WESTERN AUSTRALIA
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1° giorno, Singapore - Perth
Partiamo dal Terminal Budget
dell’aeroporto di Singapore con volo della Tiger Airways (€ 88), destinazione
Australia, Perth. Arriviamo alle
La serata è fredda e piovosa, il benvenuto in Australia non è dei migliori, ma confidiamo in un miglioramento, come indicato dalle previsioni.
2° giorno, Perth - Cervantes
Il fuso orario del Western Australia è lo stesso di Singapore, così non abbiamo più alcun problema di adattamento: il cielo è migliorato e la giornata è estremamente variabile, si passa con una velocità impressionante da nuvoloni neri che scaricano veloci acquazzoni ad un cielo blu limpidissimo, con un sole tiepido che scalda velocemente.
Andiamo subito a fare un po’ di
spesa grossa per la settimana da Coles, enorme centro commerciale che si trova ad ogni angolo di
Perth, quindi raggiungiamo il centro città per una breve visita. Il traffico è
piuttosto sostenuto e parcheggiamo in zona dell'Embarcadero sul fiume Swan; i
parcheggi sono a pagamento e si può utilizzare la carta di credito presso le
varie macchinette. Siamo di fronte alla Bell Tower, costruzione alquanto caratteristica,
circondata da meravigliosi parchi dai quali spuntano moderni grattacieli. Il
centro di Perth non offre tantissime attrattive, ma si intuisce rapidamente che
qui lo stile di vita è molto rilassato: gente che fa jogging nei parchi, barche
ormeggiate nel fiume, uomini d’affari che si mischiano a persone a passeggio
per lo shopping. Curiosa
Per pranzo raggiungiamo il Caversham Wildlife, una riserva che ospita molte specie di animali, tra cui un enorme spazio dove si può entrare a contatto con i marsupiali, Wallabies e canguri, molto abituati alla presenza dell’uomo così che si possono accarezzare e dar loro da mangiare. Praticamente siamo solo noi in mezzo ad una cinquantina di canguri. Visitiamo anche la zona dove ci sono i koala ed anche qui si possono osservare da vicino ed accarezzare. Forse un primo impatto non proprio naturale con la fauna australiana, ma senza dubbio affascinante e divertente. Avremo comunque modo presto di rivederli nel loro ambiente selvaggio.
Ripartiamo in direzione Cervantes su strade che, proseguendo verso nord, diventano sempre più deserte ed arriviamo prima del tramonto all’ingresso del Nambung National Park, più comunemente conosciuto come “Deserto dei Pinnacoli”. Paghiamo la tassa d’ingresso (aud 10) e scopriamo con stupore che il biglietto scade in giornata, per cui la mattina seguente sarà necessario ripagare (fortunatamente il giorno dopo all’ingresso non ci sarà nessuno…).
Al termine raggiungiamo l’unico
resort della zona, il Best Western Cervantes Pinnacles Motel (€ 88 con
colazione, prenotazione diretta). I cartelli stradali indicano di procedere a
bassa velocità per via dei canguri che abitano la zona; non passa molto che
dobbiamo inchiodare improvvisamente per due esemplari che ci tagliano
letteralmente la strada e si piazzano sul ciglio a fissarci curiosamente. Sarà
così per tutti i
Qui come in quasi tutta l’Australia, alle 18.00 sembra di essere in piena notte fonda, tutto deserto, buio pesto e stellate magiche.
3° giorno, Cervantes - Kalbarri
Questa mattina rivisitiamo con molta più calma il:
Il Deserto dei Pinnacoli
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Il deserto dei pinnacoli è un vero miracolo della natura ed è uno dei luoghi che più mi ha incantato in tutta l’Australia; da solo giustificherebbe un viaggio nello stato del Western. Da un suggestivo deserto giallo spuntano numerosi monoliti rocciosi verticali, che si suppone siano i resti di un’antica foresta. Lo sfondo è dominato da una parte da alte dune bianchissime, dall'altra dall’oceano Indiano. Alte guglie, dalle forme bizzarre, svettano dal fondo sabbioso creando un paesaggio suggestivo.
