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viaggio a Baarìa
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I luoghi del cinema.
Tra l'immaginario e la realtà
Viaggio a Baarìa pezzo di Sicilia rifatto
in Tunisia
LUNEDI
28 settembre 2009
JELSI (Cb). La scorsa
primavera - come ho già riferito qualche tempo fa su questo giornale -
sono stata per circa un mese per lavoro in Tunisia: dovevamo girare uno
dei quattro episodi di “2 imbroglioni e mezzo”, la serie tv con Claudio
Bisio e Sabrina Ferilli. La cosa curiosa è stata che mi sono trovata a
girare un film nei film, ossia molti dei set dove abbiamo lavorato erano
stati a loro volta set di altri famosissimi film . Alla prima tappa del
mio viaggio era Tunisi dovevo cercare degli abiti etnici per vestire due
personaggi della storia: il “cattivo” e la sua “bella”. Prima di
addentrarmi nella Medina alla ricerca di jebbe e turbanti mi
accompagnarono agli uffici della produzione tunisina che ci affiancava
nel lavoro.
E fu li, alle porte della città di Tunisi, che mi ritrovai ad
attraversare la piazza di “Baaria “ di Giuseppe Tornatore, ricostruita
in quegli stessi studi. All'epoca si parlava molto del film ma ora che è
uscito nelle sale cinematografiche si apprezza doppiamente la magia del
posto, dove abilissimi artigiani hanno lavorato per molti mesi alla
ricostruzione di un pezzetto di Italia d'altri tempi. Da Tunisi città,
con 5 ore di auto, ci siamo trasferiti nel Sud del paese : a Tamerza,
sui rossi monti dell'Atlas, un posto davvero magico. A pochi chilometri
da Tamerza, ai confini con l'Algeria, uno dei nostri set era Djebel en
Negueb che è stato anche uno dei set del film di Anthony Minghella “Il
paziente inglese “: un luogo sospeso nel tempo, dove si possono vedere
le sentinelle algerine che sorvegliano i confini. In effetti benché il
libro da cui è stato tratto il film fosse ambientato fra il Cairo, il
deserto del Sahara e l'Italia, in gran parte fu girato in Tunisia e le
scene ambientate al Cairo del 1938 furono fatte utilizzando alcune parti
delle città di Tunisi, El Mahdia e Sfax, sulla costa, perché a
differenza della moderna città del Cairo queste avevano mantenuto un
sapore più antico e incontaminato.
Il posto più particolare dove abbiamo girato è senz'altro Ong- Jemal ,
vicino a Nefta, dove si trova il villaggio di “Guerre Stellari”, meta di
molti fans della famosa saga diretta da George Lucas: uno strano
villaggio trogloditico fatto di casupole del colore della sabbia, dove
hai la fantastica sensazione di trovarti dentro il film. Sempre lì, a
Ong Jemal, anche Minghella ambientò altre scene del suo film. Il luogo
fu scelto dal regista per il colore della sua sabbia: non rossa come
quella del Marocco, che inizialmente aveva visitato, ma sabbia chiara
che evocava le atmosfere del Sahara di Lawrence d'Arabia.
Anche se non era proprio vicinissimo a dove lavoravamo, ho avuto
l'occasione di visitare i teatri di La- trache- bir- bourgegba che si
trovano vicino ad Hammamet : costruiti nel 2001 e terminati nel 2002,
sono i luoghi dell'antica Roma dove la Lux ha ambientato tutta la serie
di film tv legata alle storie dei più famosi imperatori, ed ultimo il
“Sant'Agostino” di prossima uscita in televisione. Ci sono tanti modi di
viaggiare, ma oltre alle destinazioni verso le mete tradizionali
esistono quelle che ci portano nei luoghi dell'immaginario per
antonomasia, quelli del cinema.
di Monica Simeone
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