Agira e la sua storia. Viaggio all'interno di una cittadina in provincia di enna
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BIBLIOTECA PIETRO MINEO

La Biblioteca Comunale fu istituita il 18/05/1799 dal Prevosto Pietro Mineo, il quale lascio per la biblioteca un fondo cospicuo in numero e qualità di volumi.

Nel 1823, i libri giacevano ancora nel quarto inferiore della casa del barone Francesco Mineo ammassati nella terza stanza. Fortunatamente il Dr. Francesco Emmanuele Scavone parlò con l'erede barone Ferdinando Mineo, e assieme a Francesco Scriffignano Bianco, al barone Zuccaro Francesco, al Sindaco avv. Giuseppe Sinopoli, al cavaliere Gaetano Bertolo e ad altri, procurò tre stanze dell'Ospedale S. Lorenzo, e predisposero tutto per l'apertura della biblioteca, che fù inaugurata il 14/5/1826, nel corso del secolo fu sede dell'Accademia Agirino-Diodorea.

Dopo il 1870 restò a lungo trascurata, e il 4/8/1904 sarebbe stata distrutta dal fuoco durante una sommossa popolare. Nel 1907 il Consiglio Comunale aveva deliberato la sua svendita, ma mons. Pietro Sinopoli Di Giunta la evito e la apri al pubblico nel 1928. Dal dopoguerra a tutti gli anni sessanta la tenne in vita la paziente opera del dr. Gioacchino Greco.

Agli inizi, e per tutti gli anni settanta la biblioteca resto chiusa , dal 1977 la biblioteca è stata riaperta al pubblico con sede nei locali del Motel Turistico Regionale sito in via Circonvallazione.

Una visita alla biblioteca può permettere di ammirare le belle miniature dei codici qui conservati. Si segnalano particolarmente due codici: - Psalterio della B. Maria Vergine. Codice in latino e in francese dei primi anni del XV secolo con miniature franco-fiamminghe. In origine dovevano esserci sette grandi scene miniate, ne rimangono quattro: 

Strage degli innocenti.

Crocifissione.

Madonna con bambino.

Cristo giudicante.

Codice di Giustino, XV sec., frontespizio.

Giustino, Epitoma in Trogi Pompeij Historias; Lucio Anneo Floro, Epitomia in Tìtum Livium; le due opere sono riunite in un grosso volume in folio con una ricchissima miniatura sul frontespizio. Miniatura napoletana della metà del XV secolo.

L'appartenenza al fondo Mineo induce a pensare che queste opere siano state aquistate al mercato napoletano nel '700; solo in questa data sarebbero arrivate ad Agira.

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