Per la visita è necessario seguire una strada sterrata con fondo sabbioso, percorribile tranquillamente con auto normali, delimitata da piccole rocce che creano un effetto particolarissimo. Oltre ad alcuni punti panoramici sorprendenti, ci sono molti luoghi dove è possibile abbandonare l’auto e cimentarsi in piacevoli passeggiate tra i pinnacoli, circondati da alcuni esemplari di rari pappagalli che svolazzano nel cielo per poi posarsi sulle guglie.
Il consiglio è quello di uscire dal percorso circolare e seguire la strada che svolta a sinistra fino alla fine del parco. Qui si possono scalare delle dune giallissime e ripidissime ed ammirare un’incredibile vista su tutta la zona, in completa solitudine.
Il parco con i colori del tramonto diventa ancora più suggestivo, in quanto il sole crea degli strani effetti filtrando tra in pinnacoli, la cui ombra viene proiettata ed allungata sulla sabbia. Se poi si ha la fortuna di vedere un arcobaleno spuntare dal deserto giallo……ma questo non è assicurato nel biglietto d’ingresso!!!
Lasciamo Cervantes e proseguiamo
verso nord, percorrendo velocemente i
All’ingresso di Kalbarri ci attende uno splendido arcobaleno, che sembra proprio uscire dalla mitica pentola d’oro. Ci trasferiamo allo splendido Kalbarri Beach Resort, dove abbiamo prenotato un enorme cottage con cucina(€ 90) e per cena cuciniamo delle gigantesche bistecche nei comodi barbecue a gas a disposizione.
4° giorno, Kalbarri - Monkey Mia
In mattinata visitiamo il:
Kalbarri N.P.
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Il Kalbarri è un parco estremamente selvaggio che custodisce un patrimonio naturale sorprendente, che si divide in una parte costiera a picco sull’Oceano Indiano e in un profondo canyon dal colore rossastro scavato dal fiume che offre scenari mozzafiato e strapiombi da capogiro, nel mezzo di una natura incontaminata e lontana da qualsiasi opera di urbanizzazione. Al di la della cittadina di Kalbarri, non si incontra alcun centro abitato per centinaia di chilometri.
Iniziando la visita della parte costiera, è d’obbligo una fermata a Natural Bridge, dove un arco naturale è stato eroso dal mare spesso tempestoso. Qui le pareti che scendono a strapiombo nell’oceano sono impressionanti. Poco oltre si incontrano Pot Alley e Red Bluff, estremamente pittoresche al tramonto, con un tratto di costa battuto da onde gigantesche, bianche e spumeggianti che contrastano con le rocce rossastre c e si perdono nell’infinito entroterra.
Una lunga strada sterrata (circa 50km) raggiunge il canyon scavato dal fiume, visibile da diversi punti panoramici. Il fondo stradale è sabbioso ed è percorribile con auto normali, anche se alla velocità di 80-100 kmh sembra di guidare sul ghiaccio e bisogna evitare il più possibile di sterzare per sbandare il meno possibile.
Il punto più suggestivo da raggiungere è Nature's Window, dove una passeggiata di circa 20 minuti conduce ad un arco naturale sospeso nel vuoto che crea una finestra sul canyon; qui la vista spazia a 360 gradi su tutto il maestoso canyon del Kalbarri, con un cielo talmente luminoso che esalta i colori in modo impressionante. Molto bello è anche il vicino punto panoramico di Z-Bend, dove una piattaforma è sospesa sul canyon offrendo una magnifica vista. Se in questi due punti panoramici si incontra qualche sperduto turista, nei punti più a nord del parco non si vede anima viva e sembra quasi di essere degli autentici esploratori: è il caso di Hawks Head, dove una roccia è sospesa nel vuoto del canyon ed i più coraggiosi possono sporgersi nel vuoto, a loro rischio e pericolo.
Terminata la visita del parco, percorriamo la deserta strada che raggiunge la Shark Bay, dove si trova la famosa ed unica Monkey Mia. Arriviamo al Monkey Mia Resort (€ 128, prenotazione diretta), dove trascorriamo due notti, in tempo per ammirare un indimenticabile tramonto.
