Silas Dement

C’era la luna e la terra luccicava
per la brina appena caduta.
Era mezzanotte e non un’anima in giro.
Dal comignolo del tribunale
un levriero di fumo si slanciava a rincorrere
il vento di nord-est.
Portai una scala fino al pianerottolo
e l’appoggiai all’orlo della botola
nel soffitto del portico,
e strisciai sotto il tetto e fra i puntoni
e gettai fra quelle travi stagionate
una manciata di stracci imbevuti di petrolio in fiamme.
Poi venni giù e me la squagliai.
Di lì a poco la campana d’allarme suonò—
clang! clang! clang!
e la squadra dei pompieri di Spoon River
arrivò con una dozzina di secchi e prese a buttare acqua
sul magnifico falò, sempre più ardente,
più alto e luminoso, finché i muri crollarono
e le bianche colonne dove Lincoln aveva sostato
precipitarono come alberi abbattuti dal taglialegna...
Quando tornai da Joliet
c’era un nuovo tribunale con una cupola.
Ero stato punito come tutti quelli che distruggono
il passato per amore del futuro.