Lettera aperta alle comunità sul problema "casa"
Presentata al convegno diocesano "la casa in affitto" del 10.11.2000

Siamo un gruppo di adulti giovani (alcuni iscritti all’Azione Cattolica) che si trova un paio di volte al mese per rileggere la propria vita alla luce della Parola di Dio attraverso il metodo della revisione di vita.
L’anno scorso ci è capitato di affrontare il problema della ricerca di un alloggio nella città di Milano per una situazione di necessità di due albanesi che dormivano in auto. Uno di noi ha deciso di ospitarli nella sua casa di 3 piccoli locali: la convivenza non è stata problematica perché c’è stata la massima collaborazione.
L’esperienza vissuta ci ha spinti a riflettere sul problema della casa in una città come Milano e su quanto queste scelte di accoglienza sono condivise nelle nostre comunità.
A partire da queste semplici riflessioni, è nata l’esigenza di approfondire l’argomento e abbiamo quindi deciso di sentire chi il problema dell’alloggio lo vive in prima persona. Abbiamo incontrato diverse persone (in prevalenza, extracomunitari, giovani e giovani famiglie) chiedendo loro di raccontarci la loro esperienza nella ricerca di un alloggio. Ne è venuto fuori un quadro abbastanza eterogeneo in cui però si evidenziano tratti comuni:

"In 12 pagavamo 2 milioni al mese per un monolocale: ce la facevamo solo perché fortunatamente lavoravamo con cicli e turni differenti. L’intermediario a cui davamo i soldi, pagava 700.000 lire al proprietario e il resto lo divide con l’agenzia!

Dopo due anni è arrivato il proprietario affermando che non pagavamo: risultavamo morosi da quattro mesi! Era questo il modo per far finire il contratto…";

"Dopo 4 anni ho trovato una casa vecchia ma in ordine composta da 2 locali, cucina e bagno. Ci abito con altri 5 amici e paghiamo 1.800.000 lire al mese. Abbiamo trovato la casa attraverso un’agenzia ma senza un contratto regolare e se non paghiamo possiamo essere mandati fuori subito!";

"Di quando ero in affitto ricordo la sensazione di estrema precarietà, la paura di finire sotto i ponti"

"Da 6 mesi sto cercando una casa più grande dove trasferirmi con i miei amici. Non ha ancora trovato perché ci sono pochi appartamenti in affitto, costano molto e qualche volta non vogliono affittare agli stranieri"

Così ci siamo resi conto che da noi il problema dell’alloggio è la vera emergenza, più ancora del lavoro e coinvolge moltissimi giovani e famiglie, oltre ad immigrati italiani ed extracomunitari. Per loro poi non è solo un problema economico: agli extracomunitari difficilmente viene affittata una casa.

Ci sembra quindi che l’accoglienza, anche individuale, risponda ad un bisogno reale. L’ospitalità semplice, in fondo, è legata alla vita quotidiana, come luogo in cui il cristiano si lascia provocare normalmente: aprire la casa a chi sta fuori al freddo è il modo migliore per comunicare che siamo fratelli.
Ci pare però importante porre anche la questione a livello comunitario: l’accoglienza di una comunità intera è infatti un grande valore che ci dà la possibilità di vivere la Parola e non solo annunciarla attraverso una dimensione di incontro semplice, evangelico, comprensibile dalla gente.
Abbiamo quindi deciso di scrivere questa lettera aperta rivolta alle comunità cristiane (che pensiamo di distribuire anche attraverso i circuiti associativi) per sensibilizzarle sul problema della casa e per interrogarci sul come rispondere a tale problema.

Pur ritenendo che il problema della ricerca delle case e dell’accoglienza coinvolga direttamente le comunità cristiane e le nostre scelte di tutti i giorni, c’è sicuramente anche un livello politico della questione.

Il gesto posto oggi a livello diocesano è sicuramente un segno profetico e concreto: ci pare che apra anche ad una riflessione più di fondo sulle politiche abitative in Italia, che non possono trovare soluzione solo col privato sociale.
D’altra parte ci sembra importante impegnarci e sostenere questa azione con la sensibilizzazione della comunità non solo civile ma anche ecclesiale.
Stefano Rivolta, Elvira Ferreira, Cosimo Pastore, Giulia Barilli, Francesco Brugnatelli, Mario Maggioni, Carlo Riva.