FILOSOFIA HIPPY

Gli Hippy ieri

Il movimento degli Hippy, si sviluppò nel corso degli anni Sessanta in America, come corrente della cultura underground,, in cui si espresse il dissenso di una vasta area del mondo giovanile, contro il consumismo, il conformismo , le discriminazioni razziali, le tendenze imperialistiche della politica statunitense, le insidie della "guerra fredda", che, con la crisi di Cuba del 1962, fu ad un passo dal convertirsi in aperto conflitto tra le superpotenze, impegnate, allora, nella gara per gli armamenti nucleari.La protesta degli Hippies, che contrapposero il "potere dei fiori", a quello delle armi, e, più in generale, il rifiuto delle logiche economiche e politiche prevalenti, da parte della "beat generation" - dei gruppi giovanili, cioè, che si proclamarono "battuti" dalla ferrea legge del progresso, si rappresentarono come una generazione perduta e si autoesclusero dalla società del benessere a cui appartenevano- hanno suscitato, nell'immediato, scandalo, sdegno e condanne .Ma, a distanza di quattro decenni,i movimenti giovanili che precorsero la ribellione del '68, ci appaiono nel loro complesso piuttosto come una manifestazione autentica dello spirito di libertà, che, fin dalle sue origini, ha caratterizzato la nazione americana. All'interno del movimento "beat", gli Hippies ricercarono una soluzione esistenziale alternativa all'integrazione nella società, che essi giudicavano marcia e disumana, identificandola nella formazione di comunità in qualche modo autosufficienti, basate sulla libertà, la non violenza, il rapporto con la natura, l'abbandono al flusso delle cose, secondo l'ideale dell'io-tutto, mutuato dallo Zen. Il flower power si espresse soprattutto nella ricerca di una felicità prodotta artificialmente con l'uso di droghe, nella libertà sessuale, nella moda dei culti orientali. Nel bene e nel male, gli Hippies hanno segnato la storia dei nostri tempi, concorrendo ad una rivoluzione culturale, che si è affermata e diffusa ben oltre il contesto territoriale e sociale, in cui ha avuto origine, modificando idee, modi di pensare, ordinamenti sociali, costumi di vita, espressioni artistiche dei diversi paesi del mondo ed influendo anche sugli orientamenti politici internazionali. Per questo, tornare a riflettere su un fenomeno come quello del dissenso giovanile degli anni Sessanta è utile per capire i successivi sviluppi che si sono avuti, in particolare, nei paesi industrializzati dell'Occidente, dove la protesta dei giovani continua ancora in modo strisciante, alimentata da un disagio, che oggi, però, trova la sua fonte principale nella difficoltà di una sicura collocazione entro il sistema sociale, in cui i giovani aspirano ad inserirsi e da cui temono di rimanere esclusi. Gli effetti positivi della rivolta degli Hippies possono essere individuati nell'affermazione degli ideali pacifisti, dei metodi non violenti, dei diritti civili, di una concezione meno formalistica della famiglia, e nella diffusione di atteggiamenti più tolleranti nei confronti della diversità e delle scelte sessuali individuali. Né si può ignorare il contributo di creatività arrecato dal movimento alle arti rappresentative (teatro, cinema, pittura), alla musica (riscoperta della folk music, del blues e del jazz) e alla moda, anche attraverso l'introduzione di elementi tratti dalle culture orientali. Gli aspetti negativi sono costituiti, invece, dall'impulso dato al consumo di droga e dalla proposta di modelli di vita individualistici ed edonistici, che si ponevano, cioè, sullo stesso piano dei modelli avversati. Gli Hippies furono sostenitori di un' utopia e riuscirono a dimostrare, che anche le utopie possono contenere elementi vitali in grado di incidere nella realtà e di modificare situazioni cristallizzate. Ma la loro era un'utopia pre-moderna, antiindustriale, che si sostanziava nel ritorno ad un'agricoltura senza macchine. Questo fu il limite del movimento, segnato dall'astrattezza propria di tanti movimenti giovanili di protesta. Alla giusta denuncia dei pericoli e degli effetti indesiderati dell'industrialismo, si accompagnava il rifiuto della storia e ciò condannava il movimento Hippies ad esaurirsi in breve tempo e ad essere riassorbito, come di fatto è avvenuto, da quel sistema, che intendeva combattere e rispetto al quale esso rappresentò un fenomeno temporaneo di fluttuazione: il sintomo di una crisi, non già una proposta di soluzione.

Gli Hippy oggi

Al giorno d'oggi gli Hippy non esistono piu' , la breve ma intensa scarica di vita e di coscienza che attraverso' le schiene dei giovani di 30 anni fa si è dissolta e i giovani d'oggi sono una generazione di perdenti , consumisti e conformisti , smidollati amanti delle patatine fritte e incapaci di costituirsi un proprio pensiero . Pertanto gli Hippy non si sono , per così dire , rigenerati e continuano a vivere in poche comunita' rurali in America dove possono ancora cantare le loro canzoni , pensare le loro idee e fumare la loro erba .

Siamo stati sconfitti ?

Ora la domanda da porsi è :SIAMO STATI SCONFITTI ?

Forse no ! Ci sono ancora pochi ragazzi che tentano di arginare l'ondata di conformismo , ipocrisia , razzismo e consumismo che travolge la nostra generazione . Solo per questo vengono insultati , presi in giro per il loro abbigliamento , emarginati a scuola ! Ma non tutto è perduto ... la nostra filosofia si rifiuta di crederlo . Siamo ancora in tempo per non rassegnarci , siamo ancora in tempo per cambiare ...