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Viva l'eclisse!!
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Voto 10!
E' questo il giudizio che spontaneamente mi sento di dare alla spedizione
osservativa che in Austria ha permesso a tutti i soci e non del Gruppo
Astrofili Pesarese di osservare l'ultima eclisse totale del millennio. A Salisburgo l'11
agosto 1999, alle ore 12:40, l'abbraccio tre il Sole e la Luna è stato visto in tutta la
sua magnificenza anche se le nubi hanno cercato in tutti i modi di rovinare lo
spettacolo. Fortunatamente Eolo, alla fine, è stato clemente.
L'avventura che aveva come obiettivo la visione del "Sole nero", per il G.A.P era iniziata già da molti mesi prima. L'ansia e l'attesa per questo evento, così vicino all'Italia, cominciò a farsi sentire fin dal novembre 1998 quando decidemmo il posto in cui ci saremmo poi recati. Un'attenta ricerca svolta su internet ci permise di scoprire il ricco sito della NASA dedicato alle eclissi di sole nel mondo e con un mare d'informazioni riguardo alla prossima eclisse: cartine dettagliate, interessantissimi articoli e previsioni statistiche di tipo meteorologico. E' risaputo che la scelta del posto in cui recarsi ad osservare un eclisse dipende strettamente dalle probabilità di avere un cielo sereno. Con Giovanni Panzieri, l'esperto di meteorologia nonché tesoriere del G.A.P., ci mettemmo subito a studiare quale fosse la migliore soluzione per noi. La scelta dipendeva da due vincoli di partenza: il posto prescelto doveva essere abbastanza vicino all'Italia per essere raggiunto utilizzando mezzi propri, diminuendo così i costi della spedizione, e contemporaneamente avere una probabilità almeno del 50% di avere in agosto un cielo sgombro dalle nubi. Dopo un'attenta analisi decidemmo di scegliere l'Austria e precisamente i dintorni di Salisburgo che meglio di tutti si adattavano alle nostre richieste. Per stare tranquilli la prenotazione degli alberghi fu fatta a dicembre con qualche difficoltà poiché le agenzie ancora non erano pronte a ricevere prenotazioni per la stagione estiva dato che era in corso ancora quella invernale!
Risolto il problema logistico i mesi successivi li passammo a discutere sul modo con cui osservare il tanto atteso evento. Le scelte furono molto diverse. Un telescopio fotografico, comprato per l'occasione, di 400 mm di focale che accoppiato con un duplicatore permette di lavorare con una focale di 800 mm e apertura f:10 è lo strumento che personalmente scelsi. Ho dedicato mesi di lavoro sia per adattare il telescopio alla montatura del 114 (per usufruire dei movimenti micrometrici, indispensabili per diminuire la prevedibile tensione che sarebbe esplosa se durante l'eclisse il centraggio dell'immagine fosse stata difficoltosa) sia per adattare il filtro in mylar necessario per riprendere le fasi della parzialità. E' doveroso segnalare che le prove effettuate e i risultati successivi hanno dato pienamente ragione della scelta effettuata. Il presidente del G.A.P. Maurizio Mucci si indirizzo subito verso il suo inseparabile tele da 300 mm nikkor utilizzato con duplicatore e montato su di un robustissimo cavalletto per immortalare la corona e le fasi della parzialità. L'attivissimo Claudio Rinaldi invece decise di utilizzare un tele catadiottrico da 500 mm (focale utilizzata anche da Vincenzo D'Angeli) per riprendere solamente la corona. Le riprese a grande campo furono affidate al vecchio compagno d'avventure Francesco Bocchino e al nuovo socio Niki Giada che si orientarono verso obiettivi di corta focale. La cinematografia scientifica e folcloristica fu presa in consegna da G.Luca Testa.. Un esercito di questa portata non temeva alcuna sfortuna!
I giorni prima della partenza erano caratterizzati da una tensione sempre crescente. Giovanni spesso ci informava delle previsioni meteo a lungo termine le quali causavano in noi sentimenti e speranze continuamente altalenanti. Senza dubbio il Gruppo Astrofili Pesarese è stato l'unica associazione che abbia osservato l'eclisse parecchi giorni prima dell'11 agosto. Infatti, giornalmente, durante le nostre quotidiane nuotate al mare, siamo riusciti a seguire in cielo il lento avvicinamento al Sole della Luna calante, fino a quando lo splendore della nostra stella lo ha permesso. Le giornate serene che si succedevano a Pesaro, e che ci permettevano di osservare quotidianamente i due protagonisti del tanto atteso spettacolo, alimentavano in ogni modo un certo ottimismo; sembrava quasi impossibile che non riuscissimo a vedere l'eclisse!