5° giorno, Monkey Mia
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Si lo ammetto….Monkey Mia era un mio punto debole, uno di quei tasselli che ti si piantano nel cervello e non se ne vanno mai, quelli che suscitano il desiderio incontrollato che ti spinge a fare pazzie, come andare dall’altra parte del mondo solo per soddisfare ed esaudire il tuo sogno.
Non so perché proprio Monkey Mia…ci sono altri tantissimi luoghi affascinanti, ma al desiderio non si comanda. E’ da quando più di una decina di anni fa vidi una semplice foto su un catalogo ad accendere la scintilla, e da allora il desiderio è costantemente aumentato, facendo ruotare un possibile viaggio in Australia sempre attorno a questo luogo, facendolo diventare punto imprescindibile ed intoccabile tra le centinaia di possibili mete imperdibili che l’Australia offre e che bisogna purtroppo inevitabilmente tralasciare per via del tempo a disposizione.
Cos’è Monkey Mia? Immaginate il nulla, un’aspra zona del Western Australia in cui non si trova altro che una lunga ed interminabile strada percorsa da qualche auto e pochi road train, interminabili camion con 3 o 4 rimorchi. Una strada che ad un certo punto si divide: una che prosegue verso nord, sempre nel nulla, ed un’altra che gira improvvisamente a sinistra, per protrarsi per 200 chilometri lungo una selvaggia penisola, quella della Shark Bay, che termina in una semplice spiaggia, appunto denominata Monkey Mia.
Ma altro che semplice spiaggia: qui si trova una cosa unica al mondo: è infatti l’unico luogo in cui, ogni giorno da oltre 50 anni, un gruppo di delfini selvaggi si avvicina alla spiaggia fino a quasi sfiorare la riva, semplicemente per incontrare e per interagire con l’uomo.
No, qui non si paga per fare il bagno con il delfino addomesticato dell’acquario, qui non si può accarezzare i delfini e fargli le coccole oppure dare loro da mangiare qualsiasi cosa capiti sotto mano; siamo di fronte ad esemplari abituati si alla presenza dell’uomo, ma che ogni giorno sono liberi di saltare e nuotare nell’infinito oceano indiano, ed omaggiarci della loro presenza semplicemente per loro volere. Regole precise dunque, sia per la loro tutela sia per la nostra.
Per loro tutela intendo il fatto che selvaggi sono e selvaggi devono restare, non devono abituarsi ad avere il cibo senza cacciarlo, non devono diventare schiavi della presenza dell’uomo, non possono correre il rischio di una possibile estinzione per via di malattie che l’uomo può trasmettere.
Nostra tutela per far si di poter ammirare, ancora per altri altrettanti decenni, una cosa unica al mondo, l’incontro quotidiano ed emozionante con gli abitanti marini più affascinanti in assoluto, più intelligenti, più simpatici.
Il delfino arriva, ti fissa negli occhi, sembra sorriderti. Questa cosa succede tutti i giorni, più di una volta al giorno.
Il mio desiderio ora è placato, se ne va nella soffitta dei ricordi, appagato come un bambino. Ora la mia mente è libera, in attesa di una nuova immagine, di un particolare che faccia scattare un’altra scintilla, un luogo da sognare per anni, perché forse è proprio l’attesa a rendere magico qualsiasi momento, più del semplice momento stesso.
Notizie pratiche:
Monkey Mia dista oltre
La località più vicina è Denham,
piccola cittadina (e l’unica in questa zona sperduta d’Australia), a circa
I delfini arrivano tutti i giorni a partire dalle 7.30 del mattino, e vengono solitamente organizzati due o tre incontri durante la mattinata con la presenza dei rangers, grazie ai quali i delfini si trattengono per qualche decina di minuti nuotando proprio a pochi centimetri di distanza dalla riva. In questo momento chi vuole può offrire qualche pesce al delfino, in modo molto controllato e limitato per non abituarli a ricevere cibo dall’uomo a scapito del loro naturale stile di vita. Tuttavia i delfini non si avvicinano allo scopo di ottenere qualche pesce, anzi alcuni lo rifiutano, la loro è una presenza curiosa e calorosa.
