogno di aiuto !
Per notizie più approfondite sul progetto originale cercate su
http://www.qsl.net/om3cph/vhf_uhf.html |
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my 4 digit ver. |
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Gate Deep Oscillator |
Si tratta di un
oscillatore basato su un fet BF245 ( o similare) in grado di
oscillare da 0.5 a 300 Mhz semplicemente cambiando delle bobine. Il
circuito è molto utile per chi opera con la radio frequenza per tarare
ricevitori e oscillatori locali in quanto grazie allo strumentino da 100
uA può essere utilizzato come accordatore per bobine. Il circuito può
essere racchiuso in una scatola metallica , io personalmente ho
utilizzato una vetronite doppia faccia, che più o meno svolge le stesse
funzioni di una schermatura. Come in tutti i montaggi in alta frequenza
dovrete mantenere i collegamenti più corti possibile tra fet e
bobina oscillatrice. Queste ultime vengono innestate su una presa Din a
5 poli. Il polo centrale è utilizzato per la presa centrale sulla
bobina, i poli immediatamente adiacenti sono utilizzati per le bobine da
50 mhz in sopra mentre quelli laterali sono utilizzati per le frequenze
da 50 MHZ in giù. Come condensatore variabile ho utilizzato un variabile
di quelli che trovate nelle normali radio Am-Fm e che dispone di
due canali 20+20 e 300+300 pF circa .
Ovviamente il canale del variabile di capacità
maggiore( 300+300) sarà utilizzato per le frequenze più basse (<
50 mhz) e viceversa. Inoltre, ho implementato un oscillatore BF a
1 Khz che vi permetterà di aprire lo squelch dei ricevitori.
Se riuscirete a mantenere più corti possibile i
collegamenti, raggiungerete con facilità i 300 mhz anche se l'intensità
del segnale a quella frequenza sarà di pochi millivolt, sufficiente
comunque ad essere visualizzata da un normale frequenzimetro come quello
presentato in queste pagine.
Dati per le bobine:
10 - 25 mhz, 10 spire di filo di rame smaltato
da 0.5 mm avvolte su supporto in plastica da 1.5 cm. Collegamento:
presa centrale su pin 3 e gli altri capi ai pin 1-2 e 4-5
cortocircuitati.
25-50 mhz, 9 spire di filo di rame
smaltato da 0.5 mm avvolte su supporto in plastica da 1.5 cm.
Collegamento: presa centrale su pin 3 e gli altri capi ai pin 1-2 e
4-5 cortocircuitati.
50-70 mhz, 6 spire di filo di rame smaltato
da 0.5 mm avvolte su supporto in plastica da 1.5 cm Collegamento:
presa centrale su pin 3 e gli altri capi ai pin 1 e 5.
70-100 mhz, 4 spire di filo di rame smaltato
da 0.5 mm avvolte su supporto in plastica da 1.5 cm. Collegamento:
presa centrale su pin 3 e gli altri capi ai pin 1 e 5.
100-150 mhz 3 spire spaziate di filo di rame
smaltato da 0.5 mm avvolte su supporto in plastica da
1.5cm.Collegamento: presa centrale su pin 3 e gli altri capi ai pin 1
e 5.
150-200 mhz 2 spire avvolte in aria di filo
smaltato da 1 mm diametro 1 cm. Collegamento :presa centrale su pin 3
e gli altri capi ai pin 2 e 5 (senza spina din, innesto diretto).
200-300 mhz 1 spira, corta 1 cm ,
diametro filo 1 mm saldatura centrale, innesto diretto (senza spina
din).
I dati di cui sopra sono puramente indicativi, per
centrare la frequenza sui suddetti valori dovrete spaziare/ stringere o
eliminare/aggiungere delle spire, aiutandovi con un frequenzimetro o con
un ricevitore di banda.
Ricordatevi di mantenere i collegamenti (tutti ) più
corti possibile soprattutto dai 50 mhz in sopra.
Nel menù gallery potrete trovare foto del prototipo
da me realizzato.
Per informazioni dettagliate di un simile apparecchio
visitate il sito:
www.qsl.net/iz7ath
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Programmatore Universale di PIC ed EEPROM |
Si tratta di un programmatore
universale sviluppato da
JENS MADSEN
in grado di programmare molti pic 16xXXX ed eprom 24cxx si innesta
nella seriale , il software da me testato è IC-prog, se il programmatore
all'inizio non scrive in memoria dovrete aggiungere una resistenza da 1k
in serie sulla linea RTS , un circuito semplice ed efficiente ! |
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Stazione ad aria calda per dissaldare componenti SMT |
Lavorare con componenti
SMT è abbastanza difficoltoso senza una stazione ad aria calda. Essendo
i prezzi di queste apparecchiature ben poco accessibili per l'hobbista,
dopo aver raccolto alcune informazioni su apparecchi commerciali ho
deciso di autocostruirmi un apparecchio di dissaldatura ad aria calda,
con materiali per così dire "di fortuna". Chiunque abbia un minimo di
esperienza di elettronica e un po’ di pratica di assemblaggi e
soprattutto pazienza può costruire tale dissaldatore da me realizzato,
il risultato non ha quasi nulla da invidiare a molti apparecchi
commerciali e vi assicuro che vi permetterà di dissaldare in pochi
secondi resistenze, transistor e chip di varie misure !!!!! e vi darà
grande soddisfazione ( soprattutto spendendo meno di 30 €).
