QUESTO ARTICOLO, CHE HO SCRITTO IN OCCASIONE DELLA PRIMA MEDAGLIA D'ORO VINTA DA DOMENICO FIORAVANTI ALLE OLIMPIADI, E' STATO PUBBLICATO SU NUOTO.IT

 

UN URLO LIBERATORIO di [Gianluca Alberani]


Un urlo liberatorio, un pianto di commozione, una medaglia del metallo più prezioso,una vittoria che lo proietta al vertice della rana mondiale, un tempo che significa nuovo record olimpico (e italiano), un tempo che soltanto un altro uomo è riuscito a battere in tutta la storia dei 100 metri rana: questa è in sintesi la splendida serata    passata da Domenico Fioravanti in vasca quest'oggi. Una serata, un minuto e pochi centesimi (46 per la precisione) che da oggi cambieranno la sua vita, quella da  nuotatore; un lungo e interminabile minuto trascorso in apnea da tutti i suoi      sostenitori, da tutti quelli che facevano il tifo per lui, da quelli che hanno sempre  creduto in lui, i quali appena hanno letto "winner in lane 4" hanno gridato di gioia, hanno accompagnato il grido di Domenico, un grido liberatorio, un grido felice, carico di soddisfazione e nello stesso tempo di incredulità.

Bellissima l'immagine televisiva che lo ritrae in tutta la sua esultanza, con quel pugno al cielo e quello sguardo cattivo come per indicare "Ce l'ho fatta, sono io il più forte!" Attimi di    commozione,  pensate questa è la prima medaglia  d'oro azzurra di  Sydney 2000, ma  soprattutto è il primo oro assoluto del nuoto italiano ai giochi (dal 1896 a oggi al massimo un argento con Novella Calligaris nel '72). 

I due telecronisti Sandro Fioravanti (omonimo del campione 23enne novarese) e Luca Sacchi (ex detentore del record italiano dei 400 misti), negli ultimi 20 metri della gara hanno iniziato ad agitarsi, ad urlare a squarciagola  sperando di vedere il grande Domenico trionfare, e questi urli si sono trasformati in lacrime di gioia, di felicità per questo ragazzo che ha iniziato a mettere la testa a posto e a credere nei propri mezzi pochi anni fa, che ai recenti campionati italiani è arrivato secondo nei misti per una banale birra scommessa con Alessio Boggiatto (ottimo quarto quest'oggi nei 400 misti con neo primato italiano.. e ha solo 19 anni!).

Domenico ha stupito tutti, ma non il suo ct Castagnetti che sin dalle batterie era sicuro che il suo allievo ce l'avrebbe fatta, e lui ce l'ha fatta davvero, è riuscito a coronare un sogno che chiunque vorrebbe vedere realizzarsi. Imbarazzatissimo Domenico appena finita la gara ai microfoni della Rai, emozionatissimo sul podio
durante l'inno di Mameli, concreto quando in un'intervista ha dichiarato che è   riuscito a dimostrare che si può vincere anche senza l'uso di sostanze illecite.

Insomma una medaglia d'oro da dedicare a tutti; Fiore (questo il suo soprannome) ha ringraziato in ordine il suo allenatore attuale, quello che lo ha "scoperto" da piccolo, la sua famiglia, la sua ragazza e tutti i suoi amici e tifosi, quindi anche tutti quelli che lo hanno incitato durante quelle due splendide vasche..
        
Scusate se l'articolo è dedicato essenzialmente a questo "eroico" personaggio, ma direi che se lo merita più di ogni altro.
 Da non dimenticare che oggi al medagliere azzurro si sono aggiunte altre due importanti medaglie: 2 bronzi, rispettivamente per il tiratore Pellioli (specialità tiro al piattello fossa olimpica) e per il judoca Giovinazzo ( eroico in quanto aveva il ginocchio sinistro malandato dopo la semifinale). Inoltre degne di lode la vittoria      soffertissima della squadra di basket per 50 a 48 sulla temibile Lituania, la facile vittoria dell'Italvolley (3 set a zero con la Corea del sud), le incoraggianti prestazioni  del canottaggio e della vela. Sconfitte invece per il baseball e per il softball, eliminazioni per la Bellutti nel ciclismo ad inseguimento e posizioni solo di rincalzo       per i nostri atleti impegnati nel triathlon.

Olimpiadi che ci vedono subito protagonisti, con una medaglia d'oro che svelano al mondo l'immenso talento di un "piccolo" atleta che ha sempre creduto nelle sue possibilità..e ognuno di noi spera che la marcia azzurra non si fermi qui..
grazie Domenico!
        

       [Gianluca Alberani]

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