2 0 0 5      M a r c h       t h e      1 2 t h

 Hey boys, Hey girls ...

Sgorly Model Arts

in collaborazione con "poenta e osseti, magnàri sempre contenti" 

vi invita al  Quercia Party *

*(Quadrangolare incontro di compleanno tra Mara, Marcione, Marcella e Betty)


In onore del suo compleanno, una pagina in prima persona per l'Imperatrice, narrata da lei stessa:

Seguitemi, vi porterò alla super festa e vi parlerò di questa. Nei Meandri sperduti di una Terra di Mezzo, stante a cavalcioni fra la Quercia e la parte Nord dell'Impero, s'erge imponente un agriturismo. Accoccolata nella Fera-mobile arrivai tra i primi alla cascina rurale; di lì a poco arrivarono rateizzate a tasso pre-alcolico le altre carovane d'invitati.

Con rammarico parlando, nel tragitto, persi il mio nipotino Dieguito che ci doveva seguire emulando le azzardate manovre del papà. Lo scibile stradale di mio figlio Mike, come si sa, non ha rivali. 

 Appena arrivato Dieguito, disperatissimo per aver perso la sua famiglia, da buona nonna mi sono sentita in dovere di consolarlo e farlo sorridere ...

Unita tutta la ciurma di prevalenza Quercense, ed espletato le mie funzioni di genitrice, arrivò il meritato momento in cui mi sedetti a tavola. Passai in pochi secondi, dall'esser Nonna Elena (colei che fa da mangiare), all'esser Lonfa Elena (colei che mangia). Vicino a me s'ingozzavano rispettivamente, alla sinistra il mio cavaliere Gigetto ( the man of my life ) e alla destra un fotografo.

Il mio Gigi, era sempre premuroso; non mi trovavo mai senza bere ne mangiare e più veloce dei camerieri, adornava costantemente il tavolo con bottiglie, pane e companatico.


Il dolce odore della carne fumante, era come un aerosol per i miei bronchi; shockai nel vedere il nipotino, ancora in tenera età, fare amicizia con un accattivante ombra rossa. Lo stavo per riprendere quando m'accorsi da chi aveva preso. O, me sciagurata! Quanti sacrifici per tirarlo su di sana mente quando sono proprio i genitori, ad insegnar lui, insane gesta:  


In un momento di pausa, decisi di vedere che facevano le altre persone: padre e figlio, ben inseriti nel rujo contesto della serata, ingannavano il tempo tra un piatto e l'altro, esibendosi in una bagorda partitella a carte. La contessa Infradita con la sua amica Miss Spoly, nell'ostinata ricerca della perfezione cosmica, posavano "spontaneamente" all'occhio del fotografo.

 


Il fiore all'occhiello della serata stava per arrivare: per allietare i pasti, i proprietari del colonico casato, si mostravano in performance canore di prima qualità. La band era rispettivamente formata: alla chitarra Tony Baja detto "Johnny B Good", alla voce Tina detta "a tigre de gardigian" e alla tastiera Ray Manzarek JR, detto "perchè lo fai?".

Da giovane fanciulla non conoscevo tutte le title-track che il tridente ci proponeva ma al suono del loro cavallo di battaglia, la mitika "Kancara", rabbrividii. Trattavasi della nota canzone (tipo il Nabucco) conosciuta anche come "coro dei servi della gleba"; si narra che i s.d.g. sottoposti agli incessanti sfruttamenti delle a.s.m. ritrovano in quest'inno forza e coraggio per continuare a vivere e sperare in un cambiamento femminile che mai ci sarà. Effettivamente la piccola parte a.s.m. dentro me aveva paura di una sommossa ma fortunatamente non ci fu pericolo alcuno.

Il Marchese Ricky, colpito dai riff del vecchio Johnny, decise di unirsi a lui per farci assaporare anche i suoi accordi: Ormai, le mie baratine orecchie ne avevano sentite come son tali i prosciutti; l'aggiunta del Mara, Marino e del grande DJ Andrea (di radio Italia 1), alla voce innalzava il salone al centro del mondo della musica: Sanremo ci faceva un baffo.


Rimasi allibita quando vidi il giovane tastierista, aprire più volte la finestra (ancor oggi si spettegola sul triste gesto ma di preciso non si sa niente), fuori un'infinita fila di carovane (c'è chi dice erano drogati) si avvicinava alla fazenda attirati dalla musica che soavemente cospargeva l'etere di dolcezza e curiosità.

Creme della creme fu il momento quando la bonazza Tina, coinvolse i festeggiati nell'esibizione canora. Lascio a voi cari amici l'interpretazione di codesto momento attraverso le foto...


La serata proseguiva alla grande abbracciando la notte. Mangiai talmente tanto che la mia povera sbardella chiedeva pietà ... la cinta dovetti allentare.

Ops!! Mi stavo dimenticando il motivo della kermesse: la quadrupla ricorrenza da festeggiare. I quattro eroi sfoderavano all'unanimità la loro torta: uno splendido tripudio di fragole, ciliegie e bigné portati da uno strato soffice e assai gustoso di creme e quant'altro.

La vongolazza Lisa tutta elettrizzata dai reattori al neon, sfoggiava un completino roseo modello "contadinella che raccoglie le fragole"; non impauriva dinanzi ad una fetta di torta anzi, chi osava avvicinarsi, rischiava di venire morso.


Ogni tanto, mi capitava di sentire sotto al tavolo mentre mangiavo dei movimenti, era il piccolo Gabry con i suoi amichetti che correvano da un tavolo all'altro. Ogni abitante della Quercia, aveva un compito preciso ed il primo compito che la Contessa Infradita impartì a Gabriellino era quello di consegnare i regali dando il via alla cerimonia di apertura.

A proposito di doni, in facoltà di Imperatrice, con rapido ed immediato decreto rinomino il nome dei regali che passerà ad essere "intrighi" ...

Occorreva mettere mano al tesoro della Contea, per poter acquistare gli intrighi per i cittadini quercensi, fu così che la Contessa, aumentò le tasse, dell'otto per mille. Si evitò lo scempio alle casse di famiglia e gli attendenti furono assai felici.