Innanzi tutto occorre dire che una stazione
dissaldante per componenti smt si compone di:
- un elemento riscaldante, ossia un potente saldatore (min 50watt);
- uno scambiatore di calore (nel mio caso lana d'acciaio );
- una pompa dell' aria.
I pochi progetti sul web fanno uso per quest'ultima di pompe per
acquari, non disponendo di ciò Io ho utilizzato un semplice mini
asciugacapelli da viaggio. Tali asciugacapelli hanno al loro interno un
motorino da 12v, infatti la tensione di rete viene abbassata dalla
stessa resistenza riscaldante (50 ohm circa), rettificata da un ponte
raddrizzatore e infine inviata al motorino.
L'idea di base è quella di costruire un convogliatore d'aria ad imbuto
da collegare al saldatore opportunamente modificato.
Se volete costruirvi questa stazione innanzitutto procuratevi un
saldatore da 50-60 watt, smontatelo e riponete l'elemento riscaldante
all'interno di un tubo di ferro(20 cm x 1cm Diam.) non troppo pesante (o
vi verrà una tendinite da saldatura ! :-) ), bloccate l'elemento
riscaldante verso una estremità del tubo con della lana d'acciaio (usata
per pulire le pentole), non esagerate e non pressate troppo altrimenti
l'aria a bassa pressione non riuscirà a venir fuori . Questo trucco
permetterà all'aria in transito di rallentare e riscaldarsi prima di
uscire dalla punta. Cercate se possibile di riutilizzare il manico del
vostro saldatore ed eventualmente potrete utilizzare lo stesso suo tubo
di ferro se privo di aperture laterali. Fatto ciò collegate un tubo in
plastica da .5 cm (diam) all'estremità, assicuratevi di tappare
eventuali buchi da cui l'aria potrebbe uscire usando della colla a
caldo, ovviamente ricordatevi di far passare i fili di
alimentazione(all'esterno del tubo dell'aria !). Assicuratevi di isolare
bene i fili che vanno alla resistenza riscaldatrice o procurerete un
corto circuito. (vedi schema II )
A questo punto potrete già testare se la vostra penna ad aria calda
funziona.
Accendete il saldatore, aspettate alcuni minuti, provate a porre la
punta a 2 cm da un foglio di carta ed a soffiare leggermente
all'estremità del tubo in plastica, dopo alcuni secondi la carta
dovrebbe annerirsi, se così è, siete pronti per costruire la pompa
d'aria. E potete andare oltre nella lettura.
Se invece l'aria seppur bollente non riesce a bruciare leggermente il
foglio entro i 5 secondi vuol dire che :
-vi necessita un saldatore più
potente ;
-avete messo troppa lana e l'aria non esce a sufficienza -avete messo
poca lana e non si riesce a trasferire il calore,
soluzione ? ...........Sperimentate con la quantità di lana e piazzate
l'elemento riscaldante il più vicino possibile all'uscita !
Personalmente non ho mai utilizzato un elemento riscaldante del tipo
"cavo" ma credo che possa funzionare ugualmente bene, la lana d'acciaio
andrà messa ovviamente all'interno del buco usato per la punta, ritengo
che con questo tipo di saldatori possa anche aumentare l'efficienza del
trasferimento termico , dunque potrete anche usare un wattaggio minore
(non meno di 40 w !).
Costruire la pompa d'aria è meno difficile di quanto sembri :
Smontate l'asciugacapelli, togliete tutto tranne il motorino e la
ventola , eliminate il manico e la parte retro della ventola (aumenterà
il flusso d'aria) attenti a non rovinare il tubo che sostiene il
motorino vi servirà più tardi.
Prendete una bottiglia in PET da 66cl che abbia un diametro più vicino
possibile a quello apertura dell'asciugacapelli, tagliatela a metà così
da formare un piccolo imbuto, inseritelo nel buco dell'asciugacapelli
sigillate il tutto con colla a caldo .Prendete il tappo, bucatelo sì da
farci entrare a pressione un piccolo pezzo di tubo metallico da 0.5 cm
sul quale poi innesterete il tuo in plastica di uscita, eventualmente
usate la colla a caldo. Tenete presente che la quantità d'aria che
riuscirete a far passare nel circuito sarà pari al diametro della
strettoia più piccola, dunque assicuratevi di non scendere sotto gli 0.4
cm di diametro interno o dal vostro saldatore uscirà solo un flebile
ultimo respiro !.
Infine costruite un alimentatore variabile come quello riportato avanti
in questa pagina per variare la tensione di alimentazione del motorino.
Controllando infatti la velocità del flusso d'aria controllerete anche
la temperatura, in particolare maggiore è il flusso d'aria, maggiore
sarà la temperatura e più veloce sarà la dissaldatura, in questo modo
limiterete i danni al componente dissaldato(se non è già guasto).
