Racchiudere in poche righe la gamma e la complessità delle problematiche psicologiche adolescenziali, è impresa davvero difficile. Si spazia dai rapporti familiari, ai rapporti amicali, ai disagi affettivi, alle problematiche scolastiche, fino all'uso di sostanze e agli atteggiamenti aggressivi. Non vanno inoltre trascurati i fenomeni legati ai disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia, che stanno assumendo dimensioni preoccupanti sia per la loro diffusione che per l'abbassamento dell'età in cui si manifestano. Inoltre, la scarsa capacità degli adulti di riconoscere ed accettare questo tipo di difficoltà nei propri figli o nei propri allievi, tende a far ritardare un intervento che, se tempestivo, faciliterebbe un appianamento del problema, evitando situazioni talvolta molto gravi.
Semplificando, l'approccio psicologico negli adolescenti va incontro alle diverse manifestazioni di disagio che giovani e giovanissimi, con i loro comportamenti, cercano - spesso inascoltati - di manifestare agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, animatori, ecc.)
L'approccio con i ragazzi è necessariamente meno formale, più diretto e amichevole, sintonizzato sul linguaggio giovanile, omologato dal gruppo e dalle "tendenze". Si crea così un rapporto di stima e fiducia che insegnanti e genitori hanno difficoltà a costruire, ma che permette ai ragazzi di esprimere le proprie emozioni, frustrazioni e disagi, entrando in contatto con questi liberamente, ma in un ambiente psicologicamente protetto e accogliente.