Si vogliono qui chiarire
alcuni concetti riguardanti la pratica sportiva per poter
così affrontare nel modo più giusto gli
allenamenti.
Sono ormai alcuni anni
che ci troviamo di fronte a due aspetti opposti di vita
giovanile: da un lato la riduzione di attività
motoria connessa alle nuove abitudini di vita dovute
allinvasione di video giochi, computer e TV fino ad
una vera malattia ipocinetica,
dallaltro linizio precoce di attività
sportiva agonistica, spesso alla ricerca esasperata di un
successo sportivo che se da un lato può assumere
in alcuni casi una notevole rivincita sociale
dallaltro può essere pagato con uno stress
sul piano psicologico mal tollerato dal giovane. E
necessario quindi riportare lattività
sportiva al suo ruolo essenziale nello sviluppo
psico-fisico del giovane coinvolgendo tutto il mondo
sportivo che ruota attorno allatleta.
Lobiettivo da
perseguire è la promozione di una diversa cultura
sportiva; la palestra o il campo da gioco devono essere
per il giovane prima di tutto un luogo di incontro con i
coetanei, una palestra di vita dove si imparano a gestire
le vittorie e le sconfitte in modo sereno e solo
secondariamente un luogo di selezione per
campioni.
Per meglio comprendere
quali sono le potenzialità da sviluppare nel
giovane è necessario ricordare che lo sviluppo,
inteso come accrescimento corporeo, è un fenomeno
non uniforme nel tempo, sia come proporzione che come
velocità. Il tronco cresce più rapidamente
degli arti inferiori nei primi anni di vita, ma poi sono
gli arti a determinare la statura finale
dellindividuo dopo lo sviluppo puberale.
La velocità di
crescita è massima nel primo anno di vita, poi
rallenta e si mantiene costante (cinque sei centimetri
allanno) dalletà prescolare sino alla
pubertà, quando la spinta ormonale determina una
accelerazione fino a 10 12 cm lanno (periodo
molto critico per i dismorfismi del rachide come è
la scoliosi).
La scelta
dellattività sportiva deve fare riferimento
per ogni età a questi dati di crescita, sapendo
come gli aspetti biomeccanici della prestazione sportiva
possono influire sullo sviluppo fisico stesso. Inoltre
è da tenere in considerazione la naturale
predisposizione del giovane verso lo sforzo fisico;
infatti il giovane percepisce meno delladulto
maturo la sensazione di fatica: in allenamento si deve
quindi normalmente evitare di lavorare al massimo e con
sovraccarico.
Lenergia necessaria
per ogni attività motoria deriva da due
metabolismi:
- quello aerobico, che
utilizza e brucia ossigeno.
- quello anaerobico, di
breve durata, senza necessità di ossigeno ma che
accumula acido lattico.
Il metabolismo aerobico
viene valutato con il massimo consumo di ossigeno e la
determinazione della soglia anaerobica:
- il massimo consumo di
ossigeno è la più elevata quantità
di ossigeno che può essere utilizzata
dallorganismo per unità di tempo e aumenta
con le dimensioni corporee ed è strettamente
correlato con la massa magra
- la soglia anaerobica
è il livello di consumo di ossigeno necessario per
determinare accumulo di acido lattico.
Lefficienza
aerobica può essere migliorata con una
attività fisica almeno trisettimanale che
comprenda allinterno del periodo di allenamento
almeno trenta minuti di lavoro al 75% della massima
frequenza cardiaca; inoltre devono essere coinvolte
nellallenamento importanti masse muscolari per
ottenere un adeguato stimolo allenante sulle doti
aerobiche (come avviene nella corsa, nel ciclismo, nello
sci di fondo, nel nuoto, etc.)
Invece le prestazioni
sportive anaerobiche aumentano con letà sia
in senso assoluto che rispetto al peso: tra gli otto e i
quindici anni nei maschi si osserva un incremento del
42%.
