Perché qualcuno ha pronunciato questa frase.. divenuta una massima ?
Non so quale fosse il significato originale, però echeggia nella mia mente in
questi giorni.
Mi sono chiesto che cosa potrebbe succedermi se decidessi di ribellarmi al
flusso.
Io sono
io, semplice a dirsi.. ma quanto sono veramente io?
Non ho
certamente costruito il mio corpo, ne ho deciso l'architettura del mio cervello,
scrigno di ogni mio pensiero e decisione.
Questo hardware è si è costruito da solo, utilizzando le informazioni
genetiche ereditate dai miei genitori.
Queste,
oltre ad essere architetti del mio corpo, mi hanno anche trasmesso
l'intelligenza arcaica: l'istinto, potente consigliere se non addirittura
sovrano, di ogni decisione.
Ho poi immagazzinato
informazioni, fin dal primo istante di vita, queste hanno tracciato i primi
collegamenti tra i neuroni del mio cervello, autostrade per lo scorrere del
pensiero futuro mentre le emozioni, controllate dall'istinto, hanno fissato le
informazioni più significative, accumulandole nella memoria.
Le esperienze vissute, l'educazione, i premi e le punizioni ricevute per le mie
azioni e per il mio pensare hanno completato l'opera e mi hanno reso quello che
sono ora.
Sicuramente,
se avessi vissuto in un ambiente diverso da quello nel quale sono
cresciuto, sarei diverso da come sono ora.
Se avessi vissuto nella media borghesia americana parlerei inglese, avrei
respirato gli ideali della religione protestante, non avrei amato gli stessi
amici e amiche che ho amato qui.
La stessa cosa sarebbe successa se fossi cresciuto in Russia o in India o in
Cina, tradizioni, educazione, esperienze diverse, mi avrebbero sicuramente reso
diverso.
Ricapitolando:
non ho deciso niente in merito al mio corpo, non ho costruito la mia
intelligenza istintiva, non ho deciso che tipo di educazione ricevere....
Quand'è
che faccio scelte veramente mie?
Se è vero
che siamo istintivamente programmati per cercare premi e sfuggire punizioni,
vuol dire che vivo in funzione dell'ambiente che mi circonda.
Il vivere è una catena di scelte, fatte verso i premi o per sfuggire punizioni
ed ogni scelta fatta in precedenza condiziona quelle successive.
Se il mio patrimonio ormonale
fosse ricco di testosterone farei probabilmente scelte più
individualistiche, avrei un maggior appetito sessuale, lotterei maggiormente per
il potere... se invece fosse meno ricco troverei maggior piacere nel collaborare
con gli altri, nell'interesse comune, sarei meno distratto dagli impulsi
sessuali e il piacere non sarebbe solo un orgasmo ma un incontro, uno scambio di
opinioni ed esperienze.
Le donne che frequenterei sarebbero probabilmente diverse, nel primo caso
cercherei femmine nelle quali prevalga un sex appeal fisico ed istintivo, nel
secondo femmine dal sex appeal maggiormente legato a sfumature intellettuali.
Naturalmente vivrei esperienze
diverse, che continuerebbero a formarmi in modo diverso.
La chimica del corpo quindi
decide in quale direzione esercitare le nostre scelte; allora torno a ripetermi:
ma io.. quanto sono io?
O quanto
sono invece parte di un’entità superiore che ha già organizzato tutta la mia
avventura? … O forse è tutto solo caos?
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