Recatevi in una ferramenta e cercate una sorta di punta per il vostro
dissaldatore, attenzione, evitate dei pezzi troppo lunghi (max 1,5 cm) e
soprattutto evitate punte in alluminio od ottone (abbassano la
temperatura di uscita) cercate sempre di tenere l'elemento riscaldante
il più vicino possibile al buco di uscita.
Osservate lo schema n. 2 per maggiori chiarimenti !
Infine non esitate a scrivermi se desiderate maggiori informazioni o più
semplicemente se avete realizzato qualcosa di simile !!
Buon lavoro ! e ................................alla prossima !
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Sistema di telecomando IR a 6 canali microprocessore
PIC 16f84 |
Si tratta di un sistema
di telecomando IR a 6 canali basato su un microprocessore pic che
usa un algoritmo di decodifica di codici ir ed una interfaccia software
per relè da me realizzata.
Come Telecomando infrarosso potete utilizzarne un
qualunque tipo universale, nella fattispecie io ho utilizzato un
telecomando universale SIMPLEX per tv impostando come codice di
programmazione 2242 .
Tale codice si riferisce ad un tipo di decodifica
molto usato per i televisori Sony e Mitsubishi.
Il
codice da me realizzato contiene una funzione che fa suonare
la cicalina ogniqualvolta il sensore riceve un segnale infrarosso, tale
routine si esclude automaticamente quando attivate uno specifico relè
tra quelli collegati (comodo per provare qualsiasi telecomando
IR).
Il sensore infrarosso è un classico sfh 505 o
compatibile, l'importante è che il segnale che esce sia normalmente a
livello alto +5v.
Come relay ho utilizzato dei comuni finder da 5 amper
per pin più che sufficienti per pilotare carichi fino a 1000 watt.
In fase di cablaggio bisognerà prestare attenzione
alla sezione dei cavi con sezioni non inferiori ai 4 Millimetri onde
evitare pericolosi surriscaldamenti.
Infine per quanto riguarda la multipresa ho
utilizzato una economicissima multipla nella quale ho tagliato e rifatto
i collegamenti per ogni singolo canale. Occorre dire che sebbene questo
tipo di prese non siano il massimo come qualità, per un utilizzo
discontinuo come questo, in cui la spina viene raramente scollegata e
ricollegato va più che bene.
Infine due parole sul contenitore, si tratta di un
contenitore in legno di faggio realizzato ritagliando ad hoc delle
fascette da 4 cm di larghezza per i quattro laterali e delle tavolette
da 10 cm di larghezza per i due lati maggiori. Lo spessore di questi
listelli e di 0.5 cm. Come si vede dalla foto per dare maggior solidità
ai lati ho utilizzato un angolare quadrato di 0.5 cm di spessore
tagliato opportunamente per sostenere tutti e quattro il listelli
dell'angolo.
Infine per quanto riguarda i buchi per i led ho
utilizzato la solita tecnica, prima si fanno i buchi in corrispondenza
dei led, poi successivamente si chiude con del nastro isolante il lato
esterno del buco, successivamente si inietta della colla a caldo dal
lato interno, pressando con il dito sul lato del nastro isolante, si
attende 4-6 minuti a seconda della temperatura ambiente e voilà, quando
si rimuove il nastro isolante si ha una perfetta copertura
semitrasparente come in figura.
Il risultato è che controllerete tutte le
apparecchiature della vostra stanza senza alzare un dito !
Per maggiori informazioni sull'algoritmo di
decodifica cercate nel sito
www.tanzilli.com o
www.picpoint.com.
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Universal Infrared Receiver |
Il circuito è un sistema di telecomando per il vostro pc, vi permetterà
di comandare a distanza molte delle applicazioni di windows compresi
mouse e tastiera attraverso un telecomando ad infrarossi tra quelli che
già possedete ( devono essere molto recenti).
Il suo funzionamento si basa sulla ricezione di un segnale IR ,
l'elaborazione dello stesso ad opera di un microprocessore, l'invio alla
rs232 com2, il campionamento da parte di apposito software windows del
segnale 232 ricevuto, per il richiamo di varie applicazioni.
Il circuito da me realizzato è progettato da Ties Bos e consta di un
micro pic programmato con un opportuno codice ed un integrato di
ricezione ad infrarossi, va collegato alla seriale com2 tramite apposito
cavo.
L'IR receiver può essere uno dei tanti in commercio purché da esso
escano livelli TTL compatibili ed in assenza di segnale la sua uscita
deve essere a 5 volt.
Il tutto va utilizzato con uno dei tanti software della rete, io
personalmente utilizzo GIRDER e tutto funziona perfettamente.
All'inizio il circuito potrebbe non funzionare affatto !, non
disperatevi ricontrollate tutto e provate a cambiare i settaggi della
com2.
Listato hex per pic |
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Elisabeth radio da Tavolo stile Tivoli -Model one |
Questo progetto è ispirato alla ormai famosa radio da tavolo progettata
da Henry Kloss la Tivoli - Model One.
Un prodotto assolutamente rivoluzionario per il suo
equilibrio tra semplicità e tradizione.
