PICCOLO GLOSSARIO NUMISMATICO
Acmonital | Nome dato dalla zecca di Roma ad una lega di acciaio; "Acciaio monetario italiano". |
Anepigrafe | Si dice di moneta o lato privi di iscrizioni. |
Appiccagnolo | Anello saldato al contorno di una moneta per usarla come ciondolo o simile. |
Biglione | Cfr. Mistura. |
Bordo | La parte esterna dei lati di una moneta, in genere costituita da un cerchio, archetti o simili, entro cui sono racchiuse figurazioni e legenda. Con questo termine è anche indicato il Contorno o Taglio (cfr.). |
Bratteate | Tipo di monete medioevali d'argento; incuse e di diametro assai ampio rispetto allo spessore. |
Bronzital | Nome dato dalla zecca di Roma ad una lega di bronzo. |
Campo | Lo "sfondo" delle figurazioni e delle legenda (cfr.) |
Carato (K) | In numismatica è l'unità di misura che generalmente indicava la quantità di metallo nobile, espressa in ventiquattresimi, contenuta in una moneta: così avremo, per l'oro 750/.., 18 carati. L'etimologia deriva dall'arabo qirat, vale a dire il seme di carruba. |
Conio | Lo "stampo" utilizzato per battere moneta, distinto in conio di incudine e conio di martello. Le figurazioni possono nascere dalla diretta incisione del metallo (del singolo conio o di una "madre") così come da colpi inferti al conio tramite punzoni (ad esempio nel caso di lettere o numeri). |
Consacrazione, moneta di | Nella monetazione romana classica è una moneta postuma emessa in occasione della deificazione dell'effigiato. |
Contorno | Vedi Taglio. |
Contromarca | Lettera, simbolo, monogramma punzonato sul lato di una moneta - allo scopo, per esempio, di cambiarne il valore o, più spesso, di certificarne la bontà - da parte sia dell'autorità pubblica che di privati. Talvolta viene usata con significato, prettamente politico, di affermazione dell'autorità che la pone, pur senza variare il corso della moneta stessa. Nella foto un denario di Caio Vibio Pansa C.F., 90 a.C.) |
Dentellata | Moneta (detta in latino serrata) col contorno (cfr.) seghettato allo scopo, di solito, di evitare tosature (cfr.). Tipici alcuni tipi di denari consolari romani (nella foto un esemplare di Cornelio Scipione Asiageno, 105 a.C., con la testa di Giove). |
Destra e Sinistra | Si intendono rispetto all'osservatore, diverse da quelle araldiche. |
Dritto | Vedi Recto. |
Elettro | Lega di oro ed argento. |
Esergo | L'area inferiore di un lato della moneta, in genere il rovescio, spesso delimitata da una linea orizzontale. |
Fino | Il metallo nobile, inteso puro, che fa parte della lega metallica. |
Godronatura | Vedi Zigrinatura. |
Ibrida | Moneta che reca il dritto proprio di una tipologia monetaria ed il rovescio di un'altra. |
Incus(s)a / Incus(s)o |
Si dice di una figura o di uniscrizione in incavo rispetto ad
un piano della moneta, che può essere il campo o un particolare del dritto o del rovescio
(una figura, un simbolo). |
Intrinseco | Si intende la quantità di metallo, convenzionalmente quello nobile (argento, oro), contenuto nella lega; di solito è espresso in millesimi ( /..). |
Italma | Nome dato dalla zecca di Roma ad una lega d'alluminio. |
Leg(g)enda | Le iscrizioni poste sui lati della moneta. |
Millesimo | La data indicata sulla moneta. Generalmente si usa questo termine per le monete decimali. |
Mistura | Lega d'argento a basso titolo. Si intendono di mistura e non propriamente di argento le monete contenenti meno del 50% di metallo nobile. |
Modulo | Il diametro di una moneta. Se questa non è perfettamente circolare se ne indica di solito il maggiore. |
Montatura | Supporto, simile a quelli usati per le pietre preziose, all'interno del quale viene fissata la moneta per usarla come pendente o ornamento. |
Nominale | Il valore legale di una moneta, impostole dall'autorità emittente. |
Ossidionale | Si dice di una moneta emessa durante un assedio. Anche castrense. |
Pàtina | La colorazione assunta dal metallo per effetto dei fattori ambientali che hanno agito sulla moneta, come il tipo di terreno, il contatto con altri metalli, con acqua marina, minerali o altro; è tipica dei pezzi in bronzo, rame, mistura (l'oro ne è praticamente esente e l'argento è soggetto il più delle volte a sola solfurazione) e può essere garanzia, se originale e non artificialmente ricostituita, di autenticità, nonché fattore di pregio (specialmente se integra, uniforme, brillante). Può variare dalle varie tonalità del verde (nella foto una Hemilitra di Agrigento, 425 circa a.C.), al giallastro, al marrone, nero, rosso, raramente al celeste, ecc. . |
Recto | Il lato della moneta che presenta le legenda (cfr.) o le immagini più importanti, ossia il nome, la raffigurazione o i simboli dell'autorità emittente. Generalmente coincide col conio d'incudine. |
Restituzione, moneta di | Nella monetazione romana classica è una moneta che, ad un intervallo più o meno lungo dalla prima emissione, viene riconiata da un altro imperatore, riproducendo più o meno fedelmente il prototipo con l'aggiunta del nuovo emittente e di un'iscrizione ad hoc. |
Retrograda | Di una moneta, che reca un'iscrizione in senso antiorario. Nella foto un aureo di Tito (79-81 d.C.). |
Ribattitura | Imperfezione dovuta al conio o ad uno spostamento della moneta fra i successivi colpi di martello. Anche "salto di conio". |
Rovescio | Vedi Verso. |
Scodellata | Moneta concavo-convessa (tipiche quelle bizantine) ottenuta con procedimento di battitura particolare tale da darle la caratteristica forma a "scodella". Anche, impropriamente, Scifata. Illustrato un aspron di Isacco II (1185-1195), in elettro (cfr). |
Serrata | Vedi dentellata. |
Sovrabattitura | La sovrabattitura di una moneta è il riutilizzo della stessa, in luogo di un tondello nuovo, per un nuovo procedimento di coniazione. Spesso rimangono tracce della prima battitura. |
Suberate | Monete col "cuore" di metallo povero e la superficie di metallo nobile. Tra le classiche ricordiamo vari denarii romani sia repubblicani che imperiali. |
Taglio | Lo "spessore" della moneta; può essere liscio, zigrinato (cfr.), godronato, recare scritte in rilievo o in incuso (cfr.), fregi o altro; la sua lavorazione fu introdotta allo scopo di evitare frodi e tosature (cfr.) di metallo prezioso. Anche bordo. |
Tiratura | La quantità prodotta, in numero di pezzi coniati, di una certa moneta. |
Titolo | La quantità di un dato metallo, solitamente espressa in percentuale o in millesimi, contenuta in una moneta. |
Tondello | Il disco metallico costituente la moneta da coniare. |
Tosatura | Procedimento, fraudolento, di limatura del contorno delle monete di metallo nobile. |
Verso | Il lato opposto a quello ritenuto il dritto; in genere è preso come riferimento per la distinzione immediata delle varie tipologie. |
Uniface | Moneta coniata da un solo lato, con l'altra faccia liscia. |
Zigrinatura | Procedimento di impressione di fitte linee parallele sul contorno della moneta, generalmente perpendicolari alle facce. Introdotto con la monetazione contemporanea, ad evoluzione dei vari fregi anti frode usati in passato. |
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