(from the letter published on Audiophile Sound, 2004 March issue -with 1 year of delay-, in italian)

Visiting Franc Kuzma:

Che ne sapevo io, quando mi sono innamorato di mia moglie, che nella sua terra d'origine, il piccolo stato di Slovenija, tra i -soli- due milioni di abitanti c'era anche uno stregone, capace di fare giradischi tra i migliori al mondo?

Che ne sapevo io allora, in cui andavo fiero del mio CD player Rega Planet, che un giorno l'avrei considerato un "giocattolo" in confronto ad un buon sistema analogico, magari neanche troppo costoso?

Ebbene, sono i casi della vita, che mi hanno portato ad approfondire le qualità di questa terra e della sua gente, e a cercare di balbettare qualche parola nella loro -difficile- lingua slava. Ed è stata la mia "nuova" passione per l'analogico (una rivelazione per una persona nata -come audiofilo- e cresciuta nell'era del CD) che mi ha portato a fare la conoscenza personale di Franc Kuzma. Ed è così che ieri (gennaio 2003) mi sono ritrovato alla guida di un gruppo di analogicisti convinti in "pellegrinaggio" verso il tempio di Kuzma, a 40 km da Ljubljana. Sebbene il suo "atelier" non sia un negozio aperto al pubblico, l'accoglienza è stata calorosa, anche se la simpatica invasione italiana era forse eccessiva per le capacità della stanza. Gli Sloveni sono gente concreta, che non si perde in convenevoli, e così -quasi d'improvviso, ci siamo ritrovati in poltrona ad ascoltare Satchmo, che ci scherniva con la sua rauca risata. Era lì, davanti a noi, a suonare la "St. James infirmery" del suo "maestro" King Oliver e a scaldarci i cuori d'emozione. Passando alla classica subito scivola sul piatto la ristampa di "Witches Brew" con l'orchestra di ... che esegue *per noi* la ... di ...Durante il viaggio ci eravamo fermati a comperare degli LP e la gioia è tale che, come bambini, subito vogliamo aprire l'ultimo regalo per ascoltare proprio quello. E così nella stanza compare Kiril Kondrashin, a deliziarci con il Capriccio Spagnolo di Rimsky-Korsakov. Bellissimo! Chissà se a casa riusciremo a riascoltarlo sui nostri impianti... Il discorso si fa serio ed ecco apparire lei in persona, Sheherazade, la registrazione "reference" per eccelenza (RCA LSC).Wow! La musica prosegue, ognuno chiede di sentire quello che gli piace di più. Ad un certo punto un pazzo vuole sentire i Led Zeppeling e Kuzma, per accontentarlo meglio, addirittura aumenta il volume! Pazzesco: era come trovarsi in un campo di battaglia, in cui spari, mitraglie e bombe ci attaccavano da tutte le parti.Dinamite pura. Per fortuna, con un ammutinamento di gruppo, riusciamo a sostituire quel disco con il buon vecchio Harry Bellafonte, e così ci immergiamo un po' nell'atmosfera elettrizata della Carnegie Hall.

