OceanoMare_Home PageAlessandro Baricco >> Biografia e Bibliografia

Home > Opere - articoli e recensioni > Senza SangueDalla seta alla flanella

___ MENU ___ Dalla seta alla flanella
News
> Community
>
Ipse scripsit
> Interviste
> Speciali
> Totem
> Holden
> Opere
   » Senza Sangue
   » City
   » Seta
   » Novecento
   » Oceano Mare
   » Castelli di Rabbia
   » Altre opere
   » Articoli vari...
> Bio e Bibliografia
           ___

> E-mail
> Cerca nel sito
> Link 
> Mappa
> Disclaimer
> Ringraziamenti
> Su questo sito...

           

di Enrico Arosio 
Data di pubblicazione: 12/09/2002

Un western più un film francese. Da leggere in meno di un'ora. È il nuovo libro dell'autore di "Oceano mare". Essenziale. Come uno spot 

Il vino in barrique con gli anni acquista corpo. I libri di Baricco, invece, con gli anni lo perdono. Diventano sempre più leggeri. Appaiono spolpati, ripuliti da muscoli e grasso. Ossature di libri, più che libri. Il titolo dell'ultimo, "Senza sangue", uscito in questi giorni, ha valore di manifesto.

Pubblicato da Rizzoli come i quattro romanzi precedenti, è un racconto di 105 pagine. Le pagine reali, tolte le bianche iniziali e quelle di cesura tra le due parti, sono 92, stampate in corpo grande e con molta aria intorno. Per leggerle chi scrive ha impiegato 48 minuti, quanto il primo tempo di un film. Lo svantaggio è che costa un po' di più: 10 euro. Il vantaggio è che è per 10 euro è come se ricevessimo due film in uno: un western alla Sergio Leone, e una commedia dolceamara alla francese.

Rizzoli ha tirato la bellezza di 215 mila copie. L'attesa è grande, per il mercato italiano immensa. Perciò non diremo la trama, solo i temi di fondo: la vendetta, la famiglia, il rapporto vittima-carnefice e, inevitabilmente, l'amore. Più che un racconto, Baricco ha scritto una story-board, una sceneggiatura. Dialoghi nudi con qualche nota di regia. I movimenti di macchina essenziali. I colori, i suoni, le sensazioni tattili essenziali. Le motivazioni psicologiche essenziali. Il meccanismo narrativo è quello abituale, ma affinato: periodo breve, sintassi semplice e ritmata, musicalità di fondo, a capo frequentissimi. Spazio e tempo indeterminati. Eco di atmosfere da frontiera americana, alla Cormac Mc Carthy. La tecnica c'è, nessuno ne può dubitare. E anche la furbizia. 

L'uscita di "Senza sangue" è stata preceduta da una chat-line di ben tre ore nello Speaker's Corner del sito Rizzoli (www.rcs.it) tra l'autore e i suoi lettori. Molti sono ragazzi e ragazze ansiosi di un contatto a lungo immaginato (Baricco ha il merito di aver sottratto molti adolescenti alla non-lettura e ad attività tautologiche come la Playstation, le canne, l'onanismo). Tono generale da fan club musicale: "Gould è il tuo alter ego, vero?", implora Silvia: "Dimmi di sì, sarebbe molto importante per me". Baricco dà risposte abili, anche abilissime: "Quando scrivo godo". Ma ne dà almeno una insincera: "Il marketing, nel mondo dei libri, quasi non esiste. Il libro è un prodotto imprevedibile". E un'altra un po' così: "Se qualcuno pensa che sono uno scrittore commerciale costruito a tavolino, lo mando a cagare". 

E perché mai? "Warum?", chiederebbe Beethoven. Baricco è, insieme, un autore e un prodotto. Oggi è tra i cinque scrittori italiani più venduti. Rizzoli, editore dei romanzi, ha piazzato finora, tra edizione hard cover, tascabili e club del libro, 465 mila copia del volume d'esordio "Castelli di rabbia"; 650 mila di "Oceano mare"; 730 mila di "Seta"; 520 mila di "City". I titoli, aggraziati e musicali, sono suoi, e anche nel titolare, non solo nello scrivere, riaffiora il copywriter che in gioventù creava headlines per le biciclette Bianchi e quest'anno è tornato ai vecchi amori sceneggiando lo spot per i 125 anni della Barilla, regia di Wim Wenders. A Torino dirige la scuola Holden di tecniche della narrazione fondata con amici nel '94, dove si insegnano dal fumetto all'intervista alla lettura ad alta voce. Solo "Castelli di rabbia" - fu Grazia Cherchi a scoprirlo - doveva avere in origine un titolo diverso, Quinnipack, dal sapore melvilliano. In molti Paesi, risultando irriproducibile il gioco di parole, si è ricorso all'equivalente di "Terre di vetro". Nei titoli successivi ogni seccatura è stata evitata. Sono diventati lisci e universali come ossi di seppia. Di "Soie", titolo sensualissimo, in Francia Albin Michel ha venduto sulle 150 mila copie.

Le copertine fanno a meno di immagini e della presentazione sul risvolto, una tecnica che echeggia Salinger. C'è solo una noterella biografica e un assaggio del testo. Le crea un grafico italiano con studio a New York, Matteo Bologna. Nella chat Baricco spiega ai suoi fans: "Cerchiamo di portare in copertina il suono del libro". Con Rosaria Carpinelli, direttore editoriale Rizzoli, ha deciso di non dare anticipazioni a singoli giornali, neppure alla "Repubblica" cui collabora. Non rilascia interviste (regola che non vale all'estero; è tradotto in quaranta Paesi). Non partecipa a premi letterari (ultimo rifiuto, quello di andare al Campiello con "City"). Non fa l'ospite in televisione.

In tv va solo con programmi suoi di letteratura, come il fortunato "Pickwick" su Raitre, o con il progetto teatrale "Totem" realizzato con Gabriele Vacis, ripreso da Raidue. I suoi articoli di giornale sono riuniti da Feltrinelli in raccolte ben confezionate: "Barnum", "Next". Baricco, se non s'offende, è come il maiale: non se ne butta niente. Né lui intende dissiparsi: evita salotti, consorterie, terrazze. Vive con moglie e bambino in una villa di collina a Revigliasco Torinese. È un autore che si sottrae. E nulla di ciò è casuale.

Neanche i rituali di lancio. "Seta" fu letto da capo a fondo in un teatro romano dall'attrice ronconiana Galatea Ranzi. "City" fu in parte anticipato su un sito Internet dedicato una settimana prima che fosse in libreria. "Senza sangue" utilizza la chatline, come i calciatori o Carmen Consoli. È marketing, e non è reato, checché se ne dispiaccia l'autore.

Una novità narrativa di Baricco oggi vale, secondo stime attendibili, sui 400 mila euro di anticipo. "Senza sangue" è l'ultimo dei cinque libri sotto contratto Rizzoli. Di recente l'autore si è accasato nella scuderia di Andrew Wylie, l'agente letterario più rampante dell'ultimo decennio. Lo chiamavano "The Jackal", lo Sciacallo, ma da quando è potente non più. Rappresenta i diritti mondiali di oltre 350 autori, da Bellow a Rushdie a Philip Roth agli eredi Borges e Calvino. Rarissimi gli italiani: non ha funzionato con Pietro Citati e Andrea De Carlo; funziona, pare, con lo scrittore torinese. Presto, dunque, si aprirà la stagione della caccia al Baricco. I possibili acquirenti non sono più di tre: Einaudi, Mondadori e Feltrinelli.


Link originario