LA FUNTANNA SULFURUSA
 
La fonte solforosa di Treville è situata nel fondovalle, al confine con i comuni di Sala Monferrato e Cereseto. 
Il complesso, ora in completa rovina, era rinomato per l'abbondanza d'acqua ricca di sali di zolfo, che emanava “profumi” avvertibili anche in paese, ed era meta di comitive provenienti dai paesi circostanti e da Casale. 
Qui si svolgevano festosi picnic, danze e partite alle bocce o al pallone elastico.  
Nel secondo dopoguerra il complesso fu restaurato e, probabilmente, a causa dello spostamento dei rubinetti di fuoriuscita dell’acqua in altra sede, l’acqua perdette il “profumo” e, negli anni successivi, buona parte della sua portata.
 
 
La funtan-na sulfurusa nel 1978 (da G. Spina, 1994) 
 
Rimasta abbandonata per decenni, fu ancora meta di compagnie giovanili e di persone nostalgiche. 
Tra gli anni ‘70 ed ’80 la Fonte, ormai in rovina, fu affidata alla custodia di Giuseppe Padovani (al centro della foto del 1978). Giuseppe era una persona, dotata di forte volontà e “coraggio”  (per la “solitudine”, la distanza del luogo dal paese di Treville e per l’assenza di acqua e di luce elettrica nel complesso); pur privo di un braccio, finché gli fu possibile, ripulì e diede una seconda vita a quei ruderi isolati dal paese.  
Ogni tanto ci avvisava che per il tal giorno avrebbe esposto il suo zoo. Era costituito da una serie di animali di gesso che distribuiva tra i viali ed i giardini della Fonte. 
 
Nella prima metà degli anni ’80 il Comunedi Treville organizzò ancora un paio di “Grigliate alla Funtanna” in occasione della festa del paese, per rivalutare quel luogo (vedi Album Fotografici sulla home page di questo sito); alla morte di Giuseppe Padovani, però, il complesso andò in completa rovina. 
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la fonte nel 1983 - Festa di Treville 
 
 
La Fonte nel 1979
 
All'inizio del secolo scorso così 
la celebrò Albino Defilippi:  
 
"Tarvilla a l'ha la furtuna 
che fra 'l pochi so bel rarità 
a l'ha 'l buneur d'aveine una 
che mi ades am pias numinà. 
 
Lè la funtanna sulfurusa 
c'la da dl'acqua c'la fa tant ben, 
lè fresca, sanna, purtentusa, 
bevì pira as paga nen. 
 
Tanti van alla funtanna, 
per godi là 'l divertiment, 
se l'idea an làn nen sanna 
alzu spali e pensu nent. 
 
I fieui van in bicicletta 
col bianc fular al saccucìn, 
e in bucca la sigaretta,  
e finna qui ad mal ie nen. 
 
Tcò tante fije van vulantera 
(ancur pi tant che al divozion) 
a beivi d'acqua, o d'barbera, 
o se treuvu un bon padron".