Johnnie Sayre



Papà, non saprai mai 
l'angoscia che mi strinse il cuore 
per la mia disobbedienza, quando sentii 
la ruota spietata della locomotiva 
affondarmi nella carne urlante della gamba. 
Mentre mi portavano dalla vedova Morris 
vidi ancora nella valle la scuola 
che marinavo per saltare di nascosto sui treni. 
Pregai di vivere fino a chiederti perdono-
e poi le tue lacrime, le tue rotte parole di conforto! 
Dalla consolazione di quell'ora ho ricavato una felicità infinita.
Sei stato saggio a scolpire per me:
«Strappato al male a venire».