L'originale " model one" si caratterizza per i
seguenti:
Mobile in legno compatto, piccolo e con ottima
acustica
Sistema di ricezione a Fet con migliore
ricettività
Facilità d'uso grazie a semplici comandi
tradizionali
Facile sintonia grazie alla manopola
demoltiplicatrice
Sistema bass reflex con risuonatore sulla base.
Visto il prezzo di questa radio (intorno ai 200 euro)
ho pensato di realizzare un clone fai da te cercando di riprodurre
alcune delle suddette caratteristiche di successo. Ovviamente il
risultato non ha la pretesa di essere simile all'originale ma è
certamente meglio di molti prodotti che si vedono in giro, made in
China.
Vediamo come realizzare un ottimo clone di questo
bellissimo modello di radio con poca spesa e grande soddisfazione.
Per la radio ho utilizzato una semplice radiolina da
bancarella (5-10euro) dotata di buona sintonia a condensatore
variabile, display lcd per la frequenza e funzione radiosveglia. Tali
radioline sono dotate di un
chip Samsung che svolge
tutte le funzioni di ricezione AM ed FM ed incorpora un
amplificatore da 0.5 watt, più che sufficienti per l'uso.
Per cominciare ho realizzato lo chassis con delle
tavolette di legno da 0.5 mm x 100 mm, utilizzando colla e microviti
autoperforanti. Successivamente ho praticato i fori per
l'altoparlante, il display e i pulsanti di selezione. L'altoparlante è
del tipo 4 Ohm 40 watt 100 mm 2 vie , anche se può sembrare esagerato
questo altoparlante consente una ottima riproduzione dei bassi anche con
soli 0.5 watt , il risultato è un suono caldo e pastoso specialmente nel
parlato.
La radiolina in origine funziona a 3 volt e fornisce
250mW di potenza audio, per poter arrivare a 0.5 watt di potenza,
dichiarati nel datasheet del chip è necessario alimentare il chip radio
ad almeno 5 volt, tuttavia poiché il display non può essere
alimentato con più di 3 volt è necessario realizzare un alimentatore
zener da 3 volt, ricavati dall'alimentazione principale dei 5 volt.
Inoltre volendo aggiungere un tocco personale ho inserito sotto
l'altoparlante un pacco di pile ricaricabili da 4.8volt 600mA che
permettono una portabilità ed autonomia di circa 2 ore considerato un
assorbimento medio di 300 mA l'ora.
Per realizzare un ottima sintonia ho montato sul
condensatore variabile un ruota dentata da 3 cm di diametro cui si
collega un perno da 0.4 cm, ad ingranaggio, collegato con la manopola
esterna. Certo non è la stessa cosa della manopola demoltiplicatrice del
modello originale ma offre una buona selettività.
Il contenitore è ricavato mettendo assieme delle
tavolette da .5 cm di spessore, il mobile finito è verniciato con smalto
per legno.
Infine, due parole sull'alimentazione, inizialmente
avevo optato per un trasformatore da 6 volt 0.6 A interno ma poiché
questa soluzione genera un leggero ronzio anche da spenta ho preferito
utilizzare il classico wall cube esterno.
Infine per coloro che usano addormentarsi con la
radio accesa ho inserito un timer di spegnimento basato su un comune
integrato 555, che certo saprete, può essere utilizzato per generare
impulsi ritardati di più di un ora se si utilizza come condensatore di
temporizzazione uno del tipo al tantalio.
Il risultato è una radio da tavolo assolutamente
perfetta e piacevole nell'ascolto, dal suono pastoso ed avvolgente con
funzione radiosveglia e autospegnimento, display lcd della frequenza,
portatile e molto elegante.
Qui al lato in fondo trovate le immagini dell'ultimo
modello da me realizzato.
A tal proposito vorrei stendere due parole sul
mobile.
Io utilizzo dei listelli da 2m per 10 cm, 0.5 cm di
spessore, trovabili in qualsiasi brico center in questo modo ho già dei
lati dritti.
Normalmente taglio tutti i lati della lunghezza
necessaria all'incastro che voglio ottenere.
Poi procedo all'applicazione agli estremi di ciascun
lato degli angolari quadrati da 0.5 cm con la solita vinavil, mettendo
il tutto sotto pressa per almeno 1 ora, successivamente procedo
all'incollaggio dei quattro lati, utilizzando un elastico e del piombo
per una maggiore adesione, infine il lato posteriore ed anteriore
vengono fissati con viti autofilettanti da 3-5 mm sui quattro angolari
previa opportuna foratura con punta da 2 mm, altrimenti si rischia di
spaccare tutto, infine effettuo una svasatura per la testa della vite
con fresa a V, quel tanto che basta per farla entrare tutta nel mobile.
La copertura dell'altoparlante è realizzata
tranciando in cerchio della comune rete metallica a maglia fine
venduta in ferramenta, piegata lungo tutto il bordo rotondo in
modo da poter essere incastrata a pressione all'interno del foro
praticato con una punta sega a tazza del diametro di 7-8 cm.
Il tubo bass refrex è un comune collettore per
scarico da lavandino del diametro di 3 cm inserito a pressione nel buco
realizzato nel legno e fissato con della colla a caldo nella parte
interna.
