La storia del "Cacciatore di Stelle" in Italia


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Alessandro Barteletti
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"Signori, questo è il tipo di caccia che i nostri giovani stanno chiedendo". Con queste parole, Clarence «Kelly» Johnson, capo progettista della sezione Skunk Works della Lockheed, presentò al pubblico la sua più bella "creatura", l'F-104 Starfighter. Era il 1954.
Da allora sono passati quasi cinquanta anni, eppure quel caccia è ancora operativo ed è ancora in grado di competere sul piano delle prestazioni con velivoli di ultima generazione. Un aspetto fondamentale per un intercettore.
La sua storia con l'Aeronautica Militare Italiana inizia nel 1962 e da allora è stato sempre un legame fortissimo. Un aereo controverso, tanto amato e, nello stesso tempo, tanto criticato.
Un mito, una leggenda, che ha scritto tante pagine nella storia dei reparti dove ha

prestato servizio. Piloti, tecnici, chiunque ha, o abbia avuto, in qualche modo a che fare con il «Centoquattro» ne parla con affetto e grande rispetto. Non sono mancati momenti tristi che hanno segnato la sua carriera. A causa delle particolari caratteristiche è sempre stato un aereo difficile da pilotare, un aereo che non accetta mai distrazioni da parte di chi ha l'onore di essere ai suoi comandi. Ed è per questo che gli incidenti sono stati molti, procurandogli la fama di «Bara Volante». Ma chi lo conosce bene preferisce ricordarlo come il «Cacciatore di Stelle».
Attraverso le pagine di questo sito abbiamo cercato di raccogliere informazioni, storie, curiosità e foto per raccontare quello che è stato e quello che ancora sarà...

A. B.

 

 

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