Benjamin Fraser


I loro spiriti palpitavano sul mio

come ali di mille farfalle.

Chiudevo gli occhi e sentivo i loro spiriti vibrare.

Chiudevo gli occhi, ma sapevo quando le loro ciglia,

piegato lo sguardo, frangiavano le gote,

e quando volgevano il capo;

e quando gli abiti li avvolgevano stretti,

o     ricadevano in squisiti drappeggi.

I loro spiriti fissavano la mia estasi

con ampi sguaf di d’indifferenza stellare.

I loro spiriti contemplavano la mia tortura;

la bevevano come fonte di vita;

le guance arrossate, gli occhi lucenti

la nascente fiamma della mia anima indorava i loro spiriti,

come le ali d’una farfalla che guizzi d’improvviso nel sole.

E invocavano da me vita, vita, vita.
Ma tenendo per me stesso tutta la vita,
afferrando e schiacciando le loro anime,
come un bimbo schiaccia l’uva e beve
dalle mani il succo purpureo,
giunsi a questo vuoto senz’ali,
dove non si conosce né rosso, né oro, né vino,
né il ritmo della vita.