Anzitutto il mobile una volta realizzato va
carteggiato con carta vetrata fine, fino ad ottenere una superficie
uniforme, successivamente si applica un primo strato di vernice in
maniera uniforme, una volta asciugato si carteggia nuovamente in maniera
leggera per rimuovere il "pelo" della prima mano. Più cicli di
pittura-carteggio contribuiscono a rendere il mobile più bello e lucido.
Infine quando si è certi di aver terminato la fase di verniciatura e
asciugatura si applica con della carta un sottile strato di cera per
mobili. reperibile in qualsiasi ferramenta, dopo 3 minuti si stende la
cera con un panno morbido, magari di lana, strofinando fino a lucidare
tutto il mobile, alla fine si otterrà un mobile molto lucido e bello da
vedere.
Buon ascolto a tutti. |
Tivoli Model one |
Radio |
Display |
Pulsanti |
Cover |
Power+Timer |
Bass reflex |
Altop.+battery |
40w4ohm
2vie |
Supply |
Interno |
Esterno |
Model 3 |
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Trasmettitore TV in banda VHF per microcamera |
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Ultimamente i prezzi
delle microcamere con uscita video pal sono scesi a tal punto che con
circa 15 euro è possibile acquistare un modello di telecamera b/n con
uscita video e audio e con tanto di led infrarossi incorporati. Questo
tipo di telecamera può essere utilizzato per costruire un sistema di
sorveglianza da interno a circuito chiuso. Tuttavia, onde evitare di far
passare i cavi del segnale video facendo buchi nei muri o pensato di
realizzare un trasmettitore video in banda vhf 46.5 Mhz ovvero il canale
1-2 di tale banda. La particolarità del mio progetto è che l'oscillatore
è costituito da 1 transistor in una configurazione molto stabile.
Inoltre, il circuito ha una potenza di circa 10 mW il che consente con
una piccola antenna accordata ad 1/8 d'onda (pari a circa 300/50/8= 75
cm ) di ricevere il segnale utilizzando la stessa antenna centralizzata
a circa 100 mt dal trasmettitore. Ciò rende possibile l'utilizzo di
questa telecamera anche a notevole distanza dal proprio televisore. In
sostanza si tratta di realizzare un oscillatore molto stabile sui 50 Mhz
ed un modulatore ad hoc per il segnale video. Il modulatore è la parte
più delicata del sistema, poiché se il segnale video supera determinate
soglie di luminosità, livello del nero ecc... manda in saturazione i
circuiti amplificatori del televisore, per questo è importante inserire
dei controlli di luminosità e livello del nero che siano ampiamente
regolabili.
In Fig. 1 potete osservare l'ottima qualità
dell'immagine trasmessa via radio.
Il circuito del trasmettitore è molto compatto e
semplice (Fig. 2), tale da poterlo inserire in una piccola scatola che
fungerà anche da base per la microcamera.
Per la realizzazione del circuito utilizzo una
comodissima basetta perforata. Vedi figura 5.
Il transistor utilizzato nell'oscillatore è un
comunissimo 2n22222, per la bobina di oscillazione, il primario è
costituito da 10 spire da 1mm con presa centrale, il secondario 2 spire,
su un nucleo regolabile in ferrite del diametro di .5 cm, naturalmente
la frequenza di oscillazione potrebbe essere molto diversa da caso a
caso quindi sarebbe opportuno utilizzare un frequenzimetro simile ha
quello presentato in questa stessa pagina oppure, utilizzare lo stesso
tuner tv, posto sul canale 1 o 2. Per tarare il circuito, in questo
caso, dovrete ruotare il nucleo in ferrite dell'oscillatore fino a
quando lo schermo del tv sintonizzato sul ch 1 o 2 non risulterà
completamente buio, a quel punto siete certi di aver centrato la
frequenza del canale e potrete applicare il segnale modulato. Per
quest'ultimo la regolazione dovrà essere molto accurata e vi occorrerà
molta pazienza.. Infine per coloro che amano la sperimentazione ho
inserito un altro circuito di trasmettitore preso dalla rete, lo schema
non l'ho mai testato ma dovrebbe ugualmente funzionare.
Buona visione a tutti. |
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Timer 35 minuti per aspiratore |
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Contagiri/tachometer/econometro per auto + indicatore capacità serbatoio
GPL |
Questo progetto nasce
dall'esigenza di avere un segnalatore di capacità serbatoio per gas GPL.
Avendo infatti una autovettura alimentata a GPL, capita di avere un
serbatoio Gpl con sensore di capacità a resistenza (90 ohm pieno).
