Comunicato dell'Associazione Islamica
"Ahl-Al-Bayt" Bismillah
er-Rahman er-Rahim Le
vicende legate agli ultimi avvenimenti a partire dall’11 settembre,
hanno portato alla ribalta l’Afghanistan e l’attuale regime dei
cosiddetti 'talebani' che “occupa” la quasi totalità del paese. I
mass media occidentali definiscono "islamico" l’attuale
regime di Kabul anche essendo a conoscenza
delle sue malefatte. Infatti
i 'talebani' con il loro comportamento forniscono dell’Islam quella
immagine negativa che l’Occidente desidera che abbia. Essi sono una
iattura per l’intero mondo islamico. Se essi dovessero rimanere
definitivamente al potere ciò non gioverebbe a nessuno, tranne che ai
nemici e denigratori dell’Islam. I 'talebani' sono stati
abbondantemente finanziati dagli U.S.A., tramite l’Arabia Saudita, che
come anche i più sprovveduti sanno, è il "portavoce
americano" nel mondo islamico. Recentemente, anche la stampa
nostrana parlando degli ultimi avvenimenti, ha ricordato come i
cosiddetti 'talibani' sono stati sponsorizzati dagli U.S.A. Nelle
zone del paese occupate dai 'talibani' si sono avuti dei segni tangibili
del loro odio verso gli altri musulmani che non condividono e denunziano
le loro efferatezze, tra le quali: il massacro di tutto
il personale dell’Ambasciata Iraniana e dell’Hojat-ol-Islam Magari.
Questi crimini commessi con disonestà e crudeltà hanno rivelato agli
afghani il laido volto dei 'talibani'. Essi
sono legati alla ottusa e oscurantista setta wahhabita come dimostra il
loro comportamento sociale. Nelle zone da essi controllate le donne non
possono studiare e sono state private dei loro diritti più elementari,
hanno privato la gente dei loro diritti religiosi ed hanno arrestato
alcuni Imam della Preghiera collettiva nelle Moschee. I
'talibani' hanno una idea della religione che niente ha a che vedere con
l’Islam, commettono degli atti che sono grotteschi e, con grande
ignoranza, attribuiscono questa loro “pietrificazione spirituale”
all’Islam nel cui nome commettono tanti crimini ed angherie
pretendendo in tal modo di salvare l’Afghanistan. Da
un lato c’è l’arroganza degli U.S.A., dall’altro l’ignoranza,
la malafede e l’ipocrisia dei cosiddetti 'talebani': due facce della
stessa medaglia.
Discorso
dell’Ayatollah Khamenei La Guida della Rivoluzione Islamica in Iran, Seyyed
Ali Khamenei in un discorso tenuto in occasione di un incontro con le
famiglie dei Martiri e degli invalidi di guerra delle Forze Armate
iraniane, ha ribadito la necessità di avviare una lotta seria e
universale contro il terrorismo. Egli, soffermandosi sul problema scottante di
questi giorni, ha condannato le affermazioni delle autorità di
Washington poiché esse derivano da una logica errata ed inaccettabile,
specialmente per quel che concerne la definizione del terrorismo. La Guida Suprema ha
giudicato "superbe ed
arroganti" le affermazioni delle varie autorità statunitensi,
affermando: “La Repubblica
Islamica dell’Iran non ritiene sinceri ed affidabili gli americani
nella lotta al terrorismo e pertanto non parteciperà ad alcuna
iniziativa che sia guidata da loro.” L’Ayatollah Khamenei ha
proseguito: “… l’umiliazione
del governo statunitense, non giustifica le affermazioni superbe ed
irresponsabili delle autorità di questo paese. Gli U.S.A. debbono
sapere che con simili affermazioni non possono ingannare l’opinione
dei paesi indipendenti." L’Ayatollah Khamenei
nell’esaminare le parole di Bush che aveva affermato che chi non sarà
con l’America sarà con i terroristi, ha spiegato: “Questa
logica è errata dato che al fianco dell’America ci sono paesi che
sono di gran lunga più pericolosi di ogni sorta di terrorista. Coloro
che dirigono il regime oppressore sionista - ha chiarito la Guida - sono si a fianco dell’America, ma è anche vero che sono stati e
sono tutt’ora i mandanti e le menti dei crimini più orribili." Il Wali Faqi, rispondendo
esplicitamente alle parole di Bush che aveva invitato i paesi del mondo
a schierarsi con gli U.S.A., pronunciando la frase “o con noi o contro
di noi”, ha ribadito: “Non
siamo con voi ma non siamo neanche con i terroristi." Egli ha aggiunto: “Nella
logica dell’America le stragi di Sabra e Shatila e di Qana ed ancora
l’eliminazione selettiva dei leader palestinesi non sono definiti atti
terroristici, mentre invece le azioni di difesa di un popolo che vuole
