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OSSOLA

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LO STORICO GIOVANNI CAPIS 

Giovanni Capis nasce nel 1585 a Domodossola; è figlio del procuratore dell’Ossola Superiore presso il senato di Milano Giovanni Matteo Capis. Dopo gli studi in giurisprudenza all’Università di Pavia esercita la professione di avvocato prima a Milano e poi a Domodossola.Nel tempo libero si dedica a raccogliere delle notizie riguardo il territorio dell’Ossola e la sua storia; il risultato di questo lavoro viene pubblicato solo nel 1673 dal figlio Matteo, molti anni dopo la sua morte avvenuta nel 1638. Il libro prende il nome di MEMORIE DELLA CORTE DI MATTARELLA o sia del BORGO DI DVOMO D'OSSOLA e sva giurisdizione”; di fatto questa rappresenta la prima vera opera di uno storico ossolano. E’ scritto nel linguaggio dell’epoca e quindi non è di facilissima consultazione; contiene tuttavia molte informazioni interessanti e curiose sulla storia ma anche sulla natura del territorio e sulla società dell’epoca. Il libro è stato ristampato nel 1968. Di seguito trovate alcuni brani estrapolati dal testo.


Della denominazione della Valle dell'Ossola, et della corte di Mattarella. et del Borgo di Duomo. 

Leandro Alberti Bolognese nella sua descrittione dell'Italia, trattando dell'Insubria, tiene che queste parti, et altre subalpine abbino tratto il nome loro dalli soldati toscani ossia dalli loro capitani, et che questa valle ora detta comunemente Ossola, et già Oscela, come appare per memorie antiche, prendesse  nome Oscela dalli Toscani Osci, che prima abitarono  questa Patria, il che viene confermato col testimonio di Catone, quale così scrisse: "Alpes omnes Italiae Colonias fuisse, Thuseorum incolae omnes assentiunt, et ab his, vel Dueibus, vel capitibus originum, nomina  gentibus, et locis indita, ut Rethij à Rheto Rege Lydorum, et Veronenses à vera colonia Thusca; Comenses à Fani Regijs Turrenis, à quibus Vallis Vulturena, et Osci à qulibus Oscella". Cioè, dicono gl'habitatori del Paese, che fossero tutte le Alpi d'Italia abitate dalli Toscani, et da quelli, o dai Capitani,  dalli capi delle origini fossero posti i nomi alli popoli, et alli luoghi, siccome li Rheti, da Reto Re delli Lidi  furono adimandati, li Veronesi da Vero Colonia Tosca, i Comaschi dai Turreni Regali del Tempio, da quali fu  nominata la Valle Vulterena, oggidì Valtellina, et dalli Osci l'Ossola, et con questo nome di Oscela, Tolomeo Leandro, et altri da esso citati, concordando con scritture antiche particolari di questa Patria addimandarono questa Valle hora con vocabolo comune, ma corrotto nominata Ossola.

Questa come sapete, si divide in due parti, cioè nell'inferiore, et nella superiore; l'inferiore contiene i Borghi di Omegna, Vogogna et la terra di Ornavasso, con le loro giurisdizioni rispettivamente. La  superiore contiene il borgo di Duomo et i luoghi della sua giuridittione, et le Valli di Antigorio et Vigezzo separate da questa giuridittione di Duomo da Filippo Maria Visconte Duca di Milano, come anco in quei tempi furono separate da questa giuridittione et aggiunte a quella di Vogogna le terre di Masera, Trontano, Beura, Cosa et Cardetia, benchè eccettuata la  giuridittione, nel rimanente per la pari sterilità siano  state dichiarate dal Marchese del Vasto Governatore di questo stato sotto li 10 Luglio 1543 dover  essere in pari stato d'essenzioni, come le terre di questa  giuridittione di Duomo......


Delle temperie, et sito di questo Borgo di Duomo.