Per indicare la quantità di Gas presente nel serbatoio ho utilizzato un
semplice voltometro con 4 operazionali. Tuttavia poichè questo uso mi
sembrava un pò riduttivo, ho abbinato allo stesso circuito un sistema di
contagiri in modo utilizzare una parte del circuito (il voltometro) per
più funzioni.. Il funzionamento del sistema
segnalatore di serbatoio è il seguente: il variare della resistenza del
sensore provoca una variazione di tensione al piedino di riferimento del
voltometro realizzato con 1'lm324, questa tensione farà accendere i led
a seconda del valore, comunicando visivamente la quantità di
combustibile presente nel serbatoio. Il sistema di
contagiri invece è basato sull'ne555, in pratica gli impulsi provenienti
dal primario a bassa tensione della bobina AT dell'autovettura vengono
raddrizzati e convertiti in tensione, maggiore è la frequenza, maggiore
la tensione, che una volta entrata nel solito voltometro ci
comunica il numero di giri dell'autovettura (approssimativamente). In
più ho inserito nel circuito un segnalatore fisso di riserva (vedi i due
bc237- led rosso) che segnalano permanentemente quando il serbatoio va
in riserva, indipendentemente dalla funzione di serbatoio o contagiri
selezionata. Premetto che il prototipo delle
fotografie è un pò diverso dallo schema elettrico per semplici
miglioramenti e funzioni apportati in corso d'opera, nei seguenti:
E' presente uno stabilizzatore 78L09 che non risulta nello schema per
semplicità. Il circuito una volta realizzato è da
tarare utilizzando appositi trimmer per ciascuno dei due canali in serie
alle linee di ingresso del voltometro (vedi i due trimmer blu).
Personalmente ho sostituito l'interruttore dello schema con un microrelè
che automaticamente all'accensione e per un periodo di 3 secondi
comunica con allarme sonoro la capienza del serbatoio per poi passare a
contagiri. In questo modo all'atto dell'accensione guardando i led posso
conoscere la quantità di carburante presente, il beep della cicalina
serve per attirare lo sguardo per la durata della misura. Ho anche
inserito un microswitch che commuta per 3 secondi su visualizzazione
serbatoio. Notate come le resistenze in serie ai led
siano contenute tutte in un pacco resistivo a montaggio verticale.
Questo circuito è molto essenziale e funzionale volendo si potrebbe
arricchire con altre caratteristiche e sensori (termometro, volt
batteria, ampere assorbiti ecc.) oppure si potrebbe utilizzare in altri
ambiti, il solo limite è la vostra fantasia e le vostre capacità di
tecnici elettronici. Buona sperimentazione e mandate
pure qualche foto se realizzate qualcosa di simile. |
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Ricetrasmettitore Walkie Talkie in banda CB
da 50 mW |
Ecco qui la ciliegina
sulla torta di tutta questa pagina. Ovvero uno di quei
progetti che tentano fortemente l'hobbista elettronico più scettico,
grazie alla curiosità che desta la possibilità di inviare nell'etere la
propria voce. Cercando con Google la frase walkie
talkie schematic, l'hobbista avido di schemi elettrici viene sommerso da
centinaia di pagine, amaro è il boccone quando si scopre che nessuna di
quelle contiene non dico uno schema elettrico ma nemmeno una foto di
qualcosa che possa appartenere all'etica del DiY . Certamente per il
radioamatore che cerca lo schema del suo apparato commerciale esiste
qualche sito ad hoc ma per i disperati del kit fai da te del fine
settimana? Niente paura, la vostra disperazione è
finita, da oggi avrete la possibilità di realizzare per voi o per vostro
figlio un walkie talkie vecchio stile basato su 3 transistor con sistema
di ricezione a reazione controllata e trasmissione con quarzo CB e
squelch !................ e scusate se è poco ! L'idea
di base era di realizzare un apparato pocket size da utilizzare in
escursioni estive in montagna dotato delle seguenti
caratteristiche :
Portatile;
Alimentato a batteria 9 volt ricaricabile NiMh;
Banda di Frequenza CB (tutt'oggi la più
affollata);
Dotato di squelch;
Con antenna flessibile e facilmente smontabile;
Più affidabile dei normali walkie talkie
giocattolo;
Semplice da costruire;
Facile da tarare
Bassa potenza.
Dopo varie ricerche in realtà ho finalmente trovato
diversi schemi di semplici RTX walkie talkie, tra questi il primo in
alto a destra è quello da me utilizzato con delle modifiche giacche
l'originale (vedi Fig. 2) era sui 50 mhz. Avendone
trovati degli altri nella rete li ho pubblicati ugualmente perché
ritengo che siano ugualmente validi (Fig. 3 ,4,5,6).
In fig.2 trovate anche uno schema a blocchi di funzionamento di questo
tipo di walkie talkie.
La costruzione è effettuata su una comodissima basetta millefori che
funziona bene fino ai 150 mhz se si rispettano certe regole in materia
di montaggi in alta frequenza.
I transistor se non specificato diversamente sono dei bc547 o bc337 o bc
238.
Vediamo i Blocchi principali che compongono questo circuito.
Blocco ricezione:
Questo è il blocco più delicato e critico in modo particolare per
la bobina di sintonia; una spira in più o in meno e si sfora nei 24 mhz
o nei 30 mhz, un diametro minore del nucleo e si finisce nei 50-60 mhz.
La bobina CB è formata nel primario da 11 spire di filo smaltato da
0.5mm su supporto da 0.7 cm con nucleo centrale e presa a metà spire,
secondario composto da 2-3 spire con filo dello stesso diametro per
l'uscita/entrata d'antenna.
