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 Calandra A. Alfredo

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Un nuovo mondo virtuale

Internet è un mondo meraviglioso. Uno spazio infinito dove tutto sembra possibile. Uno spazio dove il tempo ha una strana cadenza. Parole scritte solo qualche anno prima, messaggi persi in quell' etere incommensurabile, siti visitati in un passato recente, tutte quelle azioni virtuali rivisitate nel presente, provocano un senso di stupore, di meraviglia diluita con uno strano senso di nostalgia. È proprio vero; in internet il tempo non ricopre la sua azione, il suo ruolo; in internet il tempo non scorre irrimediabilmente; rileggi un messaggio, una tua frase e solo dopo ti ricordi d’averla scritta tre/quattro anni fa, quando la tua vita era diversa; quando gli eventi hanno stravolto totalmente il tuo equilibrio, in internet tutto è rimasto immutato, intatto. Sarà questo il motivo per cui molti scelgono il “cyberspazio” come luogo ideale all’interno del quale è possibile lasciare  un’ impronta della propria presenza nel mondo, nella convinzione che quella sia una impronta eterna non suscettibile all’ effetto logorativo del tempo nello spazio tangibile e materiale. Dove vanno a finire le parole digitate su una tastiera, quelle stesse parole che rievocano pensieri, azioni, emozioni, esperienze, gioie e dolori e che navigano in uno spazio che non è spazio, in un tempo che non è tempo, anche quando chiudiamo la nostra sessione di lavoro? Bhè, in realtà non è difficile comprenderlo; questo “non-tempo” e “questo “non-spazio” è, alla fin fine, una invenzione ingegnosa dell’uomo che ha trovato il modo di mettere in relazione in maniera completa, innovativa, le singole personalità accorciando le distanze. Il tempo è sempre quello. Lo spazio anche. Ma a me non piace pensare così.  Il mondo di internet: dunque un sito per lasciare una impronta; un spazio per le proprie memorie; luogo nel quale porre in evidenza, con un certo impatto, le proprie esperienze, sensazioni e tant’altro ancora con l’ausilio della multimedialità, questa illustre sconosciuta che dà voce alle nostre emozioni, amplificandole. Domanda: “chi è interessato alla lettura di quei files multimediali che parlano di te? Quanto è importante la visibilità del tuo sito? Quanto è importante il numero dei siti che contengono tra i “preferiti” anche il link del tuo spazio on-line? Quanto è importante quel programma (counter/statistics) che calcola il numero degli utenti che hanno visitato il tuo sito?”. Se non vi è fine di lucro, la risposta è “nulla”! Non ha nessuna importanza la quantità; è indifferente la qualità; ciò che conta è che in quel meraviglioso spazio “inesistente” - si, proprio così…proprio perché internet, a conti fatti, non esiste (!) dato che, in concreto, esso non risponde alle basilari leggi della fisica…tempo/spazio e materia, in un mondo meramente astratto, psicologico – si cerchi e si trovi quella libertà “terapeutica” di porre in “essere” qualcosa che di importante c’è di te o di tuo scrivendo, postando, immaginando, Creando. Creo questo semplice sito, nella grafica e nella struttura, nella speranza che ciò che vi scriverò, riecheggerà nelle menti di persone lontane dalla mia terra, lontane dal mio tempo. Possano fare tesoro, queste stesse, delle mie esperienze tratte dalle mie parole. Vi lascio citandovi un aforisma che è diventato indicativo, oggi, del mio modo di vedere la vita:

 

"La vita e la morte confluiscono in uno, e non c'è né evoluzione né destino; soltanto essere".

Albert Einstein (1879-1955)

 

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