Lunedì mattina, alle ore 7:30, inizia l'avventura! Una carovana formata da più di dieci macchine finalmente si mette in moto verso Salisburgo; ad accoglierci, nel pomeriggio in Austria, troviamo un caldo Sole. Un buon auspicio!!
Martedì mattina, ad un cerchio di "massimi esperti" del Gruppo Astrofili Pesarese, è affidato l'arduo compito di ricercare il sito adatto per osservare al meglio l'evento. Il tutto sotto una pioggia battente!! Dopo aver imboccato la strada n°156 che porta a nord diritto verso la zona di centralità, Giovanni è attirato da una bellissima altura, il piccolo monte Haunsberg di 836 metri, che domina dall'alto Salisburgo. Il sito paesaggisticamente è molto accattivante ma presenta per l'osservazione dell'eclisse due problemi: primo non ha l'ovest libero, e quindi non avrebbe permesso di osservare l'ombra della Luna avvicinarsi, e in secondo, non essendo proprio nella zona di centralità, l'eclisse totale sarebbe durata circa 10 secondi in meno. Troppo per i fotografi, bisognosi di secondi in più per svolgere al meglio il proprio lavoro. Decidiamo allora di continuare la marcia verso nord con obiettivo Moosdorf, località posta nella fascia di centralità in cui l'eclisse totale sarebbe durata 2 minuti e 20 secondi. |
I "massimi esperti" del GAP. La foto, scattata martedì mattina sul monte Haunsberg, mostra l'atteggiamento pensieroso durante la ricerca del sito osservativo e la preoccupazione per le avverse condizioni meteorologiche. Foto scattata da Francesco Bocchino, socio fondatore del G.A.P. |
La nostra testardaggine è premiata: troviamo una piccola collinetta
che permette di spaziare su buona parte dell'orizzonte. Grazie al permesso concessoci dal
fattore locale decidiamo in modo unanime per Moosdorf.
Nel tardo pomeriggio la pioggia lascia il posto ad un cielo terso e con la riapparizione
del Sole comincia a crescere in ognuno di noi una tensione palpabilissima.Tra i soci del
G.A.P., gli sguardi si incrociano in continuazione, ma senza dire nulla e senza azzardare
previsioni per l'indomani; ognuno è sempre più convinto che la probabilità' di
osservare l'eclisse sale alle stelle. A cena le ottime zuppe austriache e i delicatissimi
dolci non possono far nulla per distrarci. Il pensiero torna in modo ossessionante su
l'eclisse, su come osservarla e fotografarla; i programmi, pensati mesi prima, sono sfatti
e rifatti n continuazione. Alla sera le stelle brillano ancora ma intorno alla mezzanotte
alcune nuvole purtroppo cominciano a ricoprire di nuovo il cielo. La nottata scivola
via velocemente e in modo insonne per alcuni, causa i continui pellegrinaggi verso la
finestra con la speranza di ritrovare il cielo stellato.
Mercoledì mattina, il fatidico 11 agosto, tra tutti serpeggia un
profondo scoramento. Il cielo è completamente coperto, grigio e senza spiragli azzurri.
Tristezza generale. Un po' di serenità viene ritrovata solamente durante la colazione
quando le abbondanti leccornie austriache riescono per qualche istante a tirar via l'amaro
in bocca; ma, come al solito, il nostro tesoriere e meteorologo Giovanni comincia a
rincuorare tutti dicendo:
" E' solo l'umidità notturna che si è condensata! Non vi preoccupate, con il
passare delle ore tutte le nuvole si dissolveranno! ".
Aggrappati a questa previsione i primi due fiduciosi equipaggi, carichi di speranze e di
materiale fotografico, partono intorno alle 7:30 verso Moosdorf salutati, lungo la strada,
dal Sole che di tanto in tanto comincia a far capolino fra le nuvole.