Il transistor S 9018 oscillatore/ricevitore, può essere sostituito da un
sc1417, si tratta di transistor di alta frequenza 500 mhz circa, con un
elevato guadagno e bassa tensione di esercizio, non sostituibili con dei
comuni 547 o 2n2222.
In generale consiglio per prima di realizzare il ricevitore e di
collaudarlo utilizzando un GDO sui 27 mhz ed un amplificatore da
laboratorio per la ricezione, una volta che tutto funziona potrete
aggiungere il resto dei componenti del circuito, altrimenti è inutile
proseguire, rischiate di fare molto lavoro per nulla. La ricezione potrà
essere meglio sintonizzata agendo sul nucleo regolabile in ferrite della
bobina fino a centrare il 27 mhz.
Il segnale audio ricevuto viene prelevato dal condensatore c17 per
essere applicato ad un circuito rivelatore /amplificatore basato sui due
q1 q5, il trasformatore audio trasforma il segnale amplificato da alta
impedenza a bassa per collegarlo all'altoparlante (8 ohm 0.5 watt
slim).
Blocco di switching RX/TX
La commutazione dei 4 switch del relay doppio avviene attraverso un
micro switch con in serie un led indicatore di trasmissione ed un
trimmer di taratura.
In questo modo si ha il minimo consumo di corrente 15-20ma per il relay,
l'abbassamento della tensione di alimentazione da 9v a 5 volt ed il
risparmio di un ulteriore transistor di commutazione. Il trimmer dovrà
essere tarato in modo da avere la commutazione in tx con soli 8 volt di
batteria.
Quando il rele non riuscirà più a commutare avremo la certezza che la
batteria va ricaricata.
Blocco-trasmissione
E' lo stesso blocco di ricezione ma con una circuiteria leggermente
diversa.
L'oscillazione è ottenuta collegando alla base un quarzo quarzo CB
26.630 mhz , questi quarzi spesso funzionano in 3 armonica, quindi c'è
il rischio che se non si rispettano i collegamenti corti si crei un
trasmettitore sui 8-9 mhz. Tuttavia l'oscillazione non dovrebbe essere
difficile da raggiungere. Eventualmente provate a ridurre il valore di
qualche condensatore se il quarzo non dovesse eccitarsi.
Blocco-Modulatore
La modulazione avviene collegando i due circuiti di amplificazione, in
uscita: tra la massa e l'alimentazione dell'oscillatore, in entrata
all'altoparlante, in pratica ogni suono captato dall'altoparlante, verrà
amplificato e porterà parzialmente a massa l'alimentazione
dell'oscillatore provocando una modulazione d'ampiezza sufficiente a
trasmettere la voce in maniera distinta.
Blocco-Squelch o silenziamento in assenza di segnale ricevuto
In fase di ricezione, il segnale radiofrequenza prima di passare per il
condensatore c17 e quindi all'amplificatore audio viene inviato allo
stadio Squelch, amplificato da q7 e la parte negativa della portante
viene filtrata tramite un diodo di alta frequenza (con caduta di
tensione di 0.3 v) ed inviata al transistor squelch vero è proprio
(q6) che con lo squelch attivo presenta grazie al potenziometro una
polarizzazione positiva alla base di q6 che cortocircuita a massa il
segnale audio presente sulla base del primo transistor amplificatore di
Bf (vedi schema principale), quando viene ricevuto un qualche segnale
utile, la polarizzazione negativa raggiunge la base del transistor
interdicendolo e attivando l'amplificazione del primo transistor
amplificatore di Bf. Inutile dire che questo semplice squelch funziona
in presenza di un segnale molto forte vista la semplicità di tutto il
circuito.
Blocco esclusione squelch in fase di trasmissione
Normalmente senza quest'ultimo blocco se viene premuto lo switch di
trasmissione e lo squelch è attivo, l'amplificatore audio non funziona,
perché il segnale di input è tenuto a massa dallo squelch. Invece con il
circuito di esclusione dello squelch che fa capo a q5, quest'ultimo
viene polarizzato in fase di trasmissione interdicendo il transistor di
squelch e quindi il silenziamento, permettendo l'amplificazione del
segnale modulante come se non vi fosse alcun silenziamento.
Blocco di Alimentazione carica batteria
Un comune 78L09 stabilizza la tensione esterna di 12v che
attraverso un led serve per caricare la batteria 9 volt con una corrente
di 15-30 mA, quando la batteria è quasi carica, la carica viene
interrotta automaticamente dalla differenza di potenziale del LED.
Blocco antenna
L'antenna è ricavata avvolgendo 1.5 mt di filo di rame da 1mm su uno
stick di colla a caldo da 20cm tarata sui 27 mhz aumentando o diminuendo
sperimentalmente il numero di spire, il tutto innestato su un connettore
BNC, previa saldatura, applicazione di guaina termorestringente e
riscaldamento.
Spero di essere stato chiaro e di avervi insegnato qualcosa in più
sull'affascinante mondo dell'alta frequenza.
Il prossimo circuito ?
Uno scanner sui 144 mhz ricavato da una radio palito modificata.
