TRAIANUS
Marcvs Ulpius Traianvs Nerva Crinitvs
25/01/98 - 08/08/117


Marcus Ulpius Traianus


Marco Ulpio Traiano nasce attorno al 53 ad Italica (in Spagna, nei pressi di Siviglia), da una famiglia di origine umbra.
Il padre, suo omonimo, fu, oltre che senatore, governatore provinciale. Il giovane Ulpio serve lo Stato per diversi anni come tribuno militare e, in seguito, come pretore e comandante di legione (fra l'altro è anche inviato contro Saturnino, ribelle contro Domiziano). Nel 91 diviene console e nel 97 viene adottato da Nerva, che vede in lui l'uomo del momento e colui che potenzialmente è il più capace a governare le redini di un Impero dalla stabilità istituzionale ancora incerta. Quasi certamente sin da subito il figlio adottivo di Nerva è gradito sia all'esercito che alla Massima Assemblea; sale al trono nel gennaio dell'anno successivo, alla morte del predecessore, senza incontrare ostacoli ed assicurandogli immediatamente onori divini.
A breve distanza Traiano crea una nuova guardia imperiale per la propria particolare protezione ed allo stesso scopo si muove verso la rivisitazione del servizio segreto militare.
Traiano è forse l'espressione più alta e concreta dell'ascesa dei provinciali al potere; anche la moglie, Pompea Plotina (a lui molto legata, e che gli restò sempre fedele sino alla morte), non è italica, ma nativa di Nimes. Nel 105 viene nominata Augusta assieme alla cognata Ulpia Marciana.
L'opera, monumentale, che marca indelebilmente il ventennio del principato di Traiano è senza dubbio la gloriosa politica militare che, con le sue conquiste e riconquiste, porta l'Impero alla sua massima espansione, mai raggiunta prima e mai più superata. Dapprima il princeps muove guerra in Dacia, occupandola ed annettendola all'Impero come provincia, ricavando anche un importante bottino.

Quindi, forte di un esercito di 400.000 uomini (30 legioni da 6.000 uomini ciascuna, più oltre 200.000 ausiliarii ed oltre 10.000 semi-regolari), inizia il suo "capolavoro" creando una nuova provincia orientale - l'Arabia - , per poi invadere la Mesopotamia Settentrionale, l'Armenia e raggiungere il cuore dell'Impero dei Parti sino a prendere Ctesifonte. Nel 116 deve fronteggiare una violenta sollevazione del Popolo Ebraico, pesantemente repressa sia in vari centri della costa d'Oriente, sia a Cipro.
Durante quello stesso anno anche la Mesopotamia meridionale si solleva ed i Parti approfittano del momento di difficoltà in più punti; le forze imperiali riescono comunque a reagire e a controbattere, al punto da insediare sul trono della capitale partica un loro uomo (che però non si dimostrerà all'altezza di imporsi in maniera decisa).
Oltre alla eccezionale capacità strategica militare, Traiano si dimostra anche un efficace organizzatore dell'Amministrazione civile, ed al tempo stesso un rispettoso custode delle tradizioni costituzionali e della funzione del Senato. Si distingue anche per l'allargamento dei sussidi alimentari verso le classi più disagiate, e per la sua attenzione verso l'affidamento delle cariche provinciali ad uomini all'altezza della specifica situazione, e fedeli alla sua politica fiscale (tendente ad alleggerire il peso dell'autorità centrale).

Colonna Traiana a Brindisi

Mappa delle conquiste traianee

Il ventennio traianeo vede la pianificazione di diverse opere pubbliche: fra le più rilevanti vi è senz'altro il potenziamento delle reti di comunicazione, con la costruzione di vari assi portanti di grande importanza. Oltre a questo va innegabilmente menzionato l'acquedotto della Capitale (Aqva Traiana), che dal lago di Bracciano giunge sino all'Esquilino, ov'erano le Terme.
Queste ultime, di contemporanea realizzazione, sono inaugurate nel 109; da quanto dimensionalmente rimasto oggi, la loro imponenza era difficilmente comparabile con altre opere del tempo.
Il genio creatore di Apollodoro di Damasco oltre a queste realizzò i 164 metri del Forvm Traiani.
Traiano si trova in Cilicia, di ritorno alla volta di Roma, quando, nell'agosto del 117, un attacco di idropisia ed uno di apoplessia lo portano improvvisamente alla morte.


Marcus Ulpius Traianus


Desideroso di "Servire ed essere il benefattore del genere umano", ebbe, anche dopo la propria morte, l'elogio di molti, che lo definirono migliore di Ottaviano Augusto e meraviglioso artefice della rinascita della romanità.
Di lui dice Dione Cassio: «Per giustizia, coraggio e semplicità di costumi, era particolarmente eminente [...] onorò ed esaltò tutti gli uomini buoni, senza eccezione, e per ciò non temette né odiò alcuno. Ai calunniatori diede pochissima importanza, e non era succube dell'ira. Rifuggiva dall'impossessarsi del denaro altrui e dalle uccisioni ingiuste. Spese grandi somme di denaro nelle guerre e grandi somme nelle opere di pace».

Photos: two sestertii.

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