Durante il giorno i delfini si spingono spesso vicinissimi alla riva, ma senza la presenza dei rangers non si trattengono per più di due o tre minuti. E’ vietato assolutamente toccare i delfini per due motivi: il primo è che l’uomo può trasmettere malattie, il secondo è perché il delfino non addestrato può diventare aggressivo, specie in presenza dei piccoli.
L’intera Shark Bay è diventata patrimonio dell’Umanità: oltre ai delfini infatti, le acque sono popolate da squali, dugonghi, tartarughe marine e altre infinità di specie, facilmente visibili partecipando alle crociere in catamarano che partono dalla spiaggia.
Clima: nella nostra estate è inverno, la mattina fa freschino ma di giorno si raggiungono i 25 gradi. L’acqua è fredda (19-21 gradi), ma si può comunque fare il bagno, e con un po’ di fortuna proprio a fianco di qualche delfino. L’estate è torrida, con temperature che superano i 40 gradi.
Per l’accesso al parco marino della Shark Bay viene richiesto il pagamento di una tassa di 12 dollari australiani a famiglia (€ 7), il ricavato viene utilizzato a tutela dell’intero patrimonio.
6° giorno, Monkey Mia - Dongara
Lunga giornata di trasferimento verso sud. I limiti nel W.A. sono di 110 kmh, ma viste le distanze e lo scarsissimo traffico ho tenuto spesso velocità attorno ai 140-150. Spero di non ricevere qualche multa nei prossimi mesi….
La mattinata è dedicata ad alcune soste nei punti più suggestivi della Shark Bay. Primo tra tutti Shelly Beach, una fantastica e lunghissima spiaggia unica nel suo genere essendo completamente ricoperta da milioni di piccole conchiglie bianchissime ed a Stomatolite, formazioni rocciose nel mare composte da microrganismi che sono gli esseri viventi più antichi del pianeta. Vorremmo andare anche a Eagle Bluff, punto panoramico a picco sull’oceano, ma la strada è chiusa per lavori. A Dongarra ci sistemiamo presso il Lazy Lobster, una spaziosa e fredda villetta ben accessoriata (€ 57, prenotazione diretta).
7° giorno, Dongara - Perth
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Ultime visite del Western Australia: Lancelin per ammirare delle incredibili dune bianchissime, dove tira un vento talmente forte che quasi si fatica a raggiungere la cima. Sembra quasi di essere su una montagna ricoperta di neve. Ci sono vari fuoristrada che si divertono su e giù per le dune ed alcuni appassionati di motocross che fanno salti incredibili.
Proseguiamo per lo Yanchept Np, un parco davvero molto bello, famoso per ospitare gli unici esemplari di Koala allo stato “semi-selvaggio” del Western Australia. Li si possono ammirare facilmente passeggiando su una passerella di legno rialzata e scrutando tra le piante: ce ne sono diversi esemplari, alcuni sonnecchiano altri sono decisamente divertenti e anche piuttosto attivi.
Allo Yanchept ci dovrebbere essere anche molti canguri ma non riusciamo a vederne e quando stiamo uscendo ed ormai abbiamo perso le speranze, ne vediamo un paio sbucare tra le piante. Li seguiamo un pochino e ci portano in un immenso prato dove ce ne sono almeno una cinquantina….incredibile, un’esperienza indimenticabile. Proviamo ad avvicinarci lentamente ma quando si arriva a 3-4 metri scappano saltellando….
Eccoci arrivati a Perth dove visitiamo il Kings Park, infinito polmone verde cittadino, con splendide viste sulla metropoli e sullo Swan River, prima di trasferirci nuovamente al Comfort Inn Bel Eyre; da qui siamo partiti una settimana fa ed in 7 giorni abbiamo vissuto talmente tante emozioni che si fanno quasi fatica a vivere in una vita intera. Il Western Australia è uno stato incredibilmente affascinante, sconfinato e selvaggio….e ne abbiamo visitato solo una minima parte!!