Il popolo Palestinese è ancora una volta soggetto ad una
sanguinosa e furiosa aggressione da
parte dell’entità sionista. Fin dall’usurpazione della Palestina più
di mezzo secolo fa, il popolo palestinese è stato sottoposto ad una
sistematica campagna di terrore e di usurpazione dei propri diritti. Essi
sono stati e vengono uccisi, mutilati e rimossi dalla loro terra.
L’ultimissimo capitolo di questa tragedia umana è rappresentato
dall’uso contro il popolo palestinese della potente macchina militare
sionista, equipaggiata con apparati di repressione, distruzione e terrore.
Macchina militare usata per far fronte ad uomini, donne e bambini indifesi
nei territori occupati. L’obiettivo
è quello di distruggere il morale e lo spirito di resistenza del popolo
palestinese per forzarlo ad arrendersi e terminare la propria legittima
lotta per la liberazione della propria terra, diritto scolpito nello
statuto delle leggi internazionali dell’ONU. E’
deplorevole che questa nuda aggressione sia condotta con impunità davanti
allo sguardo di tutta la comunità internazionale, che sembra aver girato
lo sguardo alle atrocità perpetrate dal regime sionista, e davanti alla
tacita approvazione di quella superpotenza dispotica che dichiara
di essere protettrice dei diritti umani e della democrazia nel mondo. Nella
sua flagrante aggressione contro il popolo palestinese, il regime sionista
ha commesso gravi abusi dei diritti umani, dimostrando totale disdegno per
qualsiasi norma, trattato o convenzione internazionale. I
paesi Arabi ed i governi dei paesi musulmani, anche essi testimoni di
tutto quanto sta accadendo, hanno dimostrato una totale carenza di senso
di responsabilità, di comando e di iniziativa nel prendere misure
adeguate e decisioni efficaci contro l’entità sionista ed i suoi
sostenitori. Nel
chiamare la libera gente del mondo a far sentire le loro voci di
protesta e di condanna per i crimini commessi contro il popolo palestinese,
li esortiamo ad aiutare e sostenere questo popolo oppresso, sia
materialmente che moralmente. Chiamiamo
in particolare i Musulmani, a riunire le loro forze ed unirsi contro la
minaccia sionista. Nessuna energia deve essere risparmiata nel venire in
aiuto dei fratelli palestinesi e tutte le forze a disposizione devono
essere usate. Questo
è il minimo che si può fare come dovere religioso quando un fratello è
soggetto all’oppressione, figuriamoci se poi si parla di pura
aggressione. Chiediamo
a coloro che sono responsabili nel prendere decisioni nei paesi islamici
di: 1-
Prendere provvedimenti ben definiti e posizioni a livello pratico
in tutte le possibili direzioni affinché si possa far pressione
sull’entità sionista ed i suoi sostenitori allo scopo di porre fine
all’aggressione del popolo palestinese.
Pressione politica,
economica e militare deve essere fatta senza ritardo. I paesi islamici
devono impegnarsi al massimo per raggiungere quest’obbiettivo. Il minimo
che si potrà fare è il seguente: a.
Paesi musulmani e arabi che hanno rapporti diplomatici ed economici
con l’entità sionista devono immediatamente troncare questi rapporti. b.
Abrogazione da parte dei paesi arabi di quei progetti economici
intrapresi con gli Stati Uniti sotto la loro pressione. Progetti che hanno
dissipato i diritti del popolo palestinese. L’opzione di guerra contro
il regime sionista deve essere tenuta aperta. c.
Boicottaggio di prodotti americani, e prevenzione dell’entrata di
questi prodotti in paesi arabi e musulmani, come conseguenza
dell’appoggio dell’amministrazione americana all’aggressione
sionista. 2-
Implementazione di provvedimenti pratici allo scopo di sostenere il
popolo palestinese nella sua resistenza al furioso attacco sionista. Tra
le azioni più importanti includiamo: a.
Formazione di una riserva di fondi per il sostegno dei palestinesi.
Tali fondi saranno messi a disposizione per l’acquisto non solo
di materiali per far fronte alla situazione d’emergenza attuale ma anche
per aiutare i palestinesi nel continuare la loro resistenza contro le
forze di occupazione sioniste. b.
Sostenere il Jihad palestinese con forniture di armi per i
combattenti affinché possano difendersi e resistere e, se Dio vorrà,
sconfiggere le forze di occupazione. L’apertura delle frontiere con la
Palestina per permettere, ai volontari che lo desiderano, di unirsi alla
lotta contro i sionisti allo scopo di scacciarli dalla Palestina e
liberare quelle terre considerate care e sacrosante. c.
Usare tutti i mezzi politici e di propaganda (media) nella guerra
contro l’entità sionista con conseguente mobilitazione delle masse. Per
finire come conseguenza del nostro dovere religioso chiediamo a tutti i
religiosi Imam di moschee e centri islamici che sono attivi nell’arena
islamica in tutta Europa di : 1-
Pregare Iddio affinché conceda la vittoria agli oppressi e a
coloro che sono considerati deboli ed allevi la situazione dei nostri
fratelli e sorelle palestinesi
intenti a liberarsi dal gioco sionista. 2-
Designare questo Venerdì (12-4-2002) come: il giorno della
solidarietà per il popolo palestinese. 3-
Organizzare proteste, dimostrazioni, marce, ecc. che condannino il
terrorismo praticato dal regime sionista. Preghiamo
Allah il Sublime affinché unifichi le voci dei musulmani e li renda
capaci di serrare i ranghi davanti all’aggressione sionista. Preghiamo
Allah di alleviare la pena e la sofferenza dei nostri fratelli e sorelle
palestinesi e di portare alla distruzione i nostri nemici ed i nemici
dell’umanità. “Allah
è un eccellente patrono ed aiuto” L’Associazione
di Ulama Musulmani in Europa Londra
26 Muharram 1423 (11- 4-2002)
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