Vi sono poi altre
caratteristiche che devono essere sviluppate per ottenere
una buona performance sportiva:
- LA VELOCITA: la
velocità viene migliorata non solo dallo sviluppo
dei processi metabolici, ma anche dalla struttura
corporea e dalla evoluzione del sistema motorio, per
esempio sui 100 m gli incrementi maggiori si hanno tra
gli otto e i nove anni;
- LA FORZA: non tutti i
muscoli si sviluppano allo stesso modo, i più
precoci risultano i muscoli dellarto inferiore
seguiti da quello superiore e infine dal tronco. La
composizione in fibre muscolari dopo i sei anni di
età non presenta variazioni qualitative sino
alletà adulta. Alla pubertà si ha il
maggiore incremento della forza rispetto
alletà precedente ed è più
evidente nel sesso maschile: nelle femmine tra gli 11 e i
13 anni e per i maschi tra i 12 e i 14 anni.
- LA COORDINAZIONE: il
miglioramento delle capacità integrative tra
sistema nervoso centrale e apparato osteoarticolare e
muscolare si verifica anche oltre lo sviluppo puberale in
quanto legato al perfezionamento del gesto tecnico. Il
progressivo miglioramento del rendimento motorio porta ad
un conseguente risparmio energetico.
Un altro aspetto da non
tralasciare riguarda la resistenza dellapparato
locomotore a sopportare un carico meccanico senza subire
lesioni.
Losso del bambino
contiene una quantità proporzionalmente più
elevata di tessuto molle, per cui è malleabile ma
ha una minor resistenza. In particolare le cartilagini di
accrescimento sono ottimi ammortizzatori contro i traumi,
ma presentano una minima resistenza ai carichi in
torsione o taglio. Nelladulto traumi distorsivi
provocano più facilmente lesioni legamentose, nel
bambino è più frequente il distacco osseo a
livello della cartilagine di accrescimento.
Questi dati suggeriscono
di non usare dispositivi di sovraccarico durante
lallenamento e di aumentare lintensità
del lavoro lentamente e progressivamente.
Numerosi sono gli studi
scientifici effettuati sugli atleti che hanno evidenziato
gli effetti positivi dellallenamento, sia sulle
qualità aerobiche che su quelle anaerobiche e
sulle altre capacità motorie anche a sette
otto anni di età purché sufficientemente
intenso.
Ladattamento
cardio-circolatorio come è noto comporta un
aumento del volume cardiaco e dello spessore delle
pareti; la ventilazione polmonare con lallenamento
diminuisce per uno stesso carico.
A livello muscolare
aumenta lattività enzimatica in funzione
dello stimolo specifico.
Le prestazioni in gara
dei giovani migliorano probabilmente più in
funzione di un perfezionamento dello stile che non per le
modificazioni organiche. Vi sono dei movimenti molto
tecnici che è bene incominciare ad acquisire in
epoca precoce (seconda infanzia) perché esiste una
capacità di apprendimento molto elevata (ad es.
lanciare palle di dimensione diversa, imparare a correre
controllando la palla, reagire a segnali ottici o
acustici, sciare su neve di consistenza diversa,
pattinare su rotelle, fare percorsi ad ostacoli,
etc.).
Risulta quindi evidente
come sia importante allenare il giovane alla conoscenza
di gesti e tecniche sportive diverse.
Da non tralasciare
laspetto psicologico ed educativo svolto
dallattività sportiva, infatti, attraverso
la pratica sportiva è possibile un ampliamento
delle conoscenze anche sul piano sociale.
Lattività sportiva, specie di gruppo,
rappresenta un elemento estremamente valido per
permettere linserimento sociale di giovani che
presentano fenomeni di timidezza ed introversione. Allo
stesso modo soggetti particolarmente vivaci e scoordinati
possono trarre giovamento dalla pratica di alcune
attività sportive quali judo, karate, scherma e
pallacanestro.
Lallenamento
è anche un mezzo per controllare leccesso di
grasso corporeo, spesso ci sono combinazioni di errori
alimentari con riduzione di attività sportiva. Per
mantenere un peso ideale, a partire dalletà
infantile e continuando in età adulta, è
importante effettuare unattività sportiva
che previene in parte le malattie cardiovascolari e
metaboliche e migliora la qualità della
vita.
Concludendo possiamo
ribadire come un buon allenamento deve tener conto sia
delle capacità fisiche da potenziare, sia
dellaspetto psicologico
dellatleta.
Le sedute settimanali con
un impegno intenso di almeno trenta minuti, adattato
alletà della persona, devono essere almeno
tre per ottenere un significativo miglioramento delle
capacità motorie.