la libertà vengono bollate come tali”. L’Ayatollah Khamenei,
soffermandosi sulle dichiarazioni delle autorità americane che hanno
affermato che non esiste terrorismo positivo o negativo e che ogni forma
di terrorismo va condannata, ha spiegato: “
La stessa politica statunitense dimostra che non sono sinceri in questa
loro affermazione." "Quando il 3 giugno 1988 - ha
proseguito l'Ayatollah Khamenei - l’incrociatore
statunitense “Vincens” abbatté l’airbus dell’Iran Air uccidendo
300 persone innocenti, le autorità americane non solo non aprirono un
caso sulla questione ma diedero una "medaglia al coraggio" al
capitano della nave. Questo dimostra che, quando serve agli americani
stessi, il terrorismo viene anche premiato”. La Guida ha inoltre
criticato duramente la propaganda sviluppatasi contro i musulmani dopo
l’11 settembre, qualificandola come deplorevole e dannosa. Egli,
riferendosi al governo americano, ha formulato la seguente domanda:
"Nelle prime ore dopo gli attentati di New York e Washington, avete
subito accusato i musulmani. Ma se i vostri servizi segreti sono davvero
così bravi da individuare i colpevoli dopo poche ore, perché non hanno
individuato gli attentatori durante la fase preparatoria che sarà
durata mesi o anni?” L’Ayatollah ha poi
espresso il suo stupore per il termine “crociata”
usato dal presidente americano, ricordando: “…se
tale termine non è stato usato 'intenzionalmente’, mi chiedo perché
il presidente di un paese civile debba parlare in tal modo senza badare
a ciò che dice." "Perché diffondete nel mondo - ha continuato la Guida della Rivoluzione - solo i nomi degli indagati musulmani negli attentati, senza pubblicare
anche i nomi degli occidentali coinvolti nella vicenda? Come pretendere
poi che i musulmani non siano attaccati e insultati dalla gente?" La suprema Guida iraniana
ha poi ritenuto "arrogante ed
insolente" la richiesta degli americani ai paesi del mondo per
aiutarli nella lotta al terrorismo, affermando: "Non capisco perché tutti i paesi debbano impegnarsi a difendere gli
interessi degli U.S.A. E’ proprio questa arroganza che ha reso gli
statunitensi odiosi in molte parti del globo: proprio recentemente
abbiamo visto a Durban gente di tutto il mondo che manifestava il suo
rancore contro gli Stati Uniti ed i loro alleati.” Il Sommo Ayatollah,
elogiando la posizione presa dal governo della Repubblica Islamica
dell’Iran dopo l’11 settembre, ha continuato: “La
Repubblica Islamica dell’Iran non fornirà alcun aiuto agli U.S.A. e
ai loro alleati.” Riferendosi poi ai 23 anni di complotti,
intrighi e sanzioni statunitensi contro l’Iran ha detto: “voi
che avete sempre complottato per danneggiarci, adesso vi permettete di
chiederci aiuto per attaccare il sofferente, addolorato e vicino paese
dell'Afghanistan?" La Guida della
Rivoluzione ha poi continuato:
"Il governo degli Stati Uniti con il pretesto di individuare dei
sospetti, sul cui coinvolgimento non esiste la minima prova, vuole
attaccare l’Afghanistan per aprirsi un varco nella zona per poter
attuare i suoi sogni imperialistici. Attaccando la regione - ha
aggiunto Khamenei - gli americani vogliono anche minacciare coloro che hanno sostenuto la
difesa legittima dei palestinesi contro i sionisti”. Ritornando alla questione
del terrorismo, l’Ayatollah Khamenei ha ritenuto un dovere religioso
combatterlo, ribadendo che però per questa lotta bisogna avere una
guida affidabile, e che di certo gli U.S.A. non hanno la sincerità e la
competenza per guidare la lotta universale al terrorismo. “Pertanto - ha proseguito - la
Repubblica Islamica dell’Iran non parteciperà a nessuna iniziativa,
inerente a questo tema, che sia guidata dagli Stati Uniti." Il sommo Ayatollah ha
ricordato che l’O.N.U., a condizione che non si sottometta al volere
delle potenze come gli U.S.A., può guidare la lotta internazionale al
terrorismo. La Guida della
Rivoluzione Islamica in Iran, definendo “pesante”
la responsabilità del mondo islamico nella lotta al terrorismo, ha
annunciato che l’OC.I. (Organizzazione dei paesi islamici) si occuperà
indipendentemente del problema. L’Ayatollah Khamenei,
alludendo al fatto che il popolo afgano ha lo stesso diritto alla vita
di tutti gli altri popoli del mondo, ha concluso: "il popolo coraggioso dell’Afghanistan non deve essere sacrificato
sulla via degli interessi delle superpotenze”.
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