TENTAZIONI

 

Vorrei, fanciulla, esser nel tuo corsetto,

e, come un serpe ai dì di luglio, in giri

voluttuosi errarti intorno al petto:

errarti intorno al petto, o bella amica,

ma con gioia pudica;

e non baciarti, e tener gli occhi chiusi,

sol nei profumi assorto,

per le tue membra candide diffusi.

 

Che nebbia fra i comignoli e il selciato,

che freddo per le strade, e quanti ombrelli!...

Ho il corpo affranto, e un sigaro appestato:

fumo, fumo, il tuo stato

somiglia a quello dell'anima mia...

Dall'aria greve oppresso

tenta invan sollevarsi, e fuggir via!

 

Povera amica! di me che ne dici ?

Pazzo non sono, e non sono cattivo;

ti amai nei dì del pianto e nei felici,

e ti amerò ancor tanto

di un amor puro e santo...

Ma vi son giorni che il mio cor vien meno,

e il fango mi conquista.

Prega, prega che torni il ciel sereno!

 

Tu non lo sai che l'uomo è anch'esso un bruto ?

Fuggi, fuggi da me; su questo petto

ti avvinghierei sprezzando il tuo rifiuto,

e se il preludio dei baci incomincia

ove finisca ignori!. . . Oh abbassa il velo,

fuggi, e prega il Signore

che ti sorrida, e rassereni il cielo!


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