Gli arretrati
 
 
Wild Bill
Magico Vento n° 43

© Sergio Bonelli Editore S.p.A.Mettetevi comodi e preparatevi a vedere l'ultimo film di Manfredi e Lugano, perché di questo si tratta. I nostri amici stavolta fanno da spalle ad una leggenda del vecchio West: James Butler Hickock conosciuto dal grande pubblico come Wild Bill. Come si apprende dal "Blizzard Gazzette", in seconda di copertina, il termine grilletto facile fu coniato su Wild Bill, che non fece mai economia di pallottole. La leggenda racconta che uccise più di cento uomini. Diventò anche uomo di legge, facendo nascere il mito americano dello sceriffo che, con le pistole in mano, ripulisce la città. L'esperienza fu amara e difficile a causa di un progressivo abbassamento della vista, cosa non auspicabile ad un pistolero. A questo si ispira di Manfredi facendo incontrare una "leggenda" con Magico Vento. MV e Poe tornando alla loro "base" trovano un uomo riverso a terra preda di un colpo di sole e completamente ubriaco: quell'uomo è proprio Wild Bill. Lo portano al sicuro e cercano di fargli abbassare la febbre. Mentre MV è fuori a raccogliere bacche ed erbe, Wild Bill, ancora delirante si mette a sparare contro le ombre e gridare al vento come impazzito. Wild Bill sta scappando da qualcuno oppure come dice MV sta lottando contro se stesso? Guarito nel fisico, ora tocca allo spirito. Magico Vento si è accorto che Wild Bill sta perdendo la vista e così cerca di curarlo con unguenti e trucchi indiani. Comincia così l'addestramento di Wild Bill per migliorare la vista e l'attenzione. Durante una delle loro uscite Magico Vento vede un gruppo d'uomini a cavallo. Poe, capitato involontariamente sulla loro strada, cerca di capire chi sono fingendosi un geologo che sta facendo ricerche per il governo. Viene così a sapere che il gruppo di pistoleri, a loro dire, sono a caccia di cervi. Ma Poe, non avendone incontrato neanche uno, capisce che in realtà il gruppo si sta dirigendo verso la città più vicina: Glory. E' chiaro che quegli uomini sono alla ricerca di qualcuno. E, infatti, veniamo a sapere da Wild Bill che quei pistoleri, i Texani, stanno inseguendo proprio lui. Durante la notte Wild Bill ha un'altra crisi e vede il fantasma di Mike, suo aiutante e migliore amico ad Abilane. Ripresosi, racconta a magico Vento e Poe il motivo della sua fuga. Durante il suo lavoro da sceriffo ad Abilane faceva rispettare la legge a modo suo. Ma così facendo si era messo contro anche lo stesso sindaco che lo aveva eletto. Da quel momento la peggiore feccia dei saloon faceva tappa ad Abilane. Arrivarono anche i Texani, probabilmente chiamati proprio dallo stesso sindaco. Durante uno scontro a fuoco con questa "feccia", Wild Bill uccide Mike, accorso ad aiutarlo. Tormentato dal dolore e dal rimorso si dimise dalla carica di sceriffo e cominciò a vagabondare inseguito, però, dallo stesso gruppo di pistoleri, i Texani, che avevano deciso di fargliela pagare. Wild Bill non fugge solo da loro, fugge soprattutto da se stesso e dal ricordo. Nel frattempo i Texani si fermano a Glory, decisi a trovare a tutti i costi Wild Bill. Qui si dirigono verso il saloon e cominciano a fare un po' di "rumore". Come ci spiegano, con il linguaggio colorito dei classici western, per catturare la preda: " ci basterà diventare il tormento di questi zappaterra…. finché non ci consegneranno Wild Bill". Il nostro protagonista è deciso ad affrontare il suo destino, nonostante davanti a sé veda solo ombre. Accompagnato da Magico Vento e Poe, Wild Bill affronta la sua guerra personale. Con un finale degno dell'indimenticabile "Mezzogiorno di fuoco" e altri film del genere, la banda viene sgominata. La frase che più mi ricorda il classico western è quella fatta pronunciare a Wild Bill nel finale: "La cosa veramente difficile non è imparare a sparare, ma saperne fare a meno". Ora il pistolero è guarito non solo nel fisico ma anche nello spirito. Il tempo delle vendette è finito. Come avevo anticipato all'inizio, quest'albo mi sembra una sceneggiatura cinematografica realizzata in un fumetto che ha poco a vedere con Magico Vento e la sua "vita". I disegni di Stefano Biglia si adattano bene a quest'atmosfera di selvaggio west.

Ciop

 
 
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