IN VINO VERITAS

Sulla rivista Famiglia Cristiana n.20 del 1994 in risposta ad un articolo in cui si sosteneva che i Testimoni di Geova non possono votare pena l'espulsione c'è una intervista a Paolo Piccioli della Società Torre di Guardia, è una intervista istruttiva (la verità dei tdg cambia a seconda dell'interlocutore) ma anche da gustare, perciò la riporto integralmente:

«Quando si parla di noi lo si fa sempre attraverso i fuoriusciti, i quali sono pieni di livore nei nostri confronti» ribatte Paolo Piccioli portavoce italiano della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova che nega categoricamente qualsiasi imposizione agli adepti in questo o in altri ambiti: «Noi esponiamo le fondamentali verità bibliche poi ognuno singolarmente assume dai Vangeli le proprie convinzioni. Come cristiani siamo neutrali non facciamo parte del mondo pertanto un distacco dalle cose secolari si assume inevitabilmenle. Non ci servono riferimenti esplichi o impliciti al volo o al non-voto E poi anche la Chiesa nel secolo scorso aveva invitato i cattolici italiani a non votare col non expedit di Pio IX.

-Esistono indagini su chi vota? «No, non ci sono. Non abbiamo organi investigativi nè potremmo farlo. Noi educhiamo le coscienze non controlliamo i singoli Testimoni che, fino a prova contraria, si comportono fedelmente ai Vangeli.»

-Nega dunque l'esistenza di espulsioni causate dall'aver votato «Sono Testimone da quarant'anni e non conosco personalmente nessuno che sia stato disassociato per questo motivo. E chi lo afferma per noi non è attendibile»

-Però esistono delle vostre pubblicazioni che parlano delle elezioni a partire da quelle scolastiche «No. Le ho già risposto: le nostre pubblicazioni insegnono solo i principi fondamentali del Vangelo: dicono che il cristiano è neutrale e basta».

Ma cosa dicono le pubblicazioni dei Testimoni di Geova che coloro che sostengono la tesi della obbligatorietà del non-voto sicuramente hanno letto e che probabilmente il sig.Piccioli avrà letto ma forse non ricorda?

Cominciamo con La Torre di Guardia del 1959 che in un articolo dal titolo Mettiamo al primo posto gli interessi del regno, a pag 743 parla del: «...rifiuto dei testimoni di Geova del passato di adempiere doveri patriottici come il voto, il saluto alla bandiera e il servizio militare...» L'ammissione della pratica dei Testimoni di Geova è appena mascherata da quel fuorviante «del passato». Naturalmente non c'è alcuna condanna del rifiuto di votare nè riconoscimento della necessità di mutare comportamento!

Ed infatti alcuni anni dopo si ribadisce lo stesso concetto, La Torre di Guardia del 1964, pag 660 afferma: « I Testimoni di Geova non prendono parte alle votazioni durante le elezioni. Non sono parte del mondo. Essi non compromettono la loro neutralità in questioni di politica, comunque, se vanno alle urne e annullano in qualche modo la scheda, cancellandola e scrivendo ad esempio su di essa le parole "Sono per il regno di Dio"» Quì si suggerisce addirittura cosa scrivere sulle schede se si fosse costretti ad andare fisicamente alle urne.

Il libro Uniti nell'adorazione del solo vero Dio (Stampato nel 1983) pag166 §12 sostiene che i Testimoni di Geova : «Non interferiscono nelle decisioni altrui di iscriversi a un partito politico, presentarsi come candidati o votare durante le elezioni. Ma dato che Gesù disse che i suoi discepoli 'non sarebbero stati parte del mondo' i testimoni di Geova non partecipano ad alcuna attività politica.» La contorta frase in 'geovese', tradotta suona così: "i Testimoni di Geova non partecipano ad alcuna attività che essi considerano 'politica', chi lo dovesse fare non è più un Testimoni di Geova, in tal caso sarebbe considerato come espulso dalla congregazione, e perciò allora può fare quello che vuole". Conseguentemente La Torre di Guardia del 1 Dicembre 1989, pag 13 § 16 parlando di quelli che si sono allontanati dai Testimoni di Geova o ne sono stati allontanati afferma: «Altri sono felici di non dover più essere diversi per quanto riguarda la neutralità cristiana e l'uso errato del sangue. Oh, che libertà! Ora possono persino votare per uno dei partiti politici della "bestia selvaggia"» Se gli ex-TdG sono liberi di votare non dovendo più essere «diversi», ne consegue che i Testimoni di Geova non sono liberi di votare perchè sono «diversi».

Nell'opuscolo I testimoni di Geova e la scuola, (prima edizione) , al capitolo Saluto alla bandiera, inni e votazioni al sottotitolo Incarichi elettivi: è esposto il pensiero dei Testimoni di Geova sull'esercizio del voto nella vita scolastica: «In molte scuole gli studenti vengono eletti per votazione a certi incarichi...Lo scopo è quello di abituare i ragazzi ai meccanismi della vita politica. Comunque i giovani Testimoni non prendono parte alla politica nella scuola, non accettando incarichi elettivi e non dando il voto ad altri.» Così i giovani vengono abituati a non partecipare alle votazioni.

In quanto all'affermazione, contenuta nell'intervista su riportata, secondo cui i Testimoni di Geova non fanno indagini se questo può essere vero (?!) per il semplice aderente non lo è per i sorveglianti del popolo geovista, basti citare il manuale ad uso riservato per i sorveglianti dei Testimoni di Geova siglato Ks 77 a pag 68 all'inizio del sottotitolo Udienze del comitato giudiziario: «RICORDATE: Ci sono casi che il corpo degli anziani ha la responsabilità di investigare ...» (il termine 'ricordate' tutto maiuscolo è nel testo!)

Più chiaro di così!...

Veramente se in vino veritas il sig. Piccioli è astemio e perciò farebbe bene a seguire il consiglio apostolico: «Smetti di bere soltanto acqua, ma fa' uso di un po' di vino a causa... delle tue frequenti...» amnesie!. Se di amesie si tratta!?

Mario Mariani