Dr.ssa Nicoletta Vittadini, massmediologa

 Università Cattolica di Milano

 

 

 

 

Media e Identità

 

 

  Ovale: INTEGRAZIONE DELLE ESPERIENZE  
Ovale: MODELLI DEL RACCONTO DEL SE’ Ovale: PROCESSO DI FORMAZIONE DEL SE’ Ovale: GESTIONE PRATICA DEI PROBLEMI
Ovale: INTEGRAZIONE DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI   Ovale: INTEGRAZIONE DEGLI SPAZI DI CONFRONTO

 

PROCESSO DI FORMAZIONE DEL SE’ COME INTEGRAZIONE DELLE ESPERIENZE

Il racconto su di noi si amplia attraverso le esperienze che ci pervengono dai media; essi aggiungono fatti/eventi/informazioni che non avremo altrimenti modo di vivere (opportunità)

Realtà mediatica permette di:

Ø                       Ø                     mettere noi stessi a confronto con esperienze che sono segregate nel nostro contesto sociale.

       Es: la malattia è un’esperienza il più delle volte confinata

       all’interno delle strutture istituzionali; fiction, sevizi di

       informazione, conducono spesso il telespettatore a porre lo

       sguardo all’interno di queste situazioni, di queste realtà;

Ø                       Ø                     ampliare l’orizzonte della nostra esperienza.

Es: pochi hanno visto un bambino denutrito; molti sanno raccontare com’è.

Questo è un evento fuori della nostra esperienza verso il quale noi ci troviamo a esprimere un giudizio, a confrontarci, prendendo una posizione.

I media dissequestrano porzioni di esperienza che nella realtà sono segregate.

Esiste la necessità di conciliare la sfera dell’esperienza diretta ad una sfera che non appartiene alla sfera immediatamente vissuta. Questa mediazione comporta fatica, impegno ed anche turbamenti, disagio.

Problema: difficoltà di conciliare l’esperienza quotidiana dall’esperienza mediatica.

PROCESSO DI FORMAZIONE DEL SE’ COME INTEGRAZIONE DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI

Attraverso i media veniamo in contatto con personaggi, con persone che si presentano attraverso la rete.

E’ una relazione che manca di reciprocità.

In rete costruisco delle nicchie fuori dagli spazi temporali che io mi sono ritagliato; posso interrompere la relazione in funzione della mia decisione.

Sono autonomo nel costruire attorno a figure del mondo dello spettacolo una funzionalità che io ho pensato; interagisco con una persona funzionale a me; ho capacità discrezionale: di ciò che leggo su questi personaggi, colgo e trattengo quanto mi pare consono al mio modo di immaginarlo, di pensarlo.

Il potere comunicativo è sbilanciato nei confronti dell’utente: esiste una relazione di “consumo dei personaggi.”

 

PROCESSO DI FORMAZIONE DEL SE’ COME INTEGRAZIONE DI SPAZI DI CONFRONTO

Storie ed esperienze mediatiche, le narrazioni della fiction, che appare aderente al contesto sociale; storie di vita in diretta (per sensibilizzare o per dare spettacolo): sollecitano e facilitano i modi di confrontarsi su fatti e situazioni simili alla vita quotidiana, suggerendo anche stili di comportamento e soluzioni di problemi. E’ essere chiamati a rispondere, a prendere posizioni rispetto alle reazioni di vicende di vita quotidiana, allargare il confronto con persone della comunità.

Spazi di confronto integrati.

 

MODELLI DI RACCONTO DEL SE’

 

Parte del nostro modo di comporre la nostra identità sociale è il racconto che noi ci costruiamo su eventi e persone.

Le trasmissioni televisive con il pubblico che si racconta: dalla storia di vita di un portatore di handicap che racconta il problema delle barriere architettoniche, al ragazzo che sfoga in pubblico i propri problemi di relazione con i genitori..

Tutto avviene senza filtri, senza mediazioni; le esperienze mediatiche entrano in circolazione e si integrano con la vita quotidiana portando modelli narrativi che semplificano l’esperienza e la riducono in messaggi/modelli stereotipati.

Importanza del recupero della mediazione nel racconto.