Era già questo Borgo di Duomo presso molti in consideratione di non potersi habitare delli mesi di Luglio, et Agosto senza cader in infermità, et la cagione di ciò s'attribuiua alla mala qualità dell'aria per esser posto il Borgo in questa Valle verso il mezzo giorno, da doue spira l' Austro, ò sia il vento meridionale, caldo, humido et fetido per le paludi del Vergonte, et di Calice, per quali passa à questo Borgo: Secondo, perchè li venti Orientale, et Occidentale, de quali il primo soffia fuori della Valle di Vigezzo, l'altro della Valle di Bugnanco, non ponno giouare à questo Borgo per non esserli posto à drittura. Terzo, perchè li raggi del Sole dando sopra questi nudi sassi condotti dal Torrente Bogna; et in alcune paludi, eleuauano e lasciauano alla sera sopra questo Borgo alcune nuuole, ò sia nebbie, le quali non veniuano disfatte fino all'apparire dei raggi del Sole.....


Delle temperie, et sito di questo Borgo di Duomo.

Era già questo Borgo di Duomo presso molti in consideratione di non potersi habitare delli mesi di Luglio, et Agosto senza cader in infermità, et la cagione di ciò s'attribuiua alla mala qualità dell'aria per esser posto il Borgo in questa Valle verso il mezzo giorno, da doue spira l' Austro, ò sia il vento meridionale, caldo, humido et fetido per le paludi del Vergonte, et di Calice, per quali passa à questo Borgo: Secondo, perchè li venti Orientale, et Occidentale, de quali il primo soffia fuori della Valle di Vigezzo, l'altro della Valle di Bugnanco, non ponno giouare à questo Borgo per non esserli posto à drittura. Terzo, perchè li raggi del Sole dando sopra questi nudi sassi condotti dal Torrente Bogna; et in alcune paludi, eleuauano e lasciauano alla sera sopra questo Borgo alcune nuuole, ò sia nebbie, le quali non veniuano disfatte fino all'apparire dei raggi del Sole.....


Delle Chiese, Oratorij et luoghi Pij di questo Borgo di Duomo.

La Chiesa Collegiata sotto il titolo de Santi Geruasio, et Protasio, cioè lo Vecchia era doue è hoggidi l'Oratorio di S. Rocco presso il Castello, già Pallazzo .Episcopale, quale hauendo deliberato il Duca di Milano Gio. Galeazzo Sforza di ridurre in miglior fortezza, fece demolir la Chiesa Collegiata con le Case Canonicali annesse, et delle rouine, et materiali d'esse fù accresciuto il Castello di nuoue torri, mà essendosi fatta tale demolitione senza licenza del Sommo Pontefice di quel tempo, Innocentio Ottauo, fù il Duca iscommunicato, perloche hebbe ricorso al sodetto Pontefice per l'assolutione, et l'ottenne del mese di Decembre dell'anno 1484, con conditione però, che à sue spese facesse edificare vn'altra Chiesa migliore, ò simile in luogo più conueniente; et l'essecutione del rescritto Apostolico per l'assolutione fù datta à Andrea Fagnano Vicario Generale di Milano, come consta per Scritture, che sono nell' Archiuio della nuoua Chiesa Collegiata. Ma tolto non molto dopo da questa vita il Duca Gio. Galeazzo non potè compire à quanto haueua promesso......


Delli Voti fatti da questo Borgo.

E' cosa ordinaria nelle calamità publiche, et priuate per rimedio ricorrer all'Omnipotenza, et misericordia del Sommo Iddio , et perche taluolta per le offese fattali con li peccati nostri, si conosciamo indegni di esser essauditi delle gratie, che domandiamo, perciò ricorriamo alli Santi, quali presso Iddio, in quella Corte Celeste con i suoi meriti intercedino per noi. Così hà praticato questo Borgo di Duomo, et non senza frutto, facendo voti à suoi Santi intercessori.Il primo Voto dunque fu fatto l'anno 1487, dandar processionalmente ogn'anno all'Oratorio di S. Vitale fabricato al Ponte di Creuola, l'istesso giorno del Santo che corre alli 28 d'Aprile, in memoria della Vittoria ottenuta contro i Valesani in quel giorno et anno 1487, come hauemo sopra riferto nel cap. 4, però di questo voto, ancorche presso tutti sia indubitato, non n'hò trovato memoria per scrittura.Il secondo Voto fù di visitar processionalmente le Chiese di questo Borgo il giorno di San Benedetto, rendendoli gratie per la Vittoria ottenuta contra la parte Ferrata Ghibellina.....


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