FAQ - DOMANDE FREQUENTI


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In questa pagina sono state riportate, a titolo di esempio, alcune delle domande più comuni poste dai visitatori ed alcuni possibili risposte.

FAQ

Risposta

Posseggo un euro/centesimi di euro stranieri non datati 2002. Sono rari? No. A differenza dell'Italia, che ha messo in circolazione esclusivamente moneta datata 2002, vari altri paesi UE hanno coniato anche monete, quindi tutte molto comuni, datate 1999, 2000 e 2001.
Posseggo alcune monetine in rame, molto sporche perché di colore scuro: come posso pulirle o lucidarle? Uno dei primissimi "insegnamenti" da dare ad un novello collezionista è proprio questo: non pulire le monete! Una operazione di pulizia o, addirittura, di lucidatura (con conseguente distruzione della pàtina), ne deturperebbe irrimediabilmente il pregio, spesso annullandone anche il valore commerciale. Per altre informazioni consultate la pagina dedicata al glossario, alla voce Pàtina.
Ho trovato alcune monete in rame da 5 e 10 centesimi raffiguranti Vittorio Emanuele II: hanno un valore commerciale? Sia i pezzi da 5 che quelli da 10 centesimi, se di conservazione scarsa (sino a MB - per un quadro delle conservazioni consultate la pagina Legenda - Abbreviazioni), hanno un valore venale del tutto trascurabile, se non pari a zero. Unica eccezione è il 5 centesimi per Bologna (marcato B in basso al rovescio), che, in MB, si può indicativamente quotare 50 Euro. Tutti i 10 Centesimi ed alcuni 5 Centesimi iniziano ad avere un valore dal BB in su.
Quanto valgono le 500 lire in argento con le caravelle? Quale è la quotazione del tipo con le bandiere controvento? Le 500 lire tipo "Caravelle", coniate per la circolazione dal 1958 al 1967, valgono, in pratica, 1,5 Euro se circolate. In Fior di Conio (o anche in splendido per alcune annate) alcune date hanno, al contrario, un piccolo valore commerciale. La data si trova sul bordo, in rilievo. Il tipo con le bandierine controvento, coniato nel 1957 e recante la dizione PROVA, vale diverse migliaia di Euro, a seconda del suo stato di conservazione.
Ho alcune monete in rame da 5   centesimi di Vittorio Emanuele III raffiguranti alcune una SPIGA, altre un'aquila ed altre da 10 centesimi recanti alcune un'APE, altre uno stemma con spighe: hanno un valore commerciale? Le date comuni, sino alla conservazione BB, non hanno un valore. In Spl la quotazione varia lievemente a seconda dell'anno di produzione, che può essere un po' meno comune in alcuni casi. Le annate rare sono: per i 5 centesimi SPIGA il 1937, per i 10 Centesimi APE il 1919, per i 5 Centesimi "AQUILA" il 1943.
Hanno un valore le famose 1000 lire metalliche con la mappa della Germania errata? No. La tiratura è stata, per entrambi i tipi (1997 Germania divisa e 1997 Germania unita), molto alta, per cui è da escludere che abbiano o possano avere in un immediato futuro un qualche interesse commerciale.
Posseggo molti spiccioli in acciaio degli anni '40, da 20 e 50 Centesimi, una lira, 2 lire con l'aquila. Hanno valore? Le uniche date che possono avere un valore significativo sono: il 1936, in nickel, per tutti e 4 i tipi, il 1943 per 50C, 1 e 2 lire e, per le sole 2 lire, il 1942. In ottimo stato vale qualche Euro anche il 2L del 1941.
Ho trovato alcuni spiccioli da 20 centesimi con una donna librata raffigurata dalla parte del valore. Valgono qualcosa? Il 20 centesimi in nichelio raffigurante la libertà librata fu coniato per la circolazione dal 1908 al 1922. Ha un valore venale soltanto se in alta conservazione (da Splendido in su); poco comune, quindi quotabile qualche Euro anche in BB, l'anno 1919.
Quanto vale un "Marengo"? Per il "Marengo" italiano (vale a dire il pezzo da 20 Lire da 6,45 grammi di oro 900/..) di annate comuni (generalmente si trova il 1882) ed in conservazione media vale la quotazione "di borsa", riportata da tutti i quotidiani nelle pagine economiche alla voce "Monete Auree - Marengo italiano." Il valore sale se la moneta è molto ben conservata o di annate particolari.
La denominazione Marengo, comunemente usata per tutte le 20 lire in oro, deriva dalla prima moneta italiana emessa con queste specifiche di valore, metallo, peso e dimensioni: fu coniata negli anni 1800-1801 dalla Repubblica Subalpina a celebrazione della Battaglia di Marengo e recava la leggenda L'ITALIE DELIVREE A MARENCO.
E' vero che collezionare monete è un hobby dispendioso? Questo è ancora, purtroppo, un luogo comune molto diffuso. Pochi altri tipi di collezionismo sono aperti, come la Numismatica, a tutte le borse e a tutti i gusti: ci si può davvero sbizzarrire con pezzi di tutti i tempi, Paesi, metalli, forme, su tutte le tematiche e, di conseguenza, di tutti i prezzi.
E' vero che conviene collezionare monete in quanto aumentano il loro valore nel tempo? Se fatta con intelligenza, una raccolta può, col tempo, rivelarsi davvero un ottimo investimento. Occorre però essere sempre cauti negli acquisti, rivolgersi a venditori esperti e qualificati e non lasciarsi prendere dall'euforia dell'acquistare (specialmente all'inizio), vanificando il vantaggio che la collezione potrà darci sotto il profilo economico al momento della rivendita.
Posseggo una moneta antica su cui è raffigurato.... (...) ....quanto vale? Per poter riconoscere una moneta "antica" e, di conseguenza, dare un parere su di essa, conviene sempre averne un'immagine: questo sia per identificarla con precisione che per stabilirne una conservazione di massima, farsi un'idea sull'autenticità e, in ultimo, ipotizzarne un prezzo.
Posseggo una banconota... Siamo spiacenti, ma questo sito è dedicato alla moneta metallica.
Quanto valgono le 1000 lire in argento "1870-1970" e le 500 Lire 1961 "Cavalli"? Indicativamente circa 10 Euro le 1000 lire (centenario di Roma capitale), mentre le 500 lire, coniate in occasione delle celebrazioni del Centenario dell'Unità d'Italia negli anni 1961, 62 e 63 (ma riportano tutte data 1961), con D.P.R. 27/03/61, circa 2 Euro se circolate.
Che cosa si intende per "Monete Decimali"? Per "Monete Decimali" si intendono le monete aventi il loro valore legale sulla scala del Sistema metrico decimale, introdotto, in Italia, dal Bonaparte. Il sistema fu approvato dall'Assemblea nazionale, in Francia, l'8 maggio 1790.

 


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