Niente male come idea ? vero ?
Provate, Provate gente.
Buon Ascolto ! |
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Caricabatterie Nimh Nicd automatico
a controllo di temperatura |
Oggi le batterie
ricaricabili al Nimh e Nicd hanno raggiunto delle capacità notevoli e
quasi assimilabili a quelle alcaline. Il loro
utilizzo consente un notevole risparmio se si è dotati di un buon
caricabatterie. A tal proposito ho deciso di
realizzare un caricabatterie completamente automatico in grado di
ricaricare batterie stilo e ministilo in maniera pratica ed automatica.
Il principio di funzionamento di un caricabatterie a controllo di
temperatura è che quando la temperatura della batteria sotto carica sale
leggermente al di sopra della temperatura ambiente allora il
caricabatterie viene interrotto e entra in funzione la carica di
mantenimento con 10-15 mA. In pratica un innalzamento
della temperatura è il segnale che la carica è terminata poichè tutta la
corrente in più viene trasformata in calore. Nel mio
progetto ho inserito tre vani; uno per 2 batterie stilo, uno per 2
batterie ministilo ed uno per una 9v transistor.
Osservate lo schema elettrico per capire meglio il funzionamento.
I due sensori di temperatura sono del tipo a diodo normalmente
utilizzati nelle batterie dei cellulari per controllare la temperatura
della batteria, sono sensori molto sensibili e precisi(vedi R3 ed R4).
Il cover sopra le batterie oltre che coprire dalla polvere serve a
contenere uno dei due sensori utilizzati. I sensori sono di tipo NTC (
negative temperature coefficient), ossia quando la temperatura sale, la
resistenza scende. L'altro sensore è posto sul
frontale del mobile a contatto con la temperatura esterna.
Il funzionamento è il seguente: Quando si chiude lo
switch di start si attiva il rele, successivamente al rilascio il rele
viene mantenuto attivo dal diodo D6. Tale configurazione di rele è
chiamata latch o ad aggancio. Man mano che la batteria viene caricata
con una quantità di corrente variabile a seconda della resistenza
selezionata (vedi r16 r17 r18), la temperatura sale a tal punto che il
valore della r4 scende fino ad un punto in cui la caduta di tensione sul
pin + dell'operazionale sarà maggiore della caduta di tensione del pin -
(sensore esterno), a quel punto l'uscita dell'operazionale sarà a
livello alto. Tutto ciò attiverà il transistor q1 che conducendo a massa
il transistor q2 disattiverà il relè, interrompendo la carica della
batteria. A quel punto la carica proseguirà attraverso
il led D7 di mantenimento (10-15ma). Da notare che una
volta ristabilita la temperatura il circuito rimarrà comunque inattivo.
Le tre resistenze di uscita permettono di selezionare 3 correnti di
carica, in particolare, per una coppia di batterie da 1.2v:
47 ohm- 200 mA (9/47 ohm) 2 watt
33 ohm - 270mA (9/33 ohm) 2 watt
15 ohm - 600mA (9/15 ohm) 5 watt
Naturalmente potrete modificare a vostro piacimento
le resistenze per ottenere correnti diverse. Per una
batteria da 9 volt a transistor la corrente per i 15 ohm è di 200 mA
quindi occorre prestare particolare attenzione alla capacità della pila
sotto carica. L'importante è tener presente che è
possibile caricare solo un tipo di batterie alla volta.
La taratura si effettua ponendo i due sensori nella stessa posizione per
almeno 15 minuti dopo di che si regola il trimmer r5 per una differenza
di potenziale di 0.1 Volt tra i pin + e - di ingresso
dell'operazionale. L'alimentatore dovrà essere da
almeno 1 ampere e la resistenza da 15 ohm andrà montata esternamente su
una aletta di raffreddamento dal lato opposto al sensore esterno onde
evitare che influenzi la rilevazione della temperatura.
Da notare il comodo vano riponi batterie cariche.
Infine udite udite questo caricabatterie può essere utilizzato, nella
modalità di mantenimento anche per ricaricare le batterie alkaline.
Pochi sanno che questo tipo di batterie può essere ricaricato con certi
accorgimenti e certo le case costruttrici si guardano bene dal dirvelo
anzi si preoccupano di scrivere a chiare lettere sulla confezione Not
Recheargeable. In parte è vero ma se si usano i miei
consigli si possono ricaricare le batterie alcaline per almeno 10 cicli,
particolare:
La corrente di carica deve essere di 10-15 mA
Occorre interrompere la carica al termine del
raggiungimento della capacità
Non utilizzate le pile Duracell (Le peggiori
del mercato, costano un mucchio è rendono meno delle altre alcaline)
Non lasciate la batteria caricata nel
caricabatterie per più di una settimana, pena la fuoriuscita del
liquido.
Non caricate mai una batteria alcalina con una
corrente superiore ai 15 mA o rischiate di farla scoppiare.
Detto questo mi auguro che questo progetto possa
contribuire ad una maggiore diffusione della tecnologia ricaricabile con
un minor inquinamento ambientale, con tanti ringraziamenti anche da
parte del vostro portafoglio. |
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