Raggiunto il "campo base" con un buon margine di tempo rispetto all'ora X
(vitale per piazzare con comodità tutta la strumentazione fotografica) Maurizio ed io
cominciamo a lavorare con calcolatrici, squadre e cartine per determinare il tempo
d'inizio dell'eclisse, poichè i dati prelevati da internet non includevano la piccola
cittadina di Moosdorf. Nel frattempo alla spicciolata comincia ad arrivare tutto il resto
del gruppo. Persino quell'artista, un po' genio un po' matto, di Paolo Marzocchi , dopo un
viaggio sicuramente "molto riposante" da Pesaro a Salisburgo via treno durato
tutta la notte, ci raggiunge insieme con il suo seguito di nuovi soci del G.A.P., Niki
Giada e Giorgio Basili. Verso le 10, un'allegra brigata di circa trenta persone è
sparpagliata sul campo con asciugamani, binocoli, occhialini in mylar, telecamere; nella
parte più piana invece è schierato tutto il gruppo tecnico pronto ad immortalare fin dai
primi momenti l'eclisse. In lontananza scorgiamo in una vallata altri astrofili già
pronti con strumentazioni e macchine fotografiche: non siamo i soli ad avere scoperto
questo bellissimo sito osservativo. Alle 11 circa il cielo è ancora nuvoloso. Si
alternano momenti di Sole splendente e momenti con nuvole molto minacciose.
Finalmente alle 11:09 il primo scatto fotografico: immortaliamo il Sole
ancora non intaccato dal nostro satellite. Ma alle 11:19 un coro unisono di clik saluta
l'inizio dell'eclisse. Attraverso gli squarci tra le nuvole, uno spicchietto di Luna con
notevole velocità comincia a coprire il Sole.
A fianco il Sole parzialmente eclissato. Si notino le macchie
solari. La foto è stata scattata alle ore 11:50 utilizzando un telescopio
rifrattore di focale 800mm, f:10, 1/1000 sec su pellicola Elite-Chrome 200 ASA con
filtro in mylar. |
Siamo intorno alle 11:20 ora legale al campo base a Moosdorf. E'
iniziata l'eclisse. Tutti con gli occhi rivolti verso il cielo pronti a cogliere le prime
immagine dell'ultima eclisse del millennio.
Si ringrazia per la bellissima foto il nostro amico, nonchè socio sostenitore, Andrea
Forlani
Il programma è di eseguire delle foto ogni dieci minuti; invece sono
le nuvole che comandano e ci impongono il loro programma. Riusciamo ad eseguire altre
quattro foto della fase parziale in tempi diversi prima che il cielo inesorabilmente
si copra. In lontananza scorgiamo una chiesetta che invece viene continuamente baciata dai
raggi solari, ma sono inutili anche le preghiere.
Sono le 12:00!! Mancano circa quaranta minuti alla totalità. Comincia la parte più
drammatica della spedizione. Presi dallo sconforto ognuno comincia a dire la sua:
"Prendiamo la macchina e andiamo verso Salisburgo! Là forse riusciremo a vedere la fase totale ", dice Paolo Marzocchi.
"Se ognuno prende la macchina rischiamo di disunirci e di non vederla. O vinciamo tutti o perdiamo tutti!!! ", provo a replicare.
"Ragazzi non so più cosa dirvi!! " afferma
sconsolato Giovanni.
Che fare? In effetti verso Salisburgo sembra di scorgere dell'azzurro in cielo, ma è
difficile fare una previsione a così corto raggio. Nel frattempo Paolo Marzocchi
prende e vola via in macchina mentre tra noi l'incertezza la fa da padrona. Ma
sopraggiunge una nuvola propizia a farci prendere una decisione: bastano alcune gocce di
pioggia che in giro di due o tre minuti al massimo tutti gli strumenti vengono
smontati. E' un fuggi fuggi generale! Chi ha la macchina vicina parte all'impazzata alla
ricerca del Sole mentre la maggior parte è costretta a diventare per un giorno velocista
per raggiungere la macchina lasciata lungo la strada principale, a circa 700 metri dal
campo base. Inesorabilmente ci dividiamo tutti ma forse è stata questa la mossa
tattica, come affermerà al ritorno in albergo Giovanni, che ci ha permesso a tutti di
osservare le fasi della totalità.
Sotto: la corona interna. La foto è stata scattata
alle ore 12:41 utilizzando un telescopio rifrattore di focale 800mm, f:10, 1/30 sec su
pellicola Elite-Chrome 200 ASA |
Personalmente, dopo aver percorso la statale 156 a velocità folle in direzione Salisburgo, raggiungo in circa 30 minuti una piazzola stracolma di gente proprio di fronte al monte Haunsberg, sito scartato il giorno prima! Mancano circa 8 minuti all'inizio della totalità, tempo sufficiente per montare tutta la strumentazione. L'importante è aver sorpassato il nuvolone carico di pioggia e aver raggiunto un bello squarcio di sereno. Scatto l'ultima foto della parzialità alle 12:36 quando oramai il Sole, coperto per più del 95%, diffonde una stranissima luce grigio piombo. Poi finalmente la totalità. Non trovo le parole per descrivere l'emozione e la bellezza nell'osservare le immagini che si susseguivano. Lo sguardo è totalmente calamitato verso l'alto. Scatto in 30 secondi 6 foto concentrandomi sulle protuberanze, numerosissime e meravigliose viste attraverso il binocolo, e sulla corona più interna e poi libertà assoluta per godermi il fenomeno ad occhio nudo, con il binocolo e perfino con il cercatore del telescopio. Sarebbero tante le cose da osservare ma manca il tempo: 2 minuti sono molti e pochi contemporaneamente! Il cielo è abbastanza scuro, un crepuscolo molto avanzato; mi è difficile leggere i tempi sul display della macchina fotografica. Venere e Mercurio risultano invece ben visibili anche se non riesco a rintracciare nessuna altro oggetto in cielo dato che il mio sguardo è sempre rivolto verso il Sole. Quando il bordo ovest della Luna comincia ad illuminarsi, mancano pochi secondi alla fine della totalità: "Ecco, ecco sta per finire!!". Grazie al cielo nessuna nuvola ha disturbato la visione della fase totale. La piazzola, piena di gente, comincia a sfollare mentre io continuo imperterrito a registrare anche le fasi restanti della parzialità fino alle 14:03. Nel frattempo il pensiero vola subito verso tutti gli altri soci del GAP. Avranno visto la totalità? |
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Ecco come il Presidente racconta la sua eclisse:
" Al campo base dopo le prime gocce di pioggia il panico aveva avuto il sopravvento. Guardai Fabio e capii che si doveva far presto. Smontai tutta la mia attrezzatura fotografica e la lanciai nel baule della macchina! Messo in moto e caricato il mio equipaggio sono partito come un forsennato.
Davanti a me c’era la machina di Fabio; se la sua madre lo avesse visto in quel preciso istante non lo avrebbe riconosciuto: generalmente molto prudente a guidare, sembrava un pilota di rally. Noi e Claudio eravamo gli unici ad aver portato i nostri mezzi nel campo di osservazione: eravamo il gruppo di lavoro. Nella stradina incontrai "un essere" che correva come un demonio: era il caro Giovanni. Lo caricai e lo portai alla sua machina. Ricordo ancora le parole con le quali mi salutò: buona fortuna! Dopo un rapido consulto con il mio equipaggio (Luca e Barbara), ci dirigemmo verso Salisburgo alla faccia dei limiti di velocità! In quella strada statale si vedeva di tutto. Puntammo verso un piccolo squarcio di sereno, ma prima bisognava superare un nuvolone minaccioso che ci lanciò addosso un acquazzone, ma nemmeno il "grande Zeus" sarebbe riuscito a fermarci. Uscimmo dalla strada principale e ci fermammo. |
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C’erano altre persone ad osservare l’eclisse con i fantomatici occhialini
in mylar, però eravamo ai margini delle nuvole e così, ripresa la macchina ci spostammo.
Appena sceso dalla macchina giurai di non fare foto e di godermi l'eclisse. Non fare
foto…più facile che a dirsi. Nel mio sangue ribolliva l'antico, e mai sopito, amore
per la fotografia; dalla mia borsa fotografica usciva qualcosa come un canto delle sirene.
E così, mentre Luca mi scandiva il tempo che mancava alla totalità, montai il tutto
necessario. Ero pronto. Luca era pronto con la telecamera. Poi si mise ad urlare ed a
balbettare: le ombre volanti!
A destra l'anello di diamante.
Immagine ripresa pochi istanti dall'inizio della totalità con un tele di 600 mm di
focale, f:64 e 1/1000 sec. di posa su pellicola Elite-chrome 200ASA.
Sotto il Sole e la Luna qualche secondo dopo la fine
della totalità. Immagine ripresa con un tele di 600 mm di focale, f:9 e 1/1000 sec. di
posa su pellicola Elite-chrome 200ASA. |
Una cosa incredibile! Nere, velocissime con un moto ondulatorio, lo stesso effetto che può fare l’ombra di uno stormo di uccelli o tanti piccoli spettri. Mentre Luca le riprendeva io ci saltavo sopra! Ed eravamo solo all’inizio. Ormai mancavano pochi secondi: ecco l’anello di diamante, il buio, l’accensione della Corona Solare, Venere, il cielo viola; tutto il paesaggio aveva una dominante violacea e c’era un pazzo ormai fuori controllo che fotografava tutto il creato: io! Non si può descrivere quelle sensazioni provate non esistono le parole adatte. L’anello di diamante in uscita e fiat lux! Ci abbracciammo, urlammo, ci commuovemmo! Dovevamo comunicare agli altri esseri umani la nostra esperienza e sapere se gli altri astrofili l’avevamo vista, ma con i telefonini non riuscivo a chiamarli e allora chiamai a casa, a Pesaro, al mare dalla mia famiglia. Mi rispose mio fratello, Roberto. Non so che cosa gli ho detto, so solo che cosa poi avrebbe pensato: che ero completamente andato via di testa! Raggiungemmo Fabio e il suo equipaggio e ci scambiammo i primi commenti "a caldo"…
Il cielo durante la totalità. E'
visibile a sinistra ,sotto il Sole eclissato, Venere. Foto scattata con un obbiettivo
fish-eye 16 mm di focale su pellicola 100ASA. |
Al ritorno in albergo tutti tiriamo un sospiro di sollievo. I visi
sorridenti e soddisfatti sono testimonianza che ognuno, da posti diversi, è riuscito ad
osservare, senza il disturbo delle nuvole, la totalità. Persino chi era rimasto a
Moosdorf, sul campo base, fiducioso in un'apertura nel momento decisivo, è stato
premiato.
Racconta Vincenzo D'Angeli:
" E' stato bellissimo! Il cielo si è aperto proprio qualche minuto prima della
fase totale. Sono riuscito a scattare anche alcune foto. Spettacolare è stata l'ombra
della Luna che avanzava a gran velocità da ovest!".
Anche Giovanni, che si è quasi perduto inseguendo il Sole nelle
campagne austriache, descrive con commozione la sua esperienza:
"Non sapevo piu’ dove mi trovavo: confortato dagli altri che si trovavano in
macchina con me, guidavo per quelle stradine completamente deserte con un occhio alla
strada e uno al cielo che diventava sempre piu’ azzurro. Finalmente eccolo!!! E’
emerso dall’ultima nuvola ormai eclissato al 95%. Il punto dove ci siamo fermati era
perfetto: eravamo solamente noi 5. A perdita d’occhio c’era solo la verde
campagna austriaca, una piccola chiesa e qualche casa in lontananza. Quando e’ giunto
il momento della totalita’ l’euforia e’ stata incontenibile: con la corona
solare sono apparsi all’improvviso Venere, Mercurio e Regolo in un’atmosfera dai
colori irreali. Non sapevamo su cosa concentrare la nostra attenzione. Allora abbiamo
deciso di stare per alcuni secondi tutti in silenzio, proprio come stava facendo la Natura
con gli uccelli e gli animali al pascolo. Solo in quel momento mi sono reso conto che
stavo vivendo con anima e corpo qualcosa di assolutamente unico e indescrivibile."
E alla sera, durante la cena, grandi festeggiamenti. Argomento di
discussione e confronto è ovviamente l'eclisse appena passata ma anche quelle future.
Sono appena trascorse otto ore dall'ultima eclisse del millennio e già si parla di dove e
come poterne osservare un'altra. Andare in Angola nel 2001? Forse è un po' troppo
pericoloso dato che l'ambiente non è di quelli prettamente turistici. Meglio aspettare il
29 marzo del 2006 ed andare in Turchia. Ma come fare con il lavoro? Non è agosto
in cui tutti sono in ferie. Poco male, troveremo sicuramente una scappatoia. In fondo non
possiamo perderci i prossimi incontri tra il Sole e la Luna.
Dicono che gli astri condizionano la vita delle persone. In questo caso è assolutamente
vero!! L'eclisse ci ha stregato. Non solo tuttora continuiamo a ricordare quei magici
momenti in uno stato di quasi ipnosi, ma l'eclisse austriaca ha dato un energico scossone
a tutto il Gruppo Astrofili Pesarese. Cavalcando "l'onda lunghissima
dell'eclisse" l'attività all'interno del gruppo è a dir poco frenetica:
osservazioni, conferenze, lezioni nelle scuole, corsi d'aggiornamento, progetti per
l'osservatorio astronomico. Abbiamo già conosciuto una cosa del genere per il passaggio
della cometa Hale-Bopp, ma questa eclisse di Sole ci ha dato in più la possibilità di
trascorrere una bellissima e indimenticabile vacanza in Austria, tutti insieme, legati
ancora una volta da quella profonda passione per l'universo e le bellezze celesti.
Ebbene sì! Quello che abbiamo visto e provato quell'11 agosto 1999 rimarrà per sempre dentro i nostri cuori!!
Copyright © 1999 Gruppo Astrofili Pesarese. Tutti i
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