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Ariocarpus agavoides

Pubblicazione originale:

Neogomesia agavoides. Castaneda, (1941) Cact. Succ. Journal 13:98

Ariocarpus agavoides. (Castaneda) Anderson, (1962) Amer. J. Bot. 49:615

Descrizione:

A. agavoides Pianta piccola, acaule, di poco sporgente dal terreno, subglobosa, fino a 6 cm di altezza e 8-10 di diametro; tubercoli di colore verde brunastro, molto allungati (3-7 cm di larghezza, 5-10 mm di larghezza), spesso non rigidi, ma molli soprattutto dopo siccità, con faccia superiore piana e apice appuntito, diritti o leggermente incurvati, superficie rugosa; areole lanose di forma più o meno circolare, situate a circa 0,5-1cm dall'apice del tubercolo, di circa 5-8 mm di diametro, dalle quali spesso spuntano 2 corte spine (3 mm circa) bianche incurvate; fiori dalle areole più giovani, 3,5-4 cm di diametro, lunghi circa 2-5 cm, segmenti esterni del perianzio magenta chiaro con margini bianco-verdastri, segmenti interni di un magenta intenso; pistillo sporgente di poco dagli stami, con stilo bianco; frutto rosa scuro-rosso all'apice, che sfuma in una colorazione appena rosata alla base, lungo fino ad un paio di cm e con diametro fino ad uno.

Distribuzione:

Scoperto nel 1941 sulle colline di roccia calcarea e nelle pianure alluvionali nei dintorni di Tula (Tamaulipas) a circa 1200m slm, è rimasto per molti anni quasi sconosciuto in coltivazione a causa dell' enorme difficoltà che si incontra nel localizzarlo quando non è fiorito. Successivamente, però, la raccolta illegale e lo sviluppo delle attività umane, unite alla forte erosione che si ha nella località tipo, hanno portato a ritenere la specie praticamente estinta in natura. Il ritrovamento di minuscole popolazioni residue nell'areale originale (salvatesi probabilmente grazie all'eccezionale mimetismo) e la recente scoperta di due nuove colonie in una zona lontana, nei pressi di San Luis Potosi, fanno sperare per il futuro della specie

A. agavoides forma giovanile Pensieri:

Ariocarpus agavoides è, fra gli appartenenti al genere, uno dei più facili da coltivare. Se tenuto in terreno ben drenato a base calcarea,con possibilmente un'aggiunta di una certa quantità di argilla (quando le condizioni di coltivazione lo consentono), si accresce abbastanza in fretta ed è già in grado di fiorire a soli 4-5 anni di età qui in Emilia Romagna (alcune fonti dicono che piante mantenute in condizioni completamente artificiali abbiano raggiunto la forza da fiore in 20 mesi; ciò però probabilmente comporta,se il dato è vero, una forte compromissione dell' aspetto naturale della pianta, dato che per ottenere tali risultati sono necessarie tecniche di coltivazione molto spinte, che portano tubercoli molto gonfi, scuri e ad un innaturale accestimento). La sua fioritura, spettacolare per una pianta così piccola, avviene più o meno in settembre-ottobre (è comunque molto legata alle condizioni ambientali).