Filastrocche e poesie in rima

 

Tante filastrocche per chi vuole indossare i panni dell'attore ed intrattenere figli, nipoti, fratellini o amici. Insomma un'occasione per giocare, improvvisare e recuperare la fantasia. In queste rime un po' strampalate ci sono tanti personaggi che appaiono e scompaiono, accompagnando il divertimento e il sogno.

 

E la mamma impasta, impasta:

coccodrilli coi mirtilli,

pipistrelli coi piselli,

un leone allo zabaione,

scarafaggi coi formaggi,

un cammello al caramello,

un caimano allo zafferano,

pane e aringhe alle meringhe,

pane e sale col caviale,

pan del re latte e caffè,

pan pepato al cioccolato,

pan speziato col gelato,

gli spinaci coi rapaci,

ed i gufi coi tartufi,

mortadella alla cannella,

le galline alle susine,

faraone al minestrone,

i tacchini agli zucchini,

stuzzichini di pinguini,

ed ancora foche, barbagianni e oche.

 

Ecco due occhi,

che sembran due fuochi.

Poi c'è il naso,

che sembra un vaso.

Poi ci son due orecchi,

che paion due secchi.

Poi c'è la bocchetta,

per fare la pappetta.

E qua c'è il bambin,

per fare cin cin.

 

Gli animali sono amici

che i bimbi fan felici.

Con le fusa i gattini

ti riscaldano i piedini,

l'uccellino canterino

rallegra il tuo mattino,

gli animali sanno amare,

tu non li abbandonare.

 

Io sono l'ape piccolina

qualche volta birichina:

quando volo nel giardino

scappa, scappa bel bambino!

Ma son anche operosa

cerco la più bella rosa;

so la cera fabbricare

e il miele si può mangiare.

 

Una bianca farfalletta

sopra un bocciolo di rosa

come stanca, senza fretta,

ferma, ferma si riposa.

Passa l'aria profumata

e la dondola e la culla:

la farfalla addormentata

nulla sente, proprio nulla!

Ma se stendo la mia mano,

non so dirvi come sia,

mi sorprende da lontano,

apre l'ali e fugge via.

 

Farfallina bella e bianca

vola, vola e mai si stanca:

vola qui, vola lì

poi si ferma sopra un fior.

"Ecco, ecco l'ho trovato

bello e bianco, profumato"

Non temere farfallina

se ti prendo la manina.

Una bimba come te

vola vola con piacer.

 

L'elefante col trombone,

salta in groppa e va a Lione.

A Lione c'è una cavallero,

che cavalca un lupo nero.

Lupo nero, mamma mia!

Salta in groppa e va in Soria.

In Soria c'è un sorianello,

che cavalca un pipistrello.

Pipistrello con un orecchio

che si guarda in uno specchio.

Nello specchio ci sta un mago

che cavalca sopra un drago.

Drago fuoco, drago fiamma,

salta in collo alla mamma.

 

Ho pregato un poeta di farmi una poesia

con tanti auguri per te,

mammina mia;

ma il poeta ha risposto

che il verso non gli viene,

così ti dico solo:

Ti voglio tanto bene!



La filastrocca conta fino al nove

Si conta e canta fin quando si vuole.

Una è la fontana per riempire il secchio

Due le ciliegie che stanno sul mio orecchio

Tre sono i colori della mia bandiera

Quattro le zampe della pantera nera.

Cinque le dita che fanno la mia mano

Sei sono le corde del mio chitarrino

Sette le stelle dell’Orsa Maggiore

Otto volante ti va in gola il cuore

Nove di sera è ora di dormire

Se ancora non dormi puoi ricominciare

Ne manca uno ad onor del vero

Sembra un pallone e si chiama zero

 

Lunedì mamma a scuola mi mandò;

Martedì dissi "Ho sonno: non ci vo'!"

Mercoledì ebbi dolor di testa;

Giovedì volli fare un po' di festa;

Venerdì la cartella non trovai;

Sabato piovve e a scuola non andai;

Domenica dissi: "Oggi a scuola voglio andare":

ma non mi vollero mandare!

 

La bella lavanderina che lava i fazzoletti

per i poveretti della città.

Fai un salto, fanne un altro,

fai la giravolta, falla un'altra volta,

guarda in su guarda in giù

dai un bacio a chi vuoi tu.

 

Bello è il mare, bello il cielo,

quando è azzurro, senza velo,

belli i prati, belli i fiori

ed i quadri dei pittori.