Ma perchè vi racconto queste cose? Magari voi sareste più interessati a sapere *con che cosa* abbiamo ascoltato queste cose? Il fatto è che nessuno di noi riusciva a interessarsi più dell'"impianto". La musica era così bella, così "facile", nel senso di naturale e completa, che tutta la nostra "audiofilia" era andata -finalmente?- a farsi benedire! Per onor di cronaca, però, vi dirò che c'era una testina Kuzma MC Ref (una versione custom della Shelter 901, o Crown Jewel SE, che dir si voglia), fermamente ancorata al nuovo braccio tangenziale su cuscinetto d'aria, che tanto successo ha riscosso ai recenti Show di Londra e Las Vegas. Il suo nome probabilmente sarà "Air Line" e la commercializzazione comincerà in Maggio 2003. I dischi invece venivano fatti ruotare dal Kuzma XL, il top della gamma, un bestione di più di 40 kg! Il segnale veniva equalizzato secondo la curva RIAA dal pre phono Conrad Johnson Premier Fifteen, e quindi ulteriormente amplificato dal pre linea Premier 17LS, sempre a valvole. Quindi passava al finale di potenza, che era uno dei marchi emergenti nel mondo dei mostri a stato solido: il GamuT D200. Purtroppo, come Kuzma ci aveva già anticipato, non disponeva al momento di casse di riferimento assoluto, e quindi abbiamo dovuto "accontentarci" delle AudioStatic Wing (veramente trasparenti, ma con una posizione di ascolto "perfetto" molto limitata e forse un po' troppo poco potenti per la grandezza della stanza) alternate alle JMLab Utopia Mezzo (più potenti ma meno raffinate). I cavi di segnale e potenza erano tutti i top della Transparent. A tal proposito uno di noi ha portato i suoi cavi e Kuzma ci ha lasciato anche giocare con il suo impianto, tanto per confrontarli con i Transparent (un confronto veramente ad armi pari). Certo il sitema ascoltato era da sogno, e quindi impossibile per i comuni mortali come noi. Però, per una volta, lasciateci sognare!

C'è poi da dire che Kuzma fa anche prodotti più "umani". La sua avventura è infatti cominciata nel lontano 1985, con la produzione del giradischi Stabi e braccio Stogi, nato per competere con un certo Linn LP12. Ed è stato sul campo che questo giradischi ha conquistato la sua fama, ottenendo nel 1995? la nomination come "A Class, Recomended component" di Stereophile. Il modelo successivo invece, il Reference, estremizza la stessa filosofia (controtelaio flottante) con l'uso di materiali sintetici e masse maggiori. L'anno scorso ha vinto il premio di miglior sistema analogico (assieme al braccio Graham 2.2) del sito enjoythemusic.com ed è attualmente sotto stretta osservazione di una delle più famose riviste di hifi (assieme al braccio Triplanar). Poi è arrivata la filosofia "rigida", con il top XL e l'entry level Stabi S con braccio Stogi S. Proprio per questa nuova filosofia Kuzma ora ha sviluppato il braccio tangenziale, che sarà destinato a collezzionare molti premi e molte maledizioni, non solo da parte dei concorrenti ma anche delle mogli dei felici possessori, che si troveranno un belcompressore d'aria (con tanto di filtro depuratore) in giro per la casa, possibilmente in una stanza vicina al soggiorno (che ne so, magari sotto il letto matrimoniale?).

L'ascolto proseguiva rapido, le ore passavano senza accorgesene e Kuzma, da buon ospite, ci offriva del buon vino, o birra, o succhi (per gli astemi?!) ma noi non riuscivamo a distrarci. Abbiamo accettato solo dell'acqua, non qualsiasi, ma la Radenska, la famosa acqua slovena "naturalmente gassata", che riesce a dissetare con pochi sorsi, tanto è ricca. In effetti davanti un tale ascolto, ci pareva impossibile andare in cerca di gusti raffinati, fragranze esotiche o che altro. Solo della buona, pura, acqua poteva accompagnare quella musica così concreta e... "vera". L'ora era tarda, ma sulla via del ritorno abbiamo trovato dei preziosi minuti per fermarci in altri negozi di LP a Lubiana, tanto per comperare dell'altro "cibo per l'anima". Poi solo i saluti e i sorrisi conpiaciuti, per aver potuto gustare insieme una simile esperienza. E pensare che in Italia la distribuzione di Kuzma trova molte difficoltà... per fortuna ci viene in aiuto mamma Internet!

Beati coloro che potranno permettersi questi prodotti artiginali, nati dalla passione e senza inutili fronzoli o pesanti strutture di marketing. E beati coloro che potranno sentire il Kuzma Air line: the direct flight to paradise!



P.S. Copia della lettera pubblicata su Audiophile Sound si trova qui e qui.


Tino © May 2007