Roma 14 marzo 2005, lunedì

THE TOOL:

Esiste un rapporto stretto tra la nostra maniera di essere al mondo e gli strumenti che usiamo.
La nostra storia è legata alla capacità di creare degli strumenti che diventano apripista concettuali. Esiste un rapporto stretto tra il fare ed il pensare.
Tutto ciò è legato al concetto di tempo e di spazio. L’uomo ha anche degli strumenti astratti: tutto il ragionamento ruota intorno alla parola: VOLTA.

 


Da un certo momento l’uomo ha sentito l’esigenza di contare. Uno degli aspetti del contare è legato alla cognizione del tempo. Nel caso della rotazione dei pianeti la volta può essere intesa sia come giro che come volta celeste.

Dal CONTARE nascono tre tipi di problemi:
1) COSA CONTARE?
2) COME CONTARE?
3) COME CALCOLARE IL CONTEGGIO?

Esistono vari sistemi di conteggio. Tra questi troviamo quello degli ANGOLI, quindi attraverso i quattro assi di divisione retti. Il sistema di numerazione trigonometrica che da esso deriva ci definisce un mondo di strette relazioni tra la geometria ed il modo di numerare.
Lo strumento può servire anche alla misura del tempo La cognizione del TEMPO è uno dei primi strumenti rispetto a quelli di tipo pratico dell’uomo primitivo.

Come facevano gli antichi a fare i calcoli? Nasce il problema dei NUMERI.
I Greci sono gli inventori della lingua scritta. Usano un’arma importante come il linguaggio, l’ALFABETO.
Siamo diversi da altri paesi proprio perché abbiamo l’alfabeto. Con esso si fa un passo logico di grande importanza poiché si basa sull’ASTRAZIONE (sistemi astratti, sequenziali e contestuali).
Questo mondo lineare, analitico ha un forte rapporto con la CONCEZIONE SPAZIALE.
Pensiamo ad esempio alla prima griglia urbana: ha un’enorme influenza sul nostro modo di pensare.
Dobbiamo, per comprendere meglio, introdurre un nuovo concetto: PAESAGGIO MENTALE o CONCEZIONE MENTALE.
Quello che faccio nello spazio è legato alla concezione mentale che ho rispetto alla storia.
Se il mio livello di acquisizione mentale è evoluto possiamo capire che lo strumento non serve solo per calcolare la forza fisica ma per unire più strumenti per crearne un altro..
Solo chi riesce a creare un linguaggio astratto può immaginare un’organizzazione a griglia.
Gli artefatti della storia dell’architettura dipendono da molti fattori ma la forza importante è proprio il rapporto tra il nostro livello di conoscenze scientifiche e come l’architettura viene creata.
L’architettura e l’urbanistica diventano il farsi cosa concreta del paesaggio mentale.

Come esempio si possono prendere le PIRAMIDI. Come potrebbero essere state realizzate senza la conoscenza delTRIANGOLO e quindi senza un concetto basico di GEOMETRIA?

 

 

Altro strumento di grande interesse da questo punto di vista è la GROMA. L’accampamento romano è reificazione di questo strumento che può essere quindi considerato sia fisico che mentale.

Oppure si può pensare all’invenzione della PROSPETTIVA: esiste un rapporto biunivoco tra il paesaggio mentale o la conoscenza scientifica e l’architettura.
L’architettura viene vista come concretizzazione del concetto. L’invenzione è quella di raffigurare su 2d un mondo a 3d, lo invento come un sistema oggettivo, non simulo ma ho una costruzione scientifica.
Una volta costruito un MODELLO posso tornare indietro e misurare.

 


La prospettiva è la conoscenza che crea un paesaggio mentale. La sua scoperta crea un nuovo modo di progettare.
Invento un sistema:
-basato su pochi elementi riconoscibili: riprendo gli ordini classici. Creo un sistema che funziona bene per essere reso in prospettiva con elementi uguali a se stessi
- concetti di modularità e di simmetria
Il mondo viene normalizzato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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