Gli uccellini cinguettanti

e le rondini saettanti,

belli gli alberi maestosi,

gli agnellini timorosi,

belli gli orti verdeggianti,

le cascate spumeggianti,

belli gli occhi dei bambini,

i musetti dei gattini,

d'ogni mamma è bello il viso

e incantevole il sorriso.

Buono e bello tu sarai

se alla mamma obbedirai!

 

Tanto sole il lunedì;

bianca neve il martedì;

mercoledì si scende in piazza

per sentir la storia pazza;

qui si ride il giovedì;

non si piange il venerdì;

e di sabato, vi avviso,

c'è la festa del sorriso.

La domenica, è baldoria,

perché inizia un'altra storia.

 

Filastrocca della nonna

tiene i piedi sotto la gonna,

sta in poltrona tutto il giorno,

non va in giro, non va intorno.

Se c'è il sole, oppure piove,

lei sta in casa e non si muove.

Io che invece vado a scuola

non vorrei lasciarla sola

con il gatto e lo scaldino

senza neanche un nipotino,

ma la saluto dalla finestra

perché mi aspetta la maestra.

 

Buono è il pane saporito

che ridesta l'appetito,

buono il latte zuccherato,

buono il dolce profumato,

buona l'acqua cristallina

d'una chiara fonte alpina,

buono il vino che è sincero,

buono è il frutto del pero,

buono per i gran mangioni

cacio sopra i maccheroni,

buone al palato fine

le croccanti patatine,

coi biscotti sono buoni

caramelle ed i torroni,

buono il cacio con le pere,

le marmellate sincere,

buono per il golosone

del maiale lo zampone,

buono il pesce affumicato,

altrettanto lo stufato,

le albicocche, le susine,

le ciliege porporine,

mele, fragole, lamponi...

tanti frutti, tutti buoni!

Ma più buono è il cioccolato

dal sapore ineguagliato!

 

Quanti capelli bianchi

ha il vecchio muratore?

Uno per ogni casa

bagnata dal suo sudore.

Ed il vecchio maestro

quanti capelli ha bianchi?

Uno per ogni scolaro

cresciuto nei suoi banchi.

Quanti capelli bianchi

stanno in testa al nonnino?

Uno per ogni fiaba

che incanta il nipotino.

 

Se l'uno è una retta,

il due è un'ochetta,

il tre un'orecchietta,

il quattro seggioletta.

Se il cinque è un falcetto,

il sei è l'uncinetto,

il sette è la gamba di una donna,

l'otto le due pance di una nonna.

Il nove è una pipetta,

lo zero... una disdetta!

 

Capra, capretta,

che bruchi tra l'erbetta,

vuoi una manciatina

di sale da cucina?

Il sale é salato,

il bimbo é nel prato,

la mamma é alla fonte,

il sole é sul monte,

sul monte é l'erbetta,

capra, capretta!

 

Son quadrato e son perfetto,

assomiglio a un fazzoletto,

se mi allungo un pochettino

faccio un bel rettangolino.

Triangolo mi han chiamato,

da tre punte son formato,

sono un poco spigoloso,

ma non son pericoloso.

Sono un cerchio e son rotondo,

giro spesso nel bel mondo,

giro in tondo in bicicletta

con l'auto o la motocicletta.

 

La gallina sotto al muro

becca il grano ch'è maturo:

becca qua, becca là

quando è stanca se ne va.

Se ne va dalla Carmela

in Via Dolce ventitré,

la casetta di cartone

la scala di torrone

la padrona di cioccolata

la servetta impepata.

Coccodè, coccodè

questa casa fa per me.

 

Gesù bambino,

stammi vicino

stendi la mano,

fa' che sia sano.

Proteggi sempre babbo e mammina

veglia dal cielo la mia casina.

Fa' che sia docile, tranquillo e buono

ai miei capricci dammi perdono.

Mattina e sera accogli tu

la mia preghiera

bambin Gesù!

 

Gigi cerca il suo berretto.

Dove mai l'avrà ficcato?

Nei cantucci, sotto il letto

va a frugar tutto affannato.

Cerca, sbuffa, smania, pesta:

poi s'accorge che l'ha in testa.

 

Ho una bambola parlante,

un trenino, un elefante,

cerchio, fune, un badiletto,

un agnello ed un orsetto.

Ho una nave, un aeroplano,

una trottola ed un nano,

ma il balocco più carino

è... il mio caro fratellino.

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LE MILLE BOLLE BLU ringrazia per la grafica:

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