Molti soldati

 

L’idea danzava davanti a noi come una bandiera;
il suono di una musica marziale;
l’emozione di portare un fucile;
promozione sociale al ritorno in patria;
il fulgore della gloria, l’ira per i nemici;
il sogno di servire il paese o Dio.
Ma queste cose erano dentro di noi, splendevano innanzi a noi,
non erano il potere dietro a noi,
l’onnipotente mano della vita,
come il fuoco al centro della terra che crea le montagne,
o le acque prigioniere che le spaccano.
Vi ricordate l’anello di ferro
che il fabbro, Shack Dye, saldò
attorno alla quercia nel prato di Bennet,
per appendervi un’amaca,
perché vi si sdraiasse sua figlia Janet, a leggere
nei pomeriggi d’estate?
E’ che crescendo l’albero alla fine
spezzò l’anello di ferro?
Ma ogni cellula dell’albero,
sapeva solo che palpitava di vita,
e non si curò che l’amaca cadesse
nella